TEMPLA NATURAE

Questa serie di dipinti si pone nell'insieme della mia opera come linea nodale dei momenti di sintesi compositiva nell'ambiente del paesaggio.

Presa individualmente, ciascuna di queste pitture rappresenta la trasfigurazione parallela di un periodo, a volte piuttosto lungo, di osservazioni ed esperienze pittoriche condotte sul naturale.

Trasfigurazione poiché il raffigurato è sempre rigorosamente astratto: il suo rapporto con il mondo materiale passa esclusivamente attraverso la natura dello spirito, non ripresenta un fenomeno naturale spontaneo bensì rappresenta uno specifico intervento dello spirito ordinatore.

Uso il termine parallela perché. nonostante l'intuizione compositiva sia istantanea ed il disegno si definisca solitamente in poche ore, l'esecuzione e la rifinitura richiedono momenti di impegno relativamente brevi diluiti in periodi di tempo assai lunghi, fra 1 e 3 anni.

Ciò che e' prodotto dell'intuizione necessariamente si manifesta nel tempo più breve, ciò che invece e' frutto della sensibilità e dell'abilita' viene lungamente meditato.

Nell'area dell'intuizione colloco la composizione spaziale dell'opera, l'impostazione prospettica, il valore segnico delle sagome in composizione planare, la proporzione fra le singole parti e il tutto, l'aderenza alla particolare struttura del supporto.

Considero invece frutto della sensibilità e dell'abilità tutto ciò che concorre a formare la pasta pittorica del dipinto: l'unita' tonale, la prospettiva aerea (cioè il digradare dei colori con la distanza), il chiaroscuro e il modellato.

Un fatto curioso collegato a questi dipinti e' la coincidenza di una maturazione formale con il ritrovamento di un supporto idoneo.

Il supporto riveste una peculiare importanza da un lato perché desidero abbia in sé una valenza architettonica, dall'altro in quanto deve prestarsi ad un gioco dimensionale che evidenzia come la terza dimensione artificiale e metafisica creata con la pittura, sia predominante sulla tridimensionalità della materia.

Il supporto è quindi solitamente un "object trouvee" sul quale disegno considerandolo come il frammento di piano risultante dal suo sviluppo più o meno parziale.

Determino dunque idealmente l'appiattimento delle tre dimensioni fisiche e su questa planarità forzata realizzo una nuova tridimensionalità a sostegno delle ulteriori dimensioni proprie dell'opera d'arte.

La tematica verte sul rapporto tra spirito e natura, metaforicamente ed allegoricamente rappresentati dall'incontro tra architettura e paesaggio.

L'architettura si inserisce omologa al paesaggio e questo denota l'intervento di una volontà cosmica.

Obiettivo principale è l'instaurazione di un momento estatico di armonia tra le due entità, l'identificazione di una forma in grado di realizzare e fissare una corretta interazione tra di loro.

Dal punto di vista disciplinare, credo di poter parlare di un ribaltamento del concetto di decorazione e della sua traslazione in pittura. Se il decorare insiste sull'abbellimento di un oggetto senza inficiarne la destinazione d'uso, ponendosi quindi come attributo artistico pur rilevante ad un prodotto artigianale o più spesso industriale, nei "Templa Naturae" si vuole verificare un procedimento inverso: l'oggetto d'uso comune viene innanzitutto avulso dalla sua quotidianità con un'operazione di "ready made", poi concettualizzato attraverso la compressione dimensionale cui ho accennato per divenire infine attributo, a sua volta rilevante, di un'opera di pittura.

Torna all'indice degli Scritti