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Quando si dice disonestà - strascici dell`amoralità al potere
di Umberto Sartory - inviato il 12/06/2001
Sono incorso nell'avventura di stilare una denuncia dei redditi in un Centro di Assistenza Fiscale.
Al termine di un'estenuante serie di conti (per un reddito inferiore ai trenta milioni), mi sono
sentito dire che per quest'anno la persona cui si riferiva il reddito non dovrà pagare alcunché,
che anzi restavano a suo credito da parte dell'Erario oltre 500.000 lire, che saranno scontate
dalla denuncia dell'anno prossimo. Questo a causa degli acconti già versati l'anno precedente.
Va detto che non si tratta di un caso particolare, anzi di un tipico pensionato con un piccolo
reddito da immobile.
Quello che ai miei occhi di cittadino risulta evidente da questo fatto è che il sinistro governo
uscente, ben prevedendo la propria sconfitta elettorale, ha fatto in modo di divorarsi anche le
risorse che sarebbero legittimamente spettate al successore, usando per i propri fini i gettiti
erariali in anticipo di un anno e mezzo.
La sinistra e i suoi sostenitori dovrebbero riflettere su questi comportamenti e ben valutare se
essi siano davvero compatibili con gli assunti ideali da cui si dicono informati. Questa è una
mossa da politica sporca, dirò di più, da coscienza lurida.
Ancora dovrebbe riflettere, la sinistra popolare, sugli effetti che questi comportamenti producono
sul cittadino medio, cioè la potente spinta che imprimono ad atteggiamenti aprioristicamente
opposti.
La straordinaria crescita dei movimenti di destra, Alleanza Nazionale in testa, non si deve a un
loro peculiare merito, bensì sostanzialmente a un bisogno di rivincita, di revanche appunto,
alle malefatte della sinistra.
Soprattutto dovrebbe, la sinistra, cominciare a imparare dai propri errori. Primo tra tutti,
comprendere come fu proprio l'arroganza delle commissioni interne con l'occupazione delle fabbriche
nel primo dopoguerra a creare le condizioni per quell'adesione di massa al delirio fascista che
condizionò l'Italia per un ventennio.
Continui a usare i suoi pesi falsi, la sinistra, e vedrà sempre più cittadini sostanzialmente
moderati, come il sottoscritto sorridere rassegnatamente a un popolo che chiederà un Pinochet.
A tutto c'è un limite, e a ogni opera sovrastà un quivi: se Allende aveva commesso anche solo la
metà delle truffe contro la buona fede che possiamo ascrivere ai governi di sinistra di questi
ultimi anni, non posso che dire che lo stadio se lo era ampiamente meritato e cercato.
Ricordate che non si può rimproverare alle belve la loro ferocia, la responsabilità è tutta in chi,
affettando ragionevolezza, le avrà incattivite e scatenate.

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