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IL PROCESSO A NAPOLEONE BONAPARTE -  
di Amici della Storia e della Giustizia - inviato il 20/03/2003
Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza(Alessandro Manzoni, Il Cinque Maggio) Così si esprimeva 180 anni fa un poeta parlando di Napoleone. Ecco che questo oneroso giudizio sta per essere emesso in un processo che si terrà tra aprile e giugno.Quando le armate napoleoniche scesero in Italia nel 1797 ponendo fine alla Repubblica Veneta privandola dell’indipendenza causarono al Veneto (allora una delle regioni più ricche d’Europa) un dissesto tale da essersi risollevato appena in questi ultimi venti anni. E precipitarono Venezia in una decadenza dalla quale ancora oggi non riesce a emergere, progressivamente riducendosi da città a contenitore di eventi culturali e servizi turistici.L’invasione francese, lungi dall’essere stata il primo momento della libertà d’Italia (come vuole la storiografia ufficiale), ne ha significato piuttosto la fine, sopprimendo l’unico grande stato indipendente rimasto nella penisola. Quale libertà è toccata all’Italia che in seguito alla venuta di Bonaparte era posta sotto il controllo di potenze straniere, direttamente o attraverso stati burattini della politica transalpina? È stata piuttosto munta e spogliata di tutte le risorse economiche e finanziarie, e perfino decimata nei suoi stessi cittadini, coscritti e mandati per l’Europa a combattere le guerre del generale còrso, sacrificati per soddisfarne la volontà di imperio e di potenza (si calcola che le guerre napoleoniche abbiano causato in totale 8 milioni di morti).Eppure Napoleone viene giudicato con simpatia dalle autorità cittadine di Venezia, che oltre un anno fa ne hanno fatto acquistare un monumento che gli stessi Veneziani avevano sfregiato e rimosso appena si erano sciolti dal giogo napoleonico. E nella polemica seguita a questo incauto acquisto, molti tra coloro che meglio degli altri dovrebbero conoscere le malefatte di Bonaparte (cioè alcuni dirigenti di prestigiose istituzioni culturali di Venezia) hanno dimostrato la propria ammirazione nei confronti dell’imperatore dei Francesi.Il passaggio di Napoleone nel Veneto è dunque un momento storico visto con superficialità che merita di essere approfondito. Per dare all’opinione pubblica l’opportunità di meglio valutare quei fatti l’associazione culturale Amici della storia e della giustizia (ASG) organizza il Processo a Napoleone Bonaparte, evento che dà alla ricostruzione storica un taglio diverso da quello cui si è normalmente abituati.Dopo un approfondito dibattimento e un equo processo (in cui la difesa dell’imputato sarà garantita dall’Associazione Napoleonica d’Italia) i posteri potranno forse, finalmente, emanare l’ardua sentenza da tanto tempo attesa. Il processo, la cui prima udienza si terrà a Venezia il 12 aprile 2002 alle ore 09.30 presso la sala del Consiglio Provinciale (Ca’ Corner della Ca’ Granda, San Marco 2262), è articolato in tre giornate: nella prima ci saranno la lettura dei capi di imputazione, la richiesta di acquisizione delle prove, la costituzione delle parti civili, l’esposizione introduttiva; nella seconda (10 maggio) il dibattimento e le audizioni dei testimoni; nella terza (7 giugno) dopo le arringhe sarà emanata sentenza.In ideale continuazione con la realtà statuale della Repubblica veneta, il processo sarà tenuto da organi giudiziari del popolo veneto: l’inquirente (l’Avogaria di Comun) istruisce un procedimento che un giudice (la Veneta Corte al criminal) celebra nei confronti di un uomo (il generale Bonaparte) accusato di delitti comuni.L’oggetto dunque non è una vertenza tra stati (la cui soluzione del resto spetterebbe a organi politici, non giudiziari) e non si vuole processare la nazione francese, come a Norimberga non si è giudicata la Germania ma i gerarchi nazisti, come all’Aia non si inquisisce la ex Jugoslavia ma Milosevic. Nel nostro caso non ci sono una corte internazionale o una entità terza che giudica tra due contendenti, ma un inquirente e un giudice veneti: gli avodadori e gli advocati del reo.Per queste ragioni si adotteranno la procedura e il diritto sostanziale attualmente vigenti nei tribunali italiani, secondo la legge del luogo e del tempo del processo che vuole si segua il rito in vigore al momento dell’azione giudiziaria.Questa scelta è avvalorata da alcune considerazioni ulteriori: le condotte contestate sono sempre state delitti (tanto per il diritto veneto allora vigente, quanto per il diritto naturale) e oggi sono meglio dettagliate; le sanzioni attualmente comminate sono più lievi di quelle allora in uso. Il diritto odierno, quindi, è la legge più favorevole all’imputato per principio di legalità e maggior favore sanzionatorio. I partecipantiCollegio giudicante (Veneta Corte al criminal):cons. dott. Francesco Mario AGNOLI, giudice presso la Corte di Appello di Bologna; cons. dott. Antonio FOJADELLI, Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Vicenza; dott. Michele MATURI, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Venezia;ci saranno inoltre da due a tre giudici supplenti, tra cui l’avvocato Ivone CACCIAVILLANI del foro di Venezia. Pubblica accusa (Avogaria di Comun):avv. prof. Giuseppe FRIGO del foro di Brescia, già presidente dell’Unione delle camere penali italiane; avv. Renzo FOGLIATA del foro di Venezia. Difesa (su incarico dell’Associazione Napoleonica d’Italia):avv. Vito QUARANTA del foro di Verona; avv. Christian SERPELLONI del foro di Verona. Parti civili:dott. Abbondio DAL BON di Verona per il Territorio Veronese e la Lombardia Veneta (su incarico del Comitato per la celebrazione delle Pasque Veronesi); Avv. Francesco Mario D’ELIA del foro di Venezia per la Chiesa veneziana. avv. Paolo DORIA del foro di Vicenza, membro del consiglio direttivo della Scuola di formazione forense di Vicenza, per il Territorio Vicentino (su incarico dell’Associazione Leone Trionfante); avv. Giovanni FABRIS del foro di Venezia per lo Stato da Mar (su incarico di alcuni esuli istriani e dalmati); La prima udienza è stata organizzata insieme al gruppo consiliare della Liga Fronte Veneto presso il Consiglio Provinciale di Venezia. Grazie a questa collaborazione (ringraziamo particolarmente il capogruppo Giorgio BAZZI) si è potuto avere a disposizione la prestigiosa sala del consiglio, a Ca’ Corner della Ca’ Granda presso cui si aprirà il processo. Le sedi per le udienze successive non sono ancora state individuate. All’iniziativa parteciperanno anche il Reggimento Veneto Real e il Reparto dei Schiavoni, gruppi storici con le divise dell’esercito veneto del Settecento. Per informazioni e chiarimenti si prega di contattare Andrea BUCELLA, portavoce dell’associazione, reperibile presso:· amstoriaegiustizia@libero.it;· tel. 3280167124;· fax 0412415450.

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