Marcello Pirro


POETI   M N R


DELLA MIA TERRA 1956

In Puglia le rose hanno vita breve
si ritrova solo il ricordo del colore
un profumo leggero nell'aria
aborti di questa terra di titani
dove solo l'ulivo è duraturo.


Udine 1981 - Spilimbergo 20-8-'92

Era di Tarcento la mia Veronica
tra una carezza un bacio e una chiamata
ci perdemmo di vista.
Giocavamo spesso a nascondino
spesso a dentro e fuori
la ricordo così la mia Veronica
spudoratamente pudica.


Venezia 9 - 10 / 8 - '95

Se sapessi dove nidificano i gabbiani
lí edificherei la mia casa
o sotto un albero di ulivo, un carrubo,
per cantare alla controra
storie randagie e ferite
amori repressi e litanie


NONOSTANTE TUTTO 1996

Il viso devastato dall'insonnia
l'insonnia popolata da fantasmi
i fantasmi che reclamano udienza
dietro le porte i corvi
il gracidare roco come un rosario
niente può tenermi lontano dalla strada
finche' i tuoi occhi riposeranno sereni
                              [nel cavo del cuore


Storie d'amore giugno 1998

Un giorno al Dentro e Fuori
una luce tremula mi porse il collo
io tremebondo dissi amaro
AMORE
alla capra sarda.

Per Silva Bernt
Venezia, 30-31 /5 / 1998
 

Un giorno, non mi ricordo come e perché, mi incontrai con una mano aperta e tormentata: non era la mia.
Seppure di questa aveva i dissapori (i sentimenti forse) non aveva la morbidezza greca della mia.

Cominciai così a discutere di Sparta e di Atene per capire quella mano inquietante che non conoscevo: veniva dal Nord e cercava il sole.

Un giorno, un altro giorno, incappai in un cervo volante (per me aquilone): l'uomo dell'aquilone.

Quel giorno capii, forse, che la distanza dei sentimenti non è e non è mai stata lunare: chilometrica semmai. Era l'infanzia; l'infanzia della terra e la ragione del sogno a muovere per me e per tutti la serenità della morte e della poesia.
Fu questa, la poesia, ad accorciare la distanza tra il cielo e la terra per riaccordarli in quella mano aperta tra disperazione e imprecazione. Tutto questo era un sogno che nel modellato diventa invito: preghiera: atto di fiducia che in Arte si chiama Arte senza trucchi e senza pietà.

L'uomo dell'aquilone è vero che è il sogno come è vero che la mano tesa è la pietas perché è vero che la totemica delle due sorelle è Amore Onore e Sentimento.

Molti ritratti di bimbi o di adolescenti nelle mani prestigiose di Silva e non sempre per commesse. Silva cercava quello che non poteva, o non voleva,: il figlio del quale aveva paura.

Silva era madre? Sì.
Come la Cultura era donna e femmina: teneramente madre.

Nel suo lavoro ha avuto complice la sua magnifica umana disumanità e la comprensione, nella sua famiglia, di quel concetto libertario che le ha permesso di discutere, mettendosi in discussione, il concetto di maternità = cultura = Arte.