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Polo Nautico via da San Giorgio? - significa decretarne la morte!
di Pietro Bortoluzzi - inviato il 26/10/2004
Alla fine le maschere sono state calate, e le facce di bronzo si sono palesate!Dopo anni di parole, pare che con l’utlima riunione fra Provincia, Comune, Fondazione Cini e Quartiere si sia finalmente resa pubblica la sentenza di morte che pendeva sul capo del Polo Nautico di S.Giorgio.Le tessere di un macabro mosaico, ordito negli anni, han così condotto alla conclamata uccisione di quella scuola nautica sull’isola di San Giorgio che il conte Cini volle, assieme alla Fondazione. E ad uccidere l’Istituto nautico Cini, che fuso con il Venier nell’isola di S.Giorgio avrebbe significato la realizzazione di un eccezionale e a parole (ma non nei fatti) da tutti voluto Polo Nautico, che avrebbe potuto rilanciare la promozione delle tradizionali attività marinare a Venezia, è stata una lobby che ha usato in modo improprio la Fondazione (stimato ente, in quanto a produzione culturale) come killer. Il tutto seguendo un filo rosso a lungo preparato: prima il rinnovo della concessione demaniale alla Fondazione Cini, con anni di anticipo sulla naturale scadenza, operato dal Governo dell’Ulivo pochi giorni prima delle elezioni che lo avrebbero visto sconfitto, unito al temporeggiare della Giunta Provinciale ulivista nell’utilizzo dei fondi ministeriali stanziati per il restauro e il rilancio del Polo Nautico nell’isola di S.Giorgio; poi i fumosi progetti sugli spazi destinati all’Istituto Cini operati dalla Fondazione (la cui presidenza è di chiara targa politica ulivista), uniti alla mancata pressione da parte della Giunta Provinciale ulivista, e sostenuti più o meno indirettamente dalla Giunta Comunale ulivista; infine lo scaricabarile finale, sottoscritto con autoelogi e soddisfazione dagli assessori ulivisti provinciale Ferrazzi e comunale Celegato. Insomma un trionfo funereo ulivista, che ha condotto a morte una delle poche possibilità di rivitalizzazione della città storica: la scuola marinara voluta dal conte Cini per espressa volontà testamentaria, ma ora ammazzata senza tanti scrupoli.E fanno ancor più male le scusette addotte, compresi i marchiani ed incredibili errori che renderanno impossibile la sopravvivenza alla sede dell’ex Venier del Polo Nautico: a partire dall’indicazione dell’ex cantiere Actv come darsena, destinato a tutt’altro dalla Giunta comunale…VERGOGNA, pertanto, è ora la sola parola che si può urlare a commento di questi anni di presa in giro dei cittadini, i quali invece a gran voce – senza voler togliere nulla alla Fondazione Cini, che, oltre all’utilizzo delle già prestigiose e non piccole sedi sull’isola di S.Giorgio, poteva e può anche espandersi in altri prestigiosi siti nella città storica di Venezia – hanno detto e ripetuto che solo l’isola di S.Giorgio poteva consentire lo sviluppo del Polo Nautico, visto che solo lì esistono già pronti e disponibili una piscina, un porticciolo, l’accesso diretto ad un canale navigabile ed un convitto, elementi vitali per un’istituto per le attività marinare, non certo per una Fondazione culturale, per quanto prestigiosa ed operativa essa sia…Con questa decisione viene inferta un’altra pesantissima ferita alla venezianità. Ma almeno sappiamo chi ringraziare!

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