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“CONGELIAMO” IL PONTE DI CALATRAVA - 16 miliardi di legge speciale per un`opera molto discutibile
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 14/02/2002
Novità, poco piacevoli, emergono dall’iter (sempre più contestato e contestabile) relativo alla realizzazione del nuovo ponte sul Canal Grande che dovrebbe unire Piazzale Roma alla Stazione.Infatti la realizzazione del cosiddetto Ponte di Calatrava presenta nell’ultima previsione di bilancio comunale un ennesimo ingiustificato aumento previsionale, passando a circa 16 miliardi di costo complessivo, un costo che graverebbe sulle quote di legge speciale spettanti al Comune di Venezia. Non solo: si aggiunga che detto nuovo ponte non prevede l’accessibilità ai portatori di handicap, risultando quindi non conforme alle nuove normative in materia. In dichiarazioni alla stampa l’assessore competente al Ponte di Calatrava ha affermato, però, che il collegamento per gli handicappati fra Piazzale Roma e Stazione è già efficacemente assicurato dai vaporetti actv.Inoltre, rispetto a quanto dichiarato in sedi istituzionali dall’assessore competente, ormai i tempi di realizzo sono decisamente in ritardo e – cosa ancor più grave – la realizzazione del Ponte di Calatrava si inserirebbe in un contesto, quello dei “nuovi” Magazzini Parisi e del nuovo Piazzale Roma, che renderà necessario lo spostamento dei pontili dell’Actv e che stravolgerà in modo drastico ma non del tutto razionale, e soprattutto non già complessivamente progettato, un’area strategica della città.E’ per questa serie di motivi, perciò, che mi sono fatto promotore di un ordine del giorno in CdQ2, affinché si chieda - in primis - alla Giunta del Comune di Venezia di congelare la edificazione del Ponte di Calatrava, ritenendo prioritario un piano urbanistico complessivo di Piazzale Roma certo e definitivo. E poi affinché si chiariscano le motivazioni che hanno portato ad un ulteriore aumento previsionale dei costi di realizzazione; affinché si valuti la legalità e l’opportunità di un’opera inaccessibile ai portatori di handicap; e affinché si ripensi alla realizzazione tout-court del Ponte, stante il fatto che il collegamento fra stazione e Piazzale Roma sarebbe già assicurato ed efficiente.Infine, nel caso il Ponte fosse ritenuto comunque necessario (oltre che bello), di individuare attraverso la finanza di progetto i fondi per la sua erezione, non impoverendo così le risorse di legge speciale, che devono essere prioritariamente indirizzate alla “salvezza” socio-ambientale di Venezia e dei veneziani, e non certo impiegate per erigere monumenti autocelebrativi alla propria amministrazione.

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