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SUL POLO NAUTICO, VERGOGNOSO DIETROFRONT -  
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 20/11/2001
Doveva essere nelle intenzioni del CdQ1, che l'aveva promosso (dimenticandosi di coinvolgere anche il CdQ2, però…), il momento della apoteosi per l'avvio definitivo del tanto desiderato e necessario per la città Polo Scolastico Nautico, da realizzarsi - utilizzando i fondi di legge speciale da tempo stanziati - nell'unico luogo a ciò deputabile in città, cioè nell'isola di San Giorgio, che da mezzo secolo ospita l'Istituto per le attività marinare Cini, un'isola fornita di porticciolo, canali con profondità sufficiente, spazi adeguati e piscina profonda, e che potrebbe diventare anche un simbolo di vita e di rinascita di attività legate all'acqua… Si è risolto invece in un harakiri, il Convegno per il Polo Nautico tenutosi nell'aula consiliare della Provincia.Tralasciando le dietrologie sulla longa manus della Fondazione Cini - nel cui CdA sono membri anche il sindaco e l'assessore alla cultura del Comune di Venezia, unitamente al Presidente stesso della Provincia - che alcune malelingue hanno subito suflato, fatto sta che il clamoroso dietrofront pronunciato al Convegno dal Presidente Provinciale sulla sede da destinare al Polo Nautico, che deve essere scelta dalla Giunta del Comune di Venezia e che potrebbe anche essere un'altra rispetto all'isola di San Giorgio, perché lì ci starebbe meglio la ''mitica'' (ma non si era detto che il progetto era fallito?) Scuola per Manager dei Paesi dell'est voluta dalla Fondazione Cini, ha lasciato letteralmente di sasso docenti, studenti e presidente del CdQ1.Per Alleanza Nazionale di Venezia, che da sempre si batte per il Polo Nautico a San Giorgio, appare chiaramente inconcebile l'ennesima scusetta della scuola per manager dei paesi dell'est (che se da attivarsi potrebbe benissimo essere ospitata in qualsiasi edificio prestigioso demaniale veneziano da recuperare, come ad esempio l'ex Caserma Manin), e da parte nostra non può che definirsi decisamente vergognoso questo ennesimo dietrofront, che si aggiunge però ad una conferma: quella della incongruente gestione della politica e dell'amministrazione in città, nel comune, nei quartieri e in provincia, da parte di un centrosinistra che è in realtà un coagulo malriuscito di opposte e divergenti correnti e proposte. E a farne le spese, purtroppo, è ancora una volta Venezia, che rischia di vedere bruciati alcuni preziosi miliardi di legge speciale per scelte cervellotiche e lobbystiche, avulse dalle necessità cittadine. E a queste spese non c'è certo bisogno di aggiungere quella di un milione e mezzo per lo sbobinamento degli interventi del fallimentare convegno che la maggioranza del CdQ1 parrebbe intenzionata ora a voler sostenere.Pietro BortoluzziCapogruppo di A.N. PER IL MUNICIPIO DI VENEZIA al CdQ2

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