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Vita Civile ..:Torna indietro:..
La targa mancata per Mario Stefani - appello per ricordare a due anni dalla morte un poeta veneziano
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 26/01/2003 (letto 3559 volte - 1 commenti)

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Sta per avvicinarsi il secondo anniversario (4 marzo) della morte del poeta Mario Stefani, al quale, grazie anche alla mia iniziativa, che ha raccolto la spontanea richiesta di molti amici e vicini di casa dello scomparso poeta, il Consiglio di Quartiere 2 ha deliberato di dedicare una targa, per ricordare il suo valore di poeta, fortemente legato al suo territorio. La volontà del CdQ2 era stata quella di apporre all’esterno della casa nella quale aveva vissuto Mario Stefani, oltre al nome ed alla data di nascita, anche un piccolo esempio della sua sensibilità, con i celebri suoi versi: “Solitudine non è esser soli / è amare gli altri inutilmente”. Un anonimo proprietario dello stabile, però, non ha dato il suo assenso: per cui da oltre un anno l’iter è bloccato, e solo ora, grazie ad un’ennesima mia richiesta ed all’individuazione di un altro luogo, che sarà con tutta probabilità la parete di un palazzo pubblico in Campo San Giacomo dell’Orio, sarà forse possibile, con il ritardo di quasi un anno, realizzare la targa promessa alla cittadinanza.Ma prima di dare l’addio definitivo alla vecchia e logica ipotesi di vedere ricordati per sempre, all’esterno dello stabile in cui ha vissuto Mario Stefani, il suo nome e la sua sensibilità di poeta e di veneziano, vorrei approfittare di queste poche righe per lanciare un ultimo appello a chi non ha voluto concedere spazio al ricordo d’un personaggio molto legato alla città e al suo sestiere, affinché cada il veto e la targa possa essere apposta dove era stato deciso. Mi sia permesso supportare il mio appello ricordando alcune mie giovani emozioni attorno a quel palazzo, del quale personalmente ho la fortuna di possedere un duplice ricordo: non posso infatti non far rivivere con affetto nella mia memoria – assieme al ricordo delle visite al mare di carte, disegni e quadri, che allagava in modo confuso l’appartamento di Mario Stefani – anche l’esperienza di aver frequentato più d’una volta, ad orari antelucani in giorni festivi, all’interno dello stesso stabile, la casa di un altro grande uomo di lettere, che in modo più tecnico, ma con grande fascino, ha contribuito a creare in me una sensibilità verso l’arte, verso Venezia e verso la parola scritta: Giorgio Padoan, studioso di indiscutibile valore, presso il quale mi recavo, studentello universitario, nella fase preparatoria della mia prima tesi all’Università di Venezia. Che ora un immobile come quello – nel quale si sono armoniosamente sviluppate ed anche, in un doloroso momento, tragicamente concluse due vite, che in modo diverso hanno segnato la cultura veneziana – non possa veder riconosciuto ed eternato il suo ruolo con l’apposizione d’una targa voluta dalla cittadinanza e dalle istituzioni per un uomo che giocoforza come Mario Stefani è stato più “parte” della città, rispetto ad un altro come Padoan, che invece Venezia l’ha onorata con il suo ruolo di studioso di fama internazionale, è cosa che mi addolora profondamente. Probabilmente negare l’espressione pubblica d’affetto ad un poeta veneziano, come Mario Stefani, è cosa che offende ed annulla anche tutti gli sforzi fatti da Giorgio Padoan nella sua alacre attività di studioso e di appassionato difensore ed ammiratore della poesia veneziana: impedire la targa a Mario Stefani, quindi, è forse anche un insulto alla memoria di Giorgio Padoan…

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Inviato da: Marcelo (angeto@ciudad.com.ar)

Scusami il mio italiano. Ti scrivo da la Argentina. Vorrei sapere l'indirizzo della casa dove Mario Stefani ho morto, e dove dove é nascito. E si è sotterrato nel cimitero da Venezia. Grazie tante. Un saluto.

Inviato il 19-02-2007 14:23
Sito web: Argentina
 


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