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EMIGRAZIONE
di ENZO PEDROCCO - inviato il 23/01/2010
L' EMIGRATO FRA NOSTALGIA E REALTA'


La recente riforma del diritto di famiglia in Marocco, un evento a dir poco epocale, non fosse che per la prima volta avvicina i diritti della donna a quelli dell'uomo in ambito familiare in un Paese islamico, sorprendentemente e paradossalmente non ha prodotto le ricadute che sarebbe stato logico e ovvio attendersi sulla forte presenza marocchina nel nostro Paese, che, fatte le debite eccezioni, nella sua stragrande maggioranza pare ancora vivere immersa, invece, in una cultura da cui stenta a separarsi nonostante che in Marocco, il Paese da cui essa proviene, sia stata ormai posta definitivamente fuori legge.

Tutto ciò, oltre che suffragare la tesi di taluni esperti secondo cui il legame degli emigrati in genere e i rispettivi Paesi d'origine è un legame soprattutto affettivo e nostalgico del contesto d'origine esistente al momento del distacco, a prescindere dalle sue eventuali successive evoluzioni, mi ricorda il caso, fra gli altri, di taluni nostri connazionali emigrati durante il ventennio fascista negli Stati Uniti, nelle cui abitazioni abbondano ancora oggi le immagini di Mussolini o i tricolori con lo stemma sabaudo a dispetto, non solo del mutamento avvenuto nel frattempo nella realtà italiana, ma anche del ragguardevole numero di loro figli o nipoti che a suo tempo, nell'ultimo conflitto mondiale, non esitarono a combattere nelle fila degli Stati Uniti, dando spesso la vita, proprio per liberare il nostro Paese, oltre che dal nazismo, dal fascismo.



Foto: colonnina antincendio a Little Italy

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