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Venezia, Fino a Quando?
di Vecchio Veneziano - inviato il 29/06/2006 (letto 3574 volte - 10 commenti)

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Venezia, Fino a Quando?
Nella foto, i balzi che il passaggio delle navi in Bacino San Marco fa fare al pennino del mareografo posto alla base del Campanile di San Marco (vedi anche Impatto del Traffico Navale sul Porto di Venezia).


Ogni giorno, al mattino, i Veneziani che abitano lungo le rive del Bacino di San Marco e sulle sponde del Canale della Giudecca, vengono allarmati da forti vibrazioni, tremore dei vetri delle finestre, scuotimento dei mobili nelle loro abitazioni; tale fenomeno si protrae per lungo tempo: stanno transitando i treghetti e altre navi gigantesche.
Questo tormento quotidiano certamente non può giovare alle fondamenta della nostra città, tant’è vero che negli ultimi anni è aumentato in maniera impressionante il numero di crolli di poggioli, grondaie, balaustre, cornicioni e persino muri. Forse è solo una coincidenza ma, attualmente, il campanile di San Giorgio sembra visibilmente pencolare verso il Lido, mentre quello di San Marco, in maniera quasi impercettibile, pare sbandi verso la Torre dell’Orologio.
Venezia non dispone di strutture in grado di sopportare l’impatto sovradimensionato di queste navi mastodontiche, tuttavia una sfrenata logica del profitto prevarica ogni e qualsiasi considerazione e foraggia una classe dirigente sempre più corrotta e incapace di adeguare la città marinara alle esigenze del moderno traffico navale.
Pertanto è lecito chiedersi: “Venezia, fino a quando”?
In questi giorni, poi, il porto si è letteralmente impadronito della Riva dei Sette Martiri, sequestrandola per due settimane e precludendone completamente l’accesso agli abitanti, agli anziani e alle imbarcazioni che dovrebbero scaricare merci.
La riva è stata transennata per tutta la sua lunghezza con una doppia rete tipo campo di concentramento, e viene pattugliata giorno e notte da guardie armate dei servizi privati.
Tutto questo, per inaugurare una nuova nave costruita in Francia. ma Venezia fà sempre notizia e la sua immagine viene venduta e sfruttata in ogni modo, consentendo a chiunque paghi i corrotti di farsi pubblicità a spese dei Veneziani residenti che ne traggono solo fastidi e penalizzazioni.
Questa è la misura della considerazione che il Porto di Venezia nutre per i Veneziani, improntata al più totale disprezzo. Disprezzo per la Popolazione è per l'impegno preso neanche due anni or sono con gli abitanti di Castello dalle cosiddette "autorità" di non consentire più l'attracco di grandi navi sugli ormeggi di Riva dei Sette Martiri per riservare quell'ormeggio ai soli panfili a vela.
Come continuare a fidarsi di simili mancatori di parola? Quasi quasi mi vien da dire che era meglio se quella Riva continuava a chiamarsi "dell'Impero", che i cosiddetti eredi di quei Martiri stanno martirizzando l'intera città!

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Commenti a questo articolo
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Inviato da: Pietro Alvise (pietroalvise.gaggio@libero.it)

Veneziani rimasti,
Penso sia vitale ed urgente unire TUTTE le nostre FORZE e creare un VERO MOVIMENTO CIVICO per una VERA Salvaguardia della nostra Città. Mandare a casa "personaggi e partiti attuali" che ci stanno massacrando e scarnificando attraverso l’incremento continuo dell’economia turistica speculativa. E' un nostro preciso obbligo morale nei confronti dei nostri Padri fondatori. Ma ricordate, per vincere, veramente e poter governare bisogna ottenere il 51% dei voti, non ci possono essere compromessi o patteggiamenti di sorta con NESSUN PARTITO (non sono assolutamente affidabili).
Dobbiamo TUTTI comprendere che il poco tempo rimasto ci deve indurre ad agire concretamente. Io ed altri amici (VENEZIANI CHE AMANO QUESTA CITTA' E NON SPINTI DA INTERESSI PERSONALI), presenteremo al più presto, speriamo per settembre - ottobre un progetto per la costituzione di un Movimento per il "Coordinamento Generale" di tutte quelle forze civili presenti nel Comune di Venezia (Associazioni, Comitati, Movimenti, Gruppi, Club ecc, ) che ne condivideranno gli obbiettivi (sarà stilata una proposta di programma, dettagliata e aperta a tutti quei veneziani che la vorranno sostenere), per una Riscossa e Salvaguardia di Venezia "da Mar e da Terra". Viva San Marco.

Inviato il 30-06-2006 03:00
Inviato da: Umberto Sartory (venetian@ombra.net)

Caro Pietro Alvise,

il concetto che enunci in questo commento, di sottrarre Venezia alle grinfie della delinquenza di partito, è portato avanti ormai da anni dal Comitato di Salute Pubblica a Venezia. Trovo quanto meno di cattivo gusto che tu venga a lanciarlo propio dalle pagine di ObServer come fosse farina del tuo sacco, quando, almeno fino a pochi mesi or sono, tu stesso sei stato esponente e sostenitore del più squallido dei partiti che abbiano appiccicato la loro rogna alla città.

Venezia non ha bisogno di un coordinamento fra Associazioni che sono state, e presentemente sono, tutte compromesse con il sistema dei partiti. Il tuo progetto mi appare come una ennesima cortina fumogena per cercare di nascondere al Popolo Veneziano l'unica vera Associazione che è sorta e opera al di fuori del sistema di corruzione e clientelismo attuale: il Comitato di Salute Pubblica a Venezia, che solo ha davvero prodotto un Programma per il Salvataggio in Extremis di Venezia credibile e congruente. Tu bazzichi nei nostri dintorni ormai da anni, e davvero mi stupisco a vedere che, dopo aver ritenuto più credibile l'avventuriero Salvadori, adesso tu non ti periti di appropriarti indebitamente dei nostri contenuti per foraggiare un tuo ulteriore abbaglio.

Inviato il 01-07-2006 14:17
Sito web: http://ourvenice.org
Inviato da: Pietro Alvise (pietroalvise.gaggio@libero.it)

Carissimo Umberto,
Ho la netta sensazione che tu sei PREVENUTO nei miei confronti anche nella considerazione della poca conoscenza del mio nuovo progetto politico in gestazione e della mia persona che non desidera appropriarsi né mai si approprierà di un bel nulla, né tanto meno oscurare il tuo Comitato e che invece sarà da me sempre sostenuto. Tutti i miei articoli, nei miei limiti, hanno l’obbiettivo di scuotere le coscienze dei veneziani (almeno lo spero), attraverso le mie osservazioni ed esternazioni sempre e comunque tese per il bene di questa stupenda Città in cui ho avuto la grande fortuna di nascervi. Debbo anche dire sinceramente che sono molto dispiaciuto di come mi hai etichettato e vorrei evidenziarti, innanzi tutto, che faccio parte assieme con altre persone ad un gruppo dissidente nel Direttivo del Movimento Civico Salvadori, convinti come siamo di una necessaria ristrutturazione e cambio della dirigenza. Stiamo lottando da più di sei mesi con l'obbiettivo di non disperdere la notevole forza raggiunta e far comprendere a quelli come te che, l'UNIONE DELLE FORZE CIVILI E NON QUELLE PARTITICHE FARANNO LA DIFFERENZA E NE DETERMINERANNO LA VITTORIA ! Ed è questa la via maestra del nostro futuro progetto che avrà come unico o scopo:
“LA RI-UNIFICAZIONE DEI POPOLI VENETI”

(per una Vera Rivoluzione Politica Culturale) - Dare più Voce alla Società Civile.
Per una più incisiva presenza della Società Civile presente nelle Associazioni, Movimenti, Comitati, Gruppi, Club ecc. nella gestione e governo della Cosa Pubblica, in piena e libera autonomia, ovvero Cittadini eletti direttamente dal Popolo Sovrano e non diversamente come la politica attuale, dove i nuovi eletti sono imposti dai partiti nazionali e quindi, “riconoscenti” al potere forte ne sono, di fatto, "sequestrati” oltre ad essere privati della loro volontà decisionale. Convinti dell’indipendenza politica dal “CENTRALISMO STATALE” (costituito dai partiti nazionali), creando una propria organizzazione politica in ciascuna Regione e Provincia rappresentata, che unisca significativamente e direttamente tutti quei Cittadini che intendono riappropriarsi della propria identità nel Glorioso Popolo Veneto.
Per una vera svolta contro la partitocrazia che sta gestendo la Cosa Pubblica seguendo le logiche delle lobbie economiche dei mercati speculativi.
Per una più equa ripartizione delle imposte pagate dal Cittadino e la qualità dei servizi che lo Stato gli restituisce. Togliere l’ICI della prima casa e aumentare quella, eventuale, seconda.
Per una riforma della Giustizia non politicizzata e democratica.
Per dare a tutti i Cittadini una sana Amministrazione della Cosa Pubblica che funzioni, fatta da uomini scelti dalla meritocrazia e non “piazzati” da forze politiche corrotte.
Per una Sanità pubblica che rispetti il Cittadino e per una sussidiarietà nel pieno rispetto del bisognoso.
Per una “mission” costituita da progetti economici innovativi a favore del territorio e soprattutto dei giovani.
(L’idea-obbiettivo e motivazioni) - La Ri-Unificazione dei Popoli Veneti
Consentire alla Società Civile presente nelle Associazioni, Movimenti Civici, Comitati, Gruppi, Club, ecc. oltre ad essere ruolo attivo e propositivo per la valorizzazione e salvaguardia della propria Città, di avere un nuovo potente strumento politico di aggregazione, per poter conseguire obbiettivi politici fondanti e condivisi con altri Soggetti della Società Civile presenti in altri Comuni e Regioni, permettendo la costituzione di una nuova grande forza politica finalizzata ad ottenere la “Ri-unificazione dei Popoli Veneti”, in area macro-regionale ed individuata nel nome di “Regione Marciana”, retta a Statuto Speciale, con Capitale Venezia e che possa comprendere, sostanzialmente, tutti quei Comuni delle Regioni facenti parte l’ex Stato da Terra Veneto e comunque composta di tutte quelle Comunità che liberamente vorranno farne parte, nella consapevolezza che TUTTI UNITI SI VINCE.
Convinti che un SAGGIO GOVERNO MARCIANO saprà gestire la cosa pubblica come l’antica Patria Comune, concedendo sicuro lavoro alle nostre Comunità ed ai nostri figli nel rispetto della sussidiarietà, federati all’Italia e parte integrante dell’Unione Comune Europea.
La ri-costituzione del Popolo Veneto attraverso la fusione, come disposto dall’art. 132 della Costituzione Italiana, di tutte quelle Comunità Venete che vorranno farne parte e che oggi sono divise per l’appartenenza a Regioni diverse.
Per l’ampliamento e la diffusione della CONOSCENZA DEL PATRIMONIO STORICO, CULTURALE E LINGUISTICO VENETO attraverso l’insegnamento negli Istituti scolatici e cicli di conferenze pubbliche, per ravvivare l’autocoscienza della Veneta Nazione e per riaffermare il suo diritto – così come quello di ogni altra nazione o comunità – a mantenere ed a valorizzare la propria cultura, lingua, radici etniche e la propria identità, secondo lo spirito della Carta dell’O.N.U. della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, della Carta di Helsinki, del Manifesto della Lingua Veneta.
(Lo strumento politico) - Il Comitato di Coordinamento Generale
Costituzione di un Organo Direttivo Generale, deputato quale unico attore e rappresentante politico, nelle Elezioni Provinciali e Regionali del Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Lombardia, per tutti i Movimenti Civici, Comitati, Associazioni, Gruppi, Club presenti nei Comuni e Regioni ed interessati al comune progetto di “Ri-Unificazione dei Popoli Veneti”.
Unico scopo del Comitato: gestire, formare ed organizzare, attraverso votazioni primarie tra tutti i Movimenti Civici, Associazioni, Comitati, Gruppi, Club, ecc. aderenti al Comitato e presenti nelle varie Comunità, le future squadre di governo nelle Province e Regioni (Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Lombardia), per la formazione di un grande movimento politico trasversale, fondato dalla Società Civile con l’obbiettivo istituzionale di costruire la “Grande Regione Marciana”
(La comunicazione)- L’ Appello al Popolo
Invitiamo tutti i Movimenti Civici, Associazioni, Comitati, Gruppi, Club ecc. già presenti nei territori delle Regioni: Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trentino, affinché, queste forze della Società Civile, attraverso lo strumento politico del Comitato di Coordinamento Generale, ne condividano l’obbiettivo e il cui fine sarà la Costituzione della “Grande Regione Marciana” con la Ri-Unificazione di tutti i Popoli Veneti.
Invitiamo, attraverso opportuni strumenti di comunicazione, tutti quei Cittadini appartenenti alla Società Civile, alla Costituzione di nuovi Movimenti Civici in quei Comuni, nelle Regioni interessate, ove non fossero presenti, con un proprio programma di gestione locale e che prevede come obbiettivo fondante la Costituzione della “Grande-Regione Marciana”.
VIVA SAN MARCO !

Inviato il 02-07-2006 04:19
Inviato da: Umberto Sartory (venetian@ombra.net)

Dietro tutte queste parole tardo-leghiste, caro Pietro Alvise, vedo con evidenza due fatti:
1 - hai creato o tentato di creare una fazione all'interno di una fazione (gruppo dissidente nel Direttivo del Movimento Civico Salvadori)

2 - vai proponendo la velleitaria costituzione di un nuovo movimento, che mira ad aggregare fazioni esistenti fino a raggiungere un quorum elettoralistico del 51%: ergo, un nuovo partito.

Tu ci riesca o meno, di una cosa sono sicuro, che nessuna di queste azioni sarebbe piaciuta al Consiglio dei X.

Inviato il 02-07-2006 10:36
Sito web: http://ourvenice.org
Inviato da: Pietro Alvise (pietroalvise.gaggio@libero.it)

Carissimo Umberto,

1) Credevo di essere stato sufficientemente esaustivo e mi sforzerò esserlo di più. La sostanziale differenza tra i due sistemi “politici” enunciati, è che nel partito “tradizionale”, gli eletti in parlamento, sono proposti dal direttivo del partito e a questo debbono obbedire, quindi soggiacere alle decisioni di pochi e di fatto privati della loro libertà decisionale, mentre nel nostro caso gli eletti sono scelti tra il Popolo Sovrano (espressione della Società Civile ovvero gli stessi appartenenti di qualsiasi Associazione, Movimento, Comitato, Gruppo, Club, ecc.) e quindi la libertà di pensiero e decisionale è assicurata.

2) Nel nostro caso, poi, si parla di un “organo rappresentativo e di coordinamento generale” eletto dalle stesse organizzazioni civili (con votazioni primarie, appunto, tra tutti i vari Movimenti, Associazioni, Comitati ecc.). Per giunta, con un unico scopo (raggiungere l’unità delle varie componenti della Società Civile per una nuova “maggioranza di potere” al di fuori dei partiti, mentre (ad esempio) un solo “Comitato” per quanto dotato di buone intenzioni, non sarà mai in grado di ottenerla) e con un unico obbiettivo condiviso da raggiungere, ovvero la “Regione Marciana a Statuto Speciale”.

3) Quanto ai punti 1 e 2 esposti, nulla hanno a che fare con la costituzione di una “fazione” di opposizione interna il Movimento Civico Salvadori, al quale sarà proposto, come altrettanto lo sarà, al Comitato di Salute Pubblica l’eventuale condivisione del progetto in discussione, esclusivamente dal futuro “Organo di Coordinamento Generale”.

4) Non comprendo la battuta ironica “parole tardo-leghiste”. Se per raggiungere democraticamente l’obbiettivo di una RI-COSTITUZIONE del territorio che fu l’ex “Stato da terra della Serenissima Repubblica”, tu le consideri “parole tardo-leghiste”, sarò fiero di essere chiamato “TARDO-LEGHISTA”. Poi, contrariamente a quanto vai asserendo, io penso che se il Consiglio dei X fosse presente avrebbe sicuramente approvato tale Azione.

5) Ricordo altresì che il Consiglio dei X era eletto dal Maggior Consiglio (circa 2.000 elettori nel suo massimo splendore) e che l’Organo di Coordinamento Generale avrà pochissimi referenti (forse 10) e i suoi componenti del direttivo saranno eletti, guarda caso, da oltre 2.000 componenti della Società Civile organizzata. Certo è, e qui ti do piena ragione, sarà molto difficile

6) Il 51% dei voti sono necessari per escludere qualsiasi COMPROMESSO, PATERACCHI, COALIZIONI ecc. che dir si voglia e quindi poter governare “VERAMENTE” e non s-governati come oggi accade.

Un caloroso saluto a tutti con un VIVA SAN MARCO !

Inviato il 02-07-2006 22:54
Inviato da: Umberto Sartory (venetian@ombra.net)

Correggimi se sbaglio, ma dalle note di Zanon desumo che compito principe del Consiglio dei X era quello di vigilare che non si formassero fazioni nell'ambito del Maggior Consiglio.
Ogni incaricato di amministrare la politica Serenissima stava a Fronte della Repubblica in prima persona, e non avvolto e protetto dalle ali di chioccia di fazioni o partiti.

E' proprio un modo diverso da quello elettoral partitico che Venezia richiede per continuare a esistere.

In qualità di Comitato di Salute Pubblica noi ci offriamo al Popolo veneziano come classe dirigente onesta, competente autorevole e se necessario autoritaria solo volta alla tutela del Bene Comune. Ciascuno di noi si pone in prima persona di fronte al Popolo.

Siamo totalmente alieni dal partecipare a pateracchi di qualsiasi tipo, realizzati secondo lo stile più italiota riciclando individui, gruppi e organizzazioni attualmente compromessi con il sistema di avido nichilismo che letteralmente sbrana Venezia.

Ogni nostra possibilità e speranza di Salvezza passa esclusivamente per il risveglio del Popolo e del sentimento veneziano, e sul fatto che questo Popolo risvegliato ci riconosca suoi Capi o sappia produrne di eventualmente migliori.

Non ne facciamo questione di percentuali o voti, ma di peso delle volontà e delle coscienze. Come veri veneziani vediamo un unicum di teoria e prassi, il che, in un linguaggio religioso più adatto alla nostra città Santa, più correttamente si direbbe che fortemente professiamo l'influenza delle sfere metafisiche sui corpi, inclusi quelli sociali.
Non siamo dunque affatto disponibili all'ipotesi che vai professando in questi commenti. Qualora tu intenda portarla avanti verso un effetto, ti invito formalmente a ritirare la tua firma dalla nostra Petizione, poiché eventuali tue azioni nelle direzioni che enunci sono incompatibili con l'impegno preso con il Comitato di Salute Pubblica al tempo in cui firmasti.

La tua ipotesi di "movimento" elettoralistico viene da noi considerata esattamente alla stregua di una ennesima avventura partitica, sterile e dannosa laddove non del tutto irrealizzabile come l'osservazione dei vari Movimenti Indipendentisti Veneti suggerirebbe. Non ti sarà pertanto consentito di pubblicizzarla sugli strumenti di comunicazione approntati dal Comitato di Salute Pubblica a Venezia, come appunto questo Venezia ObServer.

A margine annoto che un movimento non molto dissimile da quello che divisi già riteniamo esista sotto il nome di Raixe Venete, ed ha ai nostri occhi il pregio di non porsi in forma partitica consociativa, ma di professare una riscossa Veneta di ordine culturale prima che politico.

Inviato il 03-07-2006 15:21
Sito web: http://artit.net
Inviato da: giorgio

venezia e rimasta la stessa da millenni a questa parte.... basterebbe prendere un buon libro di storia veneziana, adeguare con il buon senso le leggi che regolavano la serenissima e venezia sopravviverebbe eccome !!! la sua capitolazione nel 1797 si sta ripetendo ora..... ma nessuno vuole leggere la storia

Inviato il 06-07-2006 14:33
Inviato da: pietro alvise (pietroalvise.gaggio@libero.it)

Carissimo Umberto,

Ho tardato nella risposta in quanto una mia meditazione sulla diatriba politica in corso era doverosa e necessaria. Le mie elucubrazioni nel merito mi consigliano (ma anche in considerazione del tuo invito perentorio), di abbandonare a malincuore il Comitato di Salute Pubblica e con questa mia ultima dissertazione di analisi politica dei Venetici prima e della Serenissima poi, si concluderà anche la mia presenza sul sito ObServer che pensavo e ritenevo aperto “democraticamente” sempre e comunque.
Tra la metà del V° e il VIII° sec. il potere era costituito dall’Assemblea del Popolo Venetico che esprimeva il proprio “Dux” attraverso la “Arengo o Concione” (costituita da fazioni). Le fazioni ovvero (gruppi di grandi e potenti famiglie), le cui “linee guida” esprimevano un’identità politica condivisa (oggi lo chiameremmo partito). Le alleanze o coalizioni di fazioni determinavano una maggioranza politica tra questi vari gruppi, e altro non era che l’espressione di un governo politico come oggi. Questo periodo storico, lo avremmo potuto identificare ad un governo “Democratico Popolare”.
Successivamente, all’inizio del XIV° sec., dopo la congiura di Baiamonte Tiepolo e la conseguente “serrata” (1297 d.C.), il “Maggior Consiglio” (paragonabile all’odierno Parlamento), rappresentò, sino alla caduta della Repubblica, maggioranze di governo costituite, nel tempo, da coalizioni composte di “fazioni Aristocratiche” e non più Popolari e Venezia fu in grado di frenare agevolmente le rivalità familiari perché aveva ereditato dall’impero bizantino una tradizione di lealismo unitario verso lo Stato Sovrano. Nello specifico, fu la “Nobiltà oligarchica Veneziana” che, saggiamente per secoli, ne tracciò ed indirizzò le linee politiche governative. A capo e controllo delle varie “coalizioni di fazioni” (ovvero la maggioranza del momento che esprimeva le linee programmatiche di governo), creò ed elesse (esclusivamente nel proprio seno patrizio) l’organo di controllo soprattutto per sovrintendere che nessuna fazione, dovesse prevalere sull’altra; denominato “il Consiglio dei X” che, altro non era l’estrazione e rappresentanza di una maggioranza di “fazioni” (protetta dalle ali di chioccia del partito o coalizione di maggioranza del momento). Emblematico, nella Storia Veneziana, il partito che proponeva il solo sviluppo dell’economia marittima, come l’altro che contrariamente sosteneva anche l’espansione economica terrestre. Un Viva San Marco a tutti!

Inviato il 07-07-2006 03:41
Inviato da: Umberto Sartory (venetian@ombra.net)

Caro Giorgio, purtroppo negli ultimi anni Venezia è cambiata eccome. Primo e causa prima dei mutamenti perniciosi che presentemente stanno letteralmente smantellando le pietre della città, è stato la perdita di quella "tradizione di lealismo unitario verso lo Stato Sovrano" cui accenna <i>en passant</i> il Gaggio nel commento precedente.
Oggi i mutamenti non necessitano di alcuna indagine politica o storica per essere chiaramente visti. Basta una passeggiata per le nostre calli con un poca di attenzione allo stato generale delle pietre. Non sono in quelle condizioni di sbrecciamento per effetto dei secoli, ma per effetto delle esalazioni sulfuree dell'avidità e incapacità di chi amministra questa città. Il degrado distruttivo è divenuto terribilmente preoccupante negli ultimi cinque anni.
Venezia cambia oggi nei mesi, se non nei giorni, perdendo tonnellate di pietra finemente lavorata a ogni colpo di vento o di pioggia. Venezia cambia talmente da minacciare di essere scomparsa in un paio di decenni.
L'attività principale, qui, è attualmente banchettare con le sue ultime carni, e vi è pure chi hal il coraggio di sostenere che una nave in simile pericolo debba essere governata da una inestinguibile lite tra fazioni dell'equipaggio...

Inviato il 08-07-2006 12:18
Sito web: http://artit.net
Inviato da: Umberto Sartory (venetian@ombra.net)

Pietro Alvise Gaggio

Non posso che ritenere che tu non abbia davvero letto o compreso la Petizione e i documenti a essa correlati, altrimenti non ti sfuggirebbe il peso morale di questa tua volubilità.
Con tutta evidenza dunque la tua firma era stata apposta al fine di una <i>captatio benevolentiae</i> nella consueta strategia delle alleanze tra fazioni.
Purtroppo però i documenti che hai così improvvidamente firmato, non avevano alcunché a spartire con le presenti logiche di elettoralismo, erano anzi un richiamo ai valori dello Spirito, dell'Onore, della Religione veneziani.
In questi campi una parola data ha valore diverso da quello che le attribuiscono attualmente le piccole o grandi amoralità pubbliche.
Ti chiedo dunque di riflettere meglio, e soprattutto di leggere quello che hai firmato, con particolare riguardo al "Programma per il Salvataggio in Extremis di Venezia" e a "Venezia e l'Impermanenza del Mandala".

Inviato il 08-07-2006 12:34
Sito web: http://ourvenice.org
 


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