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GLI ITALIANI E LA LETTURA DEI QUOTIDIANI
di ENZO PEDROCCO - inviato il 28/02/2009 (letto 3566 volte - 15 commenti)

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GLI ITALIANI E LA LETTURA DEI QUOTIDIANI
NONOSTANTE LA DIFFUSIONE DELLE TESTATE GRATUITE

IMMUTATA LA SCARSA PROPENSIONE ALLA LETTURA DELLA STAMPA QUOTIDIANA DEGLI ITALIANI

A tutta prima, di fronte a scene come questa – a cui, al mattino, è possibile assistere un po’ in tutti gli imbarcaderi – verrebbe fatto di pensare che l’Italia non sia più fra i paesi più arretrati in Europa per diffusione e lettura della stampa quotidiana. Ma, ahinoi, non è affatto così. La scarsa propensione alla lettura degli italiani, secondo dati del Censis, è rimasta infatti pressoché immutata a dispetto del rilevante numero di copie stampate e diffuse dalle testate gratuite. Le quali, lungi dal sostituire gli altri quotidiani, hanno tutt’al più determinato un incremento della lettura prevalentemente occasionale e fortuita. Originata spesso per di più – e questo lo aggiungo io - anzichè dal sano desiderio di leggere e informarsi, dalla prospettiva del tutto “utilitaristica” di poter disporre gratuitamente, in un secondo tempo, di un bel po’ di fogli di giornale assai utili, fra l’altro, per pulire i vetri delle finestre di casa o per raccogliere agevolmente la pupù del proprio fido.

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Commenti a questo articolo
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Inviato da: Anonimo

Vorrei ricordare che, per chi ne fosse più pratico e avvezzo, molti quotidiani si leggono ormai su internet.
Trovo utile il nuovo sito del Gazzettino che, pur avendo il nuovo sito in versione un po' troppo commerciale e superficiale, dà la possibilità di consultare il quotidiano in versione stampata anche online (http://carta.ilgazzettino.it), potendo consultare tutte le edizioni e parecchi arretrati. Rispetto al vecchio sito ora sono pubblicate anche le foto (utili perché spesso corredano con dettagli significanti gli articoli stessi).
Personalmente al mattino raccolgo anch'io il Leggo (o altri), ma da un bel po' i giornali veri li consulto solo on-line

Inviato il 04-03-2009 21:33
Inviato da: Umberto Sartori

I giornali "veri"? :-)))))
Secondo me l'unico vantaggio del Gazzettino è che offre più carta per lavare i vetri...

Inviato il 06-03-2009 03:18
Inviato da: Anonimo

I "giornali veri" era inteso nel senso di "quelli a pagamento".
Sul fatto che il gazzettino proponga la versione cartacea anche online mi sembra una cosa positiva che va al di là dei giudizi che si possono esprimere in merito ai contenuti, specialmente a quelli di tipo politico

Inviato il 06-03-2009 11:39
Inviato da: Aquilotto in Laguna

I giornali"veri" a VENEZIA ad oggi Marzo 2009, sono sostanzialemente due: il primo per competenza e professionalità si chiama Ombra.net, o Forum ourVenice. Il secondo, più giornaliero e diretto, si chiama Venessiani on line/ Novità in città. (non me ne vogliano le due testate, :-) non faccio pubblicità a nessuno, e mi piacciono tutte e due!). Gli altri fogli cittadini, o gli altri siti che si muovono nella comunicazione veneziana tramite la rete, sono a tutti gli effetti giornali dove vengono divulgate opinioni dei politici veneziani, di una o dell'altra parte, per questo o quel fine, per questo o quella persona. A differenza di questi invece le due"testate" citate sopra, tentano con le proprie forze, minime se volgiamo, ma grintose, di andare a vedere e renderlo chiaro agli altri se una certa notizia è veritiera e reale, oppure un po'taroccata, ritoccata, che si tratti di lavori pubblici, di un'evento particolare o semplicemente di dichiarazione di una persona politica o di un cittadino veneziano. Proprio in questi mesi abbiamo visto come specialmente in uno dei "giornali" della città, si sia misteriosamente incominciato a dare tanto spazio, aggiungendo terminologie e appellativi alti ed euforici, ad alcuni siti internet che dibattono sulla città, da far quasi pensare che, più che un giornale cartaco da acquistare in edicola, quest'ultimo abbia deciso di traslocare in rete, un po'come il New York Times, ma solo che qui siamo nella provinciale VENEZIA, e non nella metropolitana città della grande mela. Mi viene abbastanza da ridere, poichè proprio pochi istanti fà, telefonando alla municipalità per chiedere le dimissioni di chi di competenza, visto che a VENEZIA e nelle isole, ma anche nella città di VENEZIA in terraferma, non abbiamo un servizio di trasporto pubblico che si possa chiamare tale, la segretaria al telefono, fatto presente che il consigliere aveva dato una sorta di intervista sul Gazzettino, mi ha risposto: "guardi che quella persona non è consigliere, ma un politico, e come tale in quella intervista ha parlato come politico". Tradotto: ci sono politici e consiglieri, ed il giornale ammorbidisce o modella l'intervista come un sarto. Ma questa non è comunciazione, nè diretta e nè reale, senza commenti di sorta e senza storpiare le parole, ma qualche cosa di diverso, che non suona comunque d' informazione.

A tutti, vorrei renderVi partecipe di come oramai i "giornali" veneziani, (e specialmente uno), siano invece diventati mere considerazione dei politici. Scrivete qui, se questo fondo di giornale in prima pagina, non è l'opinione dei maggior parte dei politici veneziani e come questo giornale sia diventato forse un mezzo per immettere al massimo, nel circuito della divulgazione tra la società civile veneziana, un certo tipo di pensiero su VENEZIA. Notare poi, a margine di questo punto, come invece ci sia un secondo scenario, ovssia quello di denigrare e rendere ridicoli (((meno di anime belle che gridano allo scandalo e alla verginità...))) coloro che in città pensano che una VENEZIA diversa sia possibile. (Solfatazione e Laguna permettendo.)

Gazzettino, 1 Marzo 2009 Pagina 1 articolo di spalla, di Tiziano Grazziotin
Da un lato Venezia che frena sull’accordo con Coca Cola e batte cassa per una maggior valorizzazione (in termini pecuniari, s’intende) della sua immagine, dall’altro La Fenice che chiede a Dolce & Gabbana di monetizzare l’utilizzo di alcune locandine del Gran Teatro relative a spettacoli di Maria Callas.
La questione sponsor della città e la connessa tematica dei «contributi privati alle istituzioni culturali» - per usare le soavi parole del Sovrintendente Giampaolo Vianello - continuano a tener banco e ci ricordano, nel caso qualcuno si fosse distratto, quanto Venezia e quel che le gira attorno "pesano" nel mondo a livello di immaginario e di business.
Con buona pace dei portavoce di Dolce & Gabbana e di chi ne rilancia con supina solerzia le posizioni, la vicenda delle locandine stampate sui vestiti applauditi nell’ultima sfilata dei celebri stilisti non è affatto destinata a sgonfiarsi. O meglio: si sgonfierà solo se la prestigiosa griffe addiverrà a un’intesa con la Fenice e riterrà cioè di quantificare in un modo che sarà ritenuto congruo dai responsabili del Gran Teatro l’utilizzo delle citate locandine e del prestigioso logo veneziano. «Abbiamo preso atto - ha sottolineato, sempre soavemente, il già citato Vianello - che una delle più grandi firme italiane ha deciso di valorizzare i propri prodotti con il marchio, regolarmente registrato, di una delle più importanti istituzioni musicali del Paese». Tradotto: chi utilizza un marchio altrui deve aprire i cordoni della borsa; non dubitiamo peraltro, conoscendo la lungimiranza di Dolce & Gabbana, che accordo (economico) si troverà con reciproca soddisfazione di due brand italiani di livello mondiale.
Scricchiola invece l’altro accordo di cui si è molto parlato in questi giorni, quello di Venezia con Coca Cola. E non perchè di possibile sfregio all’immagine della città si trattasse - come pure qualche temerario si era affrettato a dire (probabilmente non conoscendo i termini dell’ipotizzata intesa) - ma perchè, da quanto trapela, il Comune vorrebbe capitalizzare meglio l’operazione.
Se così fosse, bene, bravi, bis: è giusto che, in tempi così grami, la città ricavi il massimo dall’eventuale accordo. E tanto meglio se all’obiettivo si arriverà con un bando di gara: Venezia ha un gran bisogno di soldi privati e di trasparenza pubblica, meno di anime belle che gridano allo scandalo e alla verginità insidiata per i distributori sistemati non in piazza San Marco (e nemmeno sulle calli più nascoste) ma sui pontili dell’Actv.

Inviato il 06-03-2009 15:32
Inviato da: Umberto Sartori

Ma come si può leggere astenendosi dal valutare il contenuto del testo?
Anzi astenendosi dal considerare l'inaffidabilità più volte conclamata di ciò che si legge?
Che vantaggio c'è nell'avere bugie e notizie demagogiche online? Che non ti resta neanche la carta per lavare i vetri?

Inviato il 06-03-2009 16:00
Inviato da: @ Aquilotto in Laguna

Cosa c'entra tutto ciò con il dibattito sui giornali (o meglio sulla lettura dei quotidini)?
Che poi ad ognuno di noi piacciano o no certe testate è impossibile negare che le testate locali siano Il Gazzettino, La Nuova e Il Corriere del Veneto.
La discussione sui contenuti e sulle testate non ufficiali on-line (non riconosciute dall'albo dei giornalisti) è un'altra cosa.
Resta poi il fatto che nonostante non siamo a New York è normale che nell'epoca di oggi i quotidiani si leggano anche nel web.
Non vedo il motivo per cui solo i Newyorkesi possono avere il proprio giornale online.

Inviato il 08-03-2009 18:51
Inviato da: ad Aquilotto in Laguna piacciono i boboetti

Una precisazione sul commento di @Aquilotto in Laguna.

Non so come mai mr x nel suo... diciamo commento...abbia voluto firmarsi con il mio personale nominativo che da oltre un'anno utilizzo in uno dei due giornali"veri"della città di VENEZIA, (anche aggiungendosi una patetica @ prima di Aquilotto, la quale magari ci indica realmente la sua vera natura)

Fatto stà, che il commento fatto da @Aquilotto in Laguna non è stato scritto dal vero Aquilotto in Laguna, Aquilotto senza la patetica @ (chiocciolina) davanti. Questo per chiarezza mr.x chiocciolina. Non solo voi (utilizzare il Lei sarebbe portarle una sorta di rispetto, e le chioccioline"vere" si rivolterebbero e giustamente) non riuscite a darvi un nominativo originale, solo Vostro, frutto certamente della mancata fantasia personale che vi ritrovate, ricorrendo cosi'a far nascere sbandamento e confusione, (forse come il ruolo delle testate dalla vostra chiocciolina riportata) nei lettori di questa vera"testata"giornalistica, anche se devo darvi merito che il vostro...diciamo commento... mi rende ancor più certo del principale ruolo delle vostre testate riportate, riassunto al meglio e senza ulteriori parole nella battuta del primo commento fatta dal sig.Umberto Sartori.

Amici di ombra.net e venessiani on line, sappiate che l'ultimo commento fatto da @Aquilotto in Laguna, ma è giusto chiamarla @, (chiocciolina), non è stato fatto dal personale scrivente Aquilotto in Laguna di venessiani on line, ma forse dovremmo dire dal personale scrivente S.Lido del forum ourvenice.

Lette poi le magnificenze parole di chiocciolina, fragili quanto la sua @, attraverso le quali tenta di veicolare il messaggio che una testata giornalistica sia"vera" per il marchio di registrazione, per il timbro della SIAE, e non per la sua qualità nel far conoscere le reali informazioni, nel presentare per conoscenza veri numeri, atti ed eventi di VENEZIA, e sopratutto dando il massimo spazio alle opinioni dei cittadini veneziani, sui progetti e sulle realizzazioni che nella maggior parte delle testate citate da chiocciolina sono commentati e descritti nelle parole di persone che operano nella politica veneziana e che gravitano nella sua pubblica amministrazione, il vero Aquilotto in Laguna senza chioccioline davanti vuole fare un augurio grande alla città: quello di avere a VENEZIA delle testate giornalistiche, (direttamente diciamo quelle citate da chiocciolina) che possano raggiungere, o almeno provare, il livello professionale e qualitativo delle due "testate"giornalistiche più importanti di VENEZIA, quali ombra.net/forum ourvenice e venessiani on line/novità in città, applicando l'informazione da strada, partecipata e presentata nei vari articoli di ombra e venessiani, ed eliminando in contemporanea invece quella "da scrivania o da telefono", "chiusa" e "riportata" che usano abitualmente le testate di chiocciolina, informazione fi queste "testate" sempre meno partecipata tra la popolazione della VENEZIA isolana, del centro storico e della gronda, e sempre meno seguita come dimostra poi il numero delle vendite.

Inviato il 08-03-2009 22:00
Inviato da: Umberto Sartori

Penso non fosse intenzione dell'Anonimo effettuare un address spoofing. Presumo che l'uso della chiocciolina fosse inteso a segnalare il destinatario del commento.
Evidentemente la passione per il Web dell'Anonimo non è tale da avergli fatto comprendere come in informatica sia estrtemamente importante rispettare la forma e nello specifico i Form, usando i campi per l'uso cui sono destinati e non a proprio piacimento.

Del resto anche il vero Aquilotto dovrebbe sapere che il nickname ha valore relativo al suo "scope". Ovvero, se da noi l'Aquilotto si è già preso un nickname, è opportuno che usi quello, e non quello con cui si è registrato altrove.

Detto ciò, voglio precisare che Venezia ObServer non è nato né aspira a diventare né diventerà mai una testata giornalistica.
Il nostro scopo non è pubblicare notizie ma raccogliere e organizzare testimonianze e osservazioni per produrre informazione su Venezia.
A chiarire la differenza tra notizia e informazione preciso che uso la parola informazione nello specifico significato della sua scienza, ovvero dell'informatica.

L'informazione è quindi frutto di dati congrui, certi e verificabili. Quando si dispone di dati, allora si possono evidenziare i loro rapporti producendo un sistema leggibile.

Venezia ObServer non è dunque un giornale ma uno strumento informatico di scambio e confronto di dati.

Né si pensi ai dati come a meri numeri o immagini. Quando espressi chiaramente e sinceramente, anche le opinioni e i sentimenti individuali possono essere accettati come tali nella base dati.
Si obietterà che la sincerità individuale sia un parametro incerto, ma l'informatica permette da un lato di gestire un certo margine di indeterminazione grazie alla matematica frattale, dall'altro scruta e verifica la congruenza del dato sia nei suoi assunti che nei collegamenti incrociati. Quella che moralmente si chiama menzogna in informatica diviene un "bug". Ogni sistema informatico che si rispetti è continuamente in sviluppo e di conseguenza continuamente in debugging, ovvero alla ricerca di errori interni.

Non mi si venga a dire che siamo fuori tema.

Ai giornali compete l'essere organi di notizia, e invece quelle che pomposamente vengono chiamate "testate locali" oggi usurpano, in carta e sul Web, il titolo di "organi di informazione" solo per coprire l'indecenza delle loro speculazioni demagogiche.

Per concludere, sarei felicissimo che vi fossero dei giornali online... Pensa solo a quanti alberi risparmiati.
Il problema è che non ci sono giornali, nella grande diffusione online e su carta, ma solo fogliacci.

Lo ritengo superfluo, ma su richiesta posso chiarire in dettaglio le differenze fra "Giornale" e "fogliaccio"...

Inviato il 09-03-2009 10:45
Inviato da: Emmanuele ovvero "maledetta chiocciolina (@)"

Quoto Umberto Sartori...
Sono l'anonimo che si è firmato con la @ (non sono certo un Mr. X, tantomeno Mr. X dei commenti precedenti sui graffiti).
Scatenare l'ira di Aquilotto in Laguna non era mia intenzione. Credevo che foste più giovani e più avvezzi ad interpretare lo slang mediatico moderno.
Chissò quanti frequentatori della rete sanno che il simbolo erroneamente indicato in italiano come "chiocciolina" (@) in realtà significa "at" (che tradotto in italiano vuol dire "presso", ma anche "a" nel senso grammaticale di preposizione di luogo).
Negli indirizzi di posta infatti si indica NOME@YYY.XX, ovvero (traducendo) NOME "presso" il dominio YYY.XX.
Apporre quindi la @ davanti a un nome nei forum sta a indicare un messaggio diretto al nick che segue detto carattere.
Quindi mi sembra ovvio e neanche da specificare che "Aquilotto in Laguna" non è "@Aquilotto in Laguna" e che non era nelle mie intenzioni "appropriarmi" di nessuna identità.
Riconosco però che posso aver creato confusione usando come nickname quella sigla e così ho deciso di chiarire i fatti esponendomi col mio vero nome onde evitare di tirare in ballo terze persone (o identità) che non c'entrano nulla con tutto questo.
L'altro mio "errore" è stato, come indicato da Umberto Sartori, usare il campo del form del nome come campo per indicare il mittente del commento. Cosa evidentemente sbagliata, ma di uso comune sul web.

Per quanto riguarda poi le offese a me rivolte usando sottili ironie, non voglio rispondere anche se, in fondo, non mi ritengo offeso da chi ha interpretato erroneamente un messaggio.
Questo dimostra la vulnerabilità sull'uso di internet. Volendo in modo sapiente si possono montare casi inesistenti.

Sulle mie idee poi sui quotidiani credo che vi sia poco da dire. Sono mie opinioni, non verità assolute. Tra l'altro ritengo utile considerare certi giornali (non voglio chiamarli "fogliacci") sufficienti a mantenersi informati sull'andamento generale della cronaca locale.
Non sono certo quel tipo di persona che si lascia influenzare da ciò che viene scritto. Le notizie e le fonti di informazioni (vale maggiormente su internet) vanno sempre verificate e soppesate. Altrimenti dovremmo tutti credere ciecamente ai fenomeni delle scie chimiche (www.tankerenemy.com/) o del più comico DHMO http://www.dhmo.org/ (Dihydrogen Monoxide - Monossido di Idrogeno - H20 - Acqua; spacciato come un elemento pericolosissimo) (vedere il sito e farsi due risate!)

Inviato il 10-03-2009 00:41
Inviato da: Umberto Sartori

Ti dirò di più, caro Emanuele, che la "chiocciolina" proviene direttamente dall'antica notazione commerciale dei Veneziani.
Con questo nome intendo i Costruttori di Venezia, non i barbari che oggi la occupano e diroccano.
Eh, sì, perché oltre a costruire questa meraviglia di pietra, i nostri Padri furono tra i principali artefici di sviluppo del commercio moderno. Per esempio la partita doppia pare sia nata proprio qui, durante il soggiorno veneziano di Luca Pacioli...


Quanto al tema, tu li chiamerai anche giornali, ma impropriamente: il termine corretto, e proprio nello slang giornalistico, è "fogliacci".

Inviato il 10-03-2009 11:25
Inviato da: Umberto Sartori

Una cosa buffa nell'ultimo msg di Emmanuele, è che egli paventa la possibilità che in Internet si possono sapientement montare casi inesistenti.
Curiosa questa preoccupazione in un amatore della stampa cartacea italiana, specializzata nel montare i suddetti casi inesistenti, pur se volgarmente anziché sapientemente... :-)

Inviato il 10-03-2009 11:30
Inviato da: Anonimo

Non sono un amante della carta stampata a priori. Mi piace informarmi e non ritengo verità assolute le notizie di qualsiasi tipo di giornale, blog, forum etc. etc.
Però, dal mio punto di vista, i giornali "registrati" rappresentano il punto di partenza per vagliare e studiare le notizie.
Tecnicamente "fogliaccio" è effettivamente il termine giusto (avrei dovuto tra l'altro ricordarmelo) :-)

Inviato il 10-03-2009 17:35
Inviato da: Tello/ Aquilotto in Laguna/ S.Lido/ 1900

Umberto Sartory scrive: Del resto anche il vero Aquilotto dovrebbe sapere che il nickname ha valore relativo al suo "scope". Ovvero, se da noi l'Aquilotto si è già preso un nickname, è opportuno che usi quello, e non quello con cui si è registrato altrove.

Hai ragione. Il nome inserito dal sottoscritto nel primo commento (...i veri giornali a Venezia ad oggi ecc...ecc...) a firma di Aquilotto in Laguna, è stato un'errore. Non accadrà più in futuro. Anzi, da questa situazione cerchero', in modo definitivo, di avere un'unico unico nick (Tello/S.Lido/Aquilotto in Laguna/ 1900) e non i diversi che adesso riporto nei vari forum, (frutto di registrazioni diverse nel tempo), in modo da non creare fraintendimenti ed ulteriori discussioni, semmai questo fosse avvenuto.

Quello che mi è sembrato strano, è stato leggere come qualcuno nella rete , abbia voluto firmarsi con il mio nominativo , a distanza di un paio di giorni dal mio commento, e aggiungendo un'altro elemento poco prima del nick, quasi a voler distorcere il pensiero del sottoscritto poco prima riportato. Posso credere nell'errore, e personalmente non avevo valutato questo aspetto.

Per il mr x, non volevo certamente riportare in auge un grandissimo mio stimatore e fans, conoscitore che ha voluto premiarmi con ragione negli articoli precedenti in una mia precisa parte anatomica, (e senza Fra.Cas.di turno contrari :-) ). Mi e'' venuto essenzialmente in modo spontaneo, quasi fosse una piccola certezza leggendo il commento, e sopratutto in conseguenza del fatto di un fratello dichiarato che invece ha poi negato di esserlo. E per inciso, i boboetti non sono un'allusione, poichè mi piacciono d'avvero :-)

Umberto Sartory scrive: Venezia ObServer non è dunque un giornale ma uno strumento informatico di scambio e confronto di dati.

... e, sono certo, al fine di fare INFORMAZIONE, (e non informazione), in questa città, che ne ha un' enorme bisogno. Questa infatti deve essere la più vicina possibile alla certezza, attraverso dati e nel confronto, in modo tale da portare la popolazione veneziana a confrontarsi per crescere insieme e non provincialmente nella realtà delle cose e degli eventi, e sopratutto non avendo più margini di interlocuire in modo disordinato e senza la reale visione delle cose, poichè questo modo è la conseguenza storica in questa città che porta i cittadini a dividersi falsamente (se l'informazione che ci scambiamo tra di noi è falsa già in partenza, diventerà falsa anche la posizione assunta rispetto all'altro, e certamente lo spiegherebbe meglio il nostro Pirandello sopratutto in Cosi e', se vi pare!), e a far nascere quelle cosidette"fazioni" che, appoggiando le loro radici su un manto erboso ed un "parco" a 50 centimetri da sversamenti industriali di oltre 40 anni, possono continuare a presentarsi santi ed immacolati, fonte di verità assoluta, continuando a fare il bello ed il brutto tempo, senza bisogno di spiegazioni. Non possiamo chiamare "parco"una distesa d'erba come quella poco a lato del PONTE, come non possiamo definire "INFORMAZIONE" eventi che non sono reali, e questo specialmente in ombra e our venice/forum, nel corso del tempo, è stato dimostrato e "smascherato "con foto, articoli, andando personalmente a "vedere" se quello descritto dall' informazione dei più importanti organi di stampa citati da Emmanuele sul suo primo commento. Ne abbiamo l'estrema conferma, e con dati reali alla mano, che tante cose non sono poi l'INFORMAZIONE, ma delle parole assolutamente non reali nè tanto meno vere. Vediamo di farne un piccolissimo elenco (e qualcuno mi perdoni se non riesco a riportare tanti argomenti)

-Le case alla Junghas alla Giudecca: dicevano essere per i residenti veneziani, abbiamo scoperto che il 70% sono state comprate da turisti. Se controlliamo, già sul forum si parlava di questo aspetto prima ancora che dal Gazzettino venisse fuori la famosa lettera dei residenti veneziani, i quali si lamentavano della situazione appena descritta.
-Il Ponte di Calatrava, e le rive poi cementificate per tenere e far "scaricare" il peso " del Ponte di Cala.Paga! Se andiamo a vedere, proprio una foto storica su una crepa nel sito, ed un commento all'epoca, riporto'la scarsa forza delle fondamente del ponte.
-La solfatazione, ne vogliamo parlare? C'è da aggiungere altro? Si parlava di rovinassi.com, si parlava di pietre che sarebbero incominciate a cadere, si palava di marmi e colonne che si sgretolavano, e a differenza di qualche lungimirante veneziano poiliticizzato (ea xe l'umidità, no ti capissi), già da qualche anno se ne faceva presente, con dati e documenti (dobbiamo citare ourvenice.org?) prima che un'articolo del Gazzettino riporto' e scrisse, in occasione del crollo di un pezzo di balcone da un palazzo in Frezzeria non più tardi di due mesi fà, che in città esiste un problema di solfatazione.
-Vogliamo parlare dei cedimenti alle Zattere? Vogliamo parlare dei ponti restaurati che misteriosamente ricompaioni diversi? Il Ponte della Donna Onesta a S,Rocco? E delle Fontane? Vogliamo parlare di quella in Piscina Venier tra i Gesuiti e S.Vio? Vogliamo parlare del Consiglio comunale sulla delibera Tessar e la liberazione della Torre? Vogliamo parlare di cosa stà succedendo alla terra di S.Giuliano, a ridosso delle colonne del Ponte? Vogliamo parlare di una delle tante giornate di un canale veneziano e del transito delle barche? Rivogliamo parlare di Calatrava, dei suoi scalini, delle linee che marcano il sotto del Ponte, e di strane saldature fotografate e indicate con freccie bianche e celesti? Vogliamo parlare di politica abitativa di VENEZIA ed in particolar modo delle casette nuove degli ALBERONI? Vogliamo parlare delle isole? Vogliamo racccontare S.Giorgio in Alga? o l'isola di Campalto? Parliamo di Pellestrina, di Burano, dell'isola andata di Cavallino-Treporti? O della gronda rimasta VENEZIA? del Parco Ponci che stanno per abbattere, o dei maestosi pini marittimi tutelati come parco storico dal 1930 assassinati al Piazzale del casino? Possiamo farlo! E non ne vogliamo parlare, perchè lo abbiamo già fatto, con tanto di foto, documenti, dati, ed opinioni dei veneziani, ovvero tutto quello che serve per fare INFORMAZIONE!

Ci sbattano in faccia da mattina a sera che i veneziani pensano solo all'eredità veneziana? Perfetto! Ma è inutile negare che esistono delle persone A venezia, che si contano nelle dita, ognuno anche se vogliamo con le proprie idee politiche, io stesso sono il frutto di una chiara espressione politica che convintamente all'epoca mi ha fatto crescere, dato la forza anche nell'esprimermi e nell'espormi in pubblico, ma che già da un bel po'di tempo me ne sono felicemente liberato visto cosa è stato fatto a VENEZIA, (dell'ITALIA è troppo complicato, VENEZIA ci dà già tanto da star dietro), che tenta, e sotto il mio profilo ci riesce meglio degli organi d'informazioni citati da Emmanuele, di fare quella parola dalle lettere maiuscole, e tutto questo senza avere un capo dietro, un redattore al fianco della scrivania, un personaggio che impone di scrivere e chiamare città i quartieri, di chiedere domande patetiche (ma state pensando proprio a questo? No, stava pensando alla cena di stasera, te l'ha appena detto...), di fare il bello di una parsona che lavora nella pubblica amministrazione, di convincere il giornalista di turno a diffondere che Venice all right, tuti ghe voemo ben, el moto ondoso ghe fà ea manifestasion anca i taxisti, e tutti restauriamo i monumenti veneziani perchè abbiamo a cuore il patrimonio mondiale di VENEZIA, e non il mio conto in banca, il mio plateattico che si riempe, la mia licenza che non conosce crisi nemmeno con la borsa di New York chiusa per inventario. E qui sono queste persone. Non abbiamo nessuno che ci dice di andare a fotografare la fondamenta a Scomenzera crollata, Il Cala.Paga, e la fondamenta a S.Felice, o il ponte Pedonale-Ciclabile di S.Giuliano, ma lo facciamo, e poi scriviamo, e facciamo INFORMAZIONE reale, e non quella che ci chiede il capo reparto.

Allora possiamo dirla cosi': non saremmo l'INFORMAZIONE a VENEZIA, e questo mi va bene, ma siamo una parte importante di essa. E senza di noi, altro che boboetti, a furia di farceli mangiare continuerebbero a servirci solo quelli. E se non ce li servono loro, poi fanno anche in maniere di farceli portare da camerieri differenti, che poi sono d'accordo con loro nel farci servire la stessa pietanza in partenza apprezzata!

Inviato il 11-03-2009 01:11
Inviato da: Emmanuele

Mi scuso per il precedente commento anonimo, ero sempre io, ho dimenticato di inserire il nome.
Al di là delle ragioni sul denunciare fatti e situazioni che la stampa non tocca, non capisco l'accanimento contro la @.
In particolare la frase: "aggiungendo un'altro elemento poco prima del nick, quasi a voler distorcere il pensiero del sottoscritto".
Aggiungere un elemento era semplicemente voler indirizzare a quel nick il mio commento. Non c'erano volontà di distorcere il pensiero di nessuno. Che sia chiaro una volta per tutte.

Inviato il 11-03-2009 09:35
Inviato da: Tello/ Aquilotto in Laguna/ S.Lido/ 1900

Va bene, accettato. Nessun accanimento contro la @. Saluti.

Inviato il 11-03-2009 20:37
 


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