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Il people mover del Tronchetto: - nasce già vecchio ed è impattante, ma potrebbero esserci alternative...
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 30/11/2003
Accolgo con un misto di soddisfazione e di preoccupazione il responso rilasciato dalla Commissione VIA della Provincia di Venezia circa il famigerato progetto del people mover. Soddisfazione perché pare basti uscire dai confini dell’amministrazione comunale per accorgersi di quanto impattante sia quel progetto, come da me – purtroppo in assoluta solitudine a Venezia – ripetuto a più riprese, fra gli scherni di lor signori: il giudizio della VIA provinciale è chiarissimo, e solo un’acrobazia politica potrà ancora consentire al Comune di realizzare un collegamento sull’utilità del quale non ci sono ovviamente obiezioni, ma sulla concreta realizzazione sì. Preoccupazione poi perché comunque il people mover verrà portato avanti, nonostante tutti i dubbi.Eppure io per l’ennesima volta vorrei cercare di lanciare un appello alle coscienze veneziane: perché non ridiscutere il progetto? Perché non cercare di dare la stessa risposta in termini più efficienti, meno impattanti e più moderni?La tecnologia del people mover è vecchia di più di trent’anni. In Italia ce n’è uno in funzione, che serve a collegare la metropolitana linea verde di Milano con l’ospedale, e che è stato subissato di proteste per l’eccessivo rumore, al punto da non venir utilizzato di sera. A costi nettamente inferiori rispetto a quanto progettato per il people mover del Tronchetto, è disponibile sul mercato un sistema simile, ma meno impattante, più moderno, tecnologicamente avanzato, che, invece della obsoleta (e difficile da gestire) trazione a fune, utilizza vetture elettriche su monorotaia, più silenziose, più veloci, facili da fermare (ricordo che una fermata intermedia con un people mover a fune è un’impresa di non facile soluzione: che renderebbe difficoltosa e scomoda la fermata ad esempio in Marittima…) ed utilizzabili in modo elastico a seconda delle necessità (ad esempio in certi orari si possono far correre solo alcune vetture, mentre per il people mover non è facilmente pensabile la gestione dei vagoni). E di questo tipo di “prodotti” si può studiare un esempio non distante da noi: a Vicenza è infatti in fase di realizzazione un people mover moderno.Però quel che bisognerebbe a mio avviso tenere in considerazione è anche il contesto complessivo: l’idea che sta sotto di collegamenti per la città storica. Con il people mover si vuol nuovamente far precipitare su Piazzale Roma e quindi sul Canal Grande tutto il traffico. Perché non volare invece più alto?Dal Tronchetto può esser pensato uno sfogo anche verso altre direzioni. La privilegiata potrebbe essere – ancor più poi se si vorrà realizzare un parcheggio nuovo in Marittima – la direzione verso San Basilio, dove potrebbe esserci un interscambio con il tram (che porterebbe a Piazzale Roma e a Mestre) e con i mezzi acquei, oltre che per San Marco, anche per Giudecca (eventualmente raggiungibile da San Basilio anche con il sottopassaggio pedonale da me a suo tempo proposto) e Lido.Ma se volessimo volare ancor più alto, potremmo riconsiderare tutto il sistema di accessi veneziano. Con gli stessi costi che Actv ha previsto, assieme ad un impatto ambientale fortissimo (con isolotti artificiali e sfiatatoi), per realizzare il poco utile collegamento sublagunare Tessera – Vigna, è possibile infatti sul mercato internazionale trovare ditte in grado di progettare col sistema sicurissimo del doppio-tubo un anello sublagunare non impattante, senza isole artificiali e sfiatatoi, che senza spaccare il caranto consentirebbe di collegare Tronchetto con San Basilio, Giudecca, Lido Exclesior e di lì continuare per Lido S.Maria Elisabetta, Lido S.Nicolò, Sant’Elena, Fondamente Nuove, Murano e Tessera, dove ci si ricollegherebbe con le linee di superficie del treno o del tram per raggiungere nuovamente dalla stazione di Venezia – magari, perché no?, con un sottopasso – Piazzale Roma e Tronchetto.Insomma possibile che si debba insistere ancora su un progetto manifestamente devastante e costosissimo come il people mover? Oppure coincidenze come i 23 milioni di euro di lavori in ballo ed il futuro assetto societario di Asm e di Actv, oppure segrete progettualità sulla cittadella della giustizia e sull’area portuale, sono bocconi troppo allettanti per fermarsi di fronte alla devastazione di una chiesa vincolata, all’abbattimento del mercato ortofrutticolo del Tronchetto, alla serie di impatti urbanistico-ambientali, ed allo stravolgimento di Piazzale Roma, dove forse in futuro – oltre alla sparizione dell’ex parcheggio Aci e di quello in rampetta Parisi – il garage comunale, totalmente in mano ad una totalmente privatizzata Spa, potrebbe non esser più messo a disposizione dell’utenza veneziana a prezzi calmierati, o addirittura potrebbe cambiare destinazione d’uso?

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