Patrizia Bortot


POETI   M N R


DOPPIEZZA

Dea son dai due volti:
alternarsi li vedrai
se avrai pensiero accorto.
E se lo specchio guardo,
un terzo volto io vedo.
Conoscer nol posso
il vero volto mio.
Ch'io principessa sia
o angelo o fata o maga
ognun vedrà s'un dì
mi rapirà uno sguardo.

IL SOGNO DELLA NASCITA

Danzano le ninfe della notte.
Danzano sui sogni miei
fioriti da calici di ebbrezza.
E sulla leggerezza
del ventre mio sincero.
Ancora ho accolto
il miracolo per la strada.
Danzeran vieppiù le Muse
nella stagione delle messi.

ORIGINE

Di parto stellare figlia,
in un incanto astrale concepita.
Scie di meteoriti quella notte
presaga corona in ciel stagliavano.
Come mutevole Luna
di bellezza adorna.
Come potente Sole
di fierezza armata.
Tal fatti natali
nel volo degli uccelli ho letti
e sospesa nella sfera del bosco
di gioia indefinita ho pianto.
Ignuda or solco la Terra mia diletta
ché prigionia vacuo verbo è a me.
Segreti arcani irrivelabili
in delicate mani custodisco.

ASSENZA

Tremava la Terra d'ogni dove.
Crollavano i templi
e turbini di fuochi
contro tempeste marine
facean risuonar battaglie.
Sabbia divenivano
gli eserciti d'uomini;
desolati deserti i villaggi;
aride distese le foreste virenti;
plumbeo manto di fumo i cieli.
Senilità era ebbra d'oblio
e giovinezza sterile, del brio spogliata.
Le ombre scorrevano dentro gli antri.
E pur tu eri là,
innocenza candida.
Tenera e bianca la pelle tua,
come fuscello delicata la figura.
Con melanconico sguardo
lì seduta stavi.
Eri tu, mia condizione d'assenza.