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ASAC, UNO SCANDALO INACCETTABILE! - vergognoso il degrado dell`Archivio della Biennale, destinato a finire al V
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 27/04/2004
Erano sudati ma col volto soddisfatto, i due giovani studenti che ho incrociato mentre trasportavano alle Zattere, imbarcandosi in vaporetto, un carretto stracarico di rari e preziosi cataloghi e volumi della Biennale, provenienti dal magazzino in degrado ed in via di sgombero dell’Asac alla Marittima. Nonostante la giovanile e pura gioia per l’insperato tesoro (fra cui quasi brillava, ancora incellophanato il raro catalogo in tre volumi della Biennale del 1968), parlando con loro emergevano anche la tristezza e la consapevolezza dell’aver constatato quanti documenti fossero stati irrimediabilmente rovinati o perduti per l’umidità; ma ancor più quanto brutto fosse a vedersi lo spettacolo di quel patrimonio gettato al vento.Ed in effetti di scandalo vero e proprio deve parlarsi di fronte ad un fatto del genere: veder distrutto un archivio, come quello della Biennale; aver saputo che documenti importanti che hanno fatto la storia dell’ente artistico più importante di Venezia ormai non esistono più; sono cose che stringono il cuore non solo agli storici, ma penso e spero anche a tutti i veneziani. Ma ancor peggiore è il considerare il Parco Scientifico e Tecnologico di Marghera quale futura sede di quel che resterà dell’Asac!Ha perfettamente ragione l’on. Vianello a considerare una vera e propria pugnalata per Venezia trasferire al “vestito di Arlecchino” del Vega anche i documenti della Biennale. Com’è possibile voler puntare su Venezia come città della cultura, e poi disperdere gli archivi, che sono il pane per gli studiosi, in terraferma? A meno che invece di una Venezia che produca cultura non si voglia ancora una volta continuare con l’equivoco della cartolina che mostra cultura (o pseudo-cultura) a soli fini turistici.Sulla Biennale e sul suo archivio, come ha affermato il direttore Da Empoli, si sono accumulati anni di degrado: ora però, non solo per salvare il salvabile, ma per il bene di Venezia e della cultura, è indispensabile che sia assicurato un futuro degno all’Asac. Mi auguro che il Ministro dei Beni Culturali recepisca il senso profondo dell’interrogazione parlamentare di Michele Vianello, con la quale si chiede che “venga adeguatamente protetto e tutelato” il patrimonio dell’Asac, e che sia trovata per esso una “sede adeguata nel centro storico”; un intervento che invito tutti i rappresentanti veneziani presenti a Roma a sostenere. Nel frattempo, come consigliere di An del CdQ2 del Comune di Venezia, presenterò al proposito un ordine del giorno.

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