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Mestre in finale - Gli arancioni verso la C1
di Alessandro Ragazzo - inviato il 05/06/2001 (letto 3581 volte - 0 commenti)

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Sarà Mestre-Triestina la doppia finale dei play-off promozione della serie C/2 girone “A”. Nella
giornata in cui il Venezia torna in serie “A” dopo un anno di purgatorio nel torneo cadetto, anche
la terraferma ha di che gioire. Certo la formazione allenata da Maurizio Costantini non ha ancora
raggiunto l’obiettivo promozione come i cugini lagunari, ma la finale con gli alabardati è
importante per i tifosi arancioneri che ritornano a riassaporare aria di grande calcio dopo la
fusione di quattordici anni fa. Si partirà domenica prossima con l’andata in programma a Trieste,
ritorno al “Baracca” il 17 giugno, sempre alle ore 16.30. Il Mestre, in caso di parità di gol nella
doppia sfida, approderà in C/1 per il miglior piazzamento ottenuto durante il campionato (terzo
posto contro il quinto della formazione di Ezio Rossi).

Mestre-Triestina, la finale che tutti, dai tifosi ai giocatori, dalla società agli addetti ai
lavori, attendevano ed auspicavano alla vigilia dei play-off. Forse l’unico che non vorrebbe
incontrare i giuliani è Costantini, per tanti anni bandiera, prima in campo e poi in panchina,
degli alabardati. Ma al termine dell’incontro di ritorno della semifinale con la Pro Vercelli,
Costantini era già proiettato nel doppio confronto: “Non posso augurare fortuna alla mia ex
squadra. Spero salgano di categoria l’anno prossimo”. Se così fosse, per la Triestina sarebbe
l’ennesima beffa delle ultime due stagioni. Bruciano ancora le eliminazioni, da favorita, con San
Donà (in finale nel 1999) e Vis Pesaro (semifinale lo scorso anno). Mettiamoci pure la doppia
vittoria del Mestre con la Triestina in questo campionato (2-0 in Veneto, 0-1 al “Nereo Rocco”),
che gli alabardati s’affidano alla cabala per risalire in C/1.

Ma come arrivano le due compagini a questo doppio fatale confronto? La Triestina con il vento in
poppa per aver eliminato la Pro Patria con due vittorie, gli arancioneri in versione chiaro-scuro.
Non pochi problemi per il Mestre a sbarazzarsi dell’ostica Pro Vercelli. Alla bella e convincente
vittoria in Piemonte per 2-1 nove giorni fa con doppietta di Andrea Maniero, fa seguito la
sconfitta col medesimo risultato l’altro ieri al “Baracca”. Ma l’undici di Costantini accede alla
finalissima per essersi piazzato meglio dei vercellesi nel campionato regolare.

Due partite di semifinale molto diverse quelle tra Pro Vercelli e Mestre, anche per colpa delle
differenti condizioni climatiche. All’andata, sotto un caldo africano, gli uomini di maggior tasso
tecnico del Mestre fecero la differenza. Uno splendido Stefano Polesel rifinì giocate sopraffine
per i compagni, offrendo gli assist vincenti ad Andrea Maniero, sempre implacabile sotto porta. Il
ritorno, invece, s’è giocato sotto un violento nubifragio per almeno settanta minuti. Con un campo
ridotto al limite della praticabilità, il Mestre parte bene e dopo dieci minuti ottiene il
vantaggio con Alex Visentin, bravo a correggere in rete una palla respinta dalla traversa. Sembra
l’inizio di una comoda cavalcata, ma la Pro Vercelli reagisce e ribalta il risultato con Zaninelli
e Speranza, che sigla il vantaggio ospite ad inizio secondo tempo. Il Mestre perde un po’ la
bussola e rischia seriamente l’eliminazione a dieci minuti dal termine, quando il centravanti
piemontese Walter Mirabelli colpisce il palo interno con il portiere padrone di casa Lorenzo Cima
ormai battuto.

Ma tutto è bene quel che finisce bene, e per la formazione mestrina la promozione è lì dietro
l’angolo, a centottanta minuti di gioco. Gli uomini di Costantini durante l’arco della stagione
hanno meritato questa finale, e sentono aria di grande impresa. Servirà il miglior Mestre per
portare a casa la promozione, ma occorrerà anche che la città accompagni e guidi Polesel e compagni
alla sospirata meta. Ecco, dunque, la possibilità per tutti gli sportivi di riempire gli spalti del
glorioso “Baracca” il prossimo 17 giugno, per vivere, e chissà, raccontare, una giornata che
potrebbe diventare storica.

Alessandro Ragazzo

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