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FUMO/EQUIVOCI&BUGIE -  
di ENZO PEDROCCO - inviato il 04/08/2005
EQUIVOCI E BUGIESUL FUMO ENZO PEDROCCO”Com’è che tutto ciò che mi piace fa male? Sia alcol, sesso, fumo o cibo???” (Paolo Rossi)Da qualche tempo a questa parte,con il diffondersi e l’affermarsi di uno stile di vita pressochè esclusivamente improntato alla salute del proprio corpo, non passa giorno senza che qualche suo zelante sostenitore - incurante del fatto che ognuno è libero di fare ciò che più gli aggrada di sè e della propria vita - non mi solleciti a smettere di fumare, onde evitare di poter fare prima o poi,per così dire, una brutta fine.E allorchè faccio notare che fumo felicemente e ininterrottamente il mio toscano da oltre un cinquantennio e che quindi a rigore,se fosse vero tutto ciò che si dice sul fumo,dovrei essere già morto da lunga pezza,invariabilmente mi si obietta di aspettare, di non cantar vittoria anzitempo,poiché che il fumo uccida,checchè io ne possa pensare,sarebbe stato ormai ampiamente e definitivamente dimostrato dalla scienza.Ma chi l’ha detto? Sarei proprio curioso di saperlo.Anche qui,come per la recente legge sul divieto di fumare nei locali pubblici - ritenuta da molti,a torto,una legge contro il fumo tout court - temo si stiano stravolgendo non poco le cose,le quali, ch’io sappia,non stanno assolutamente nel modo in cui per lo più si ritiene.D’accordo che oggigiorno c’è,ahinoi, una diffusa tendenza ad avere nei confronti della scienza e degli scienziati lo stesso atteggiamento reverenziale e credulone che in passato,quando ancora la Chiesa pretendeva di spiegarci per filo e per segno cosa pensare e come comportarci,veniva riserbato a essa e ai suoi saccenti e presuntuosi sacerdoti;ma trovo ugualmente eccessivo e ingiustificato,tuttavia, che le personali e particolari tesi di alcuni scienziati,se pur autorevoli e se pur con incarichi governativi o occupanti prestigiose cariche pubbliche,non solo vengano pedissequamente accettate in toto, senza il benchè minimo dubbio al riguardo di esse,ma si attribuisca loro,quel ch’è peggio, una validità generale che assolutamente non hanno,dando per scontato che si tratti di tesi condivise dalla totalità degli scienziati. Evidentemente,il dubitare,l’interrogarsi sulle cose,l’assumere il giusto distacco da esse onde poterle inquadrare quanto più possibile in modo giusto e obiettivo,ma,soprattutto,la capacità di saper criticamente discernere il vero dal falso in ciò che spesso si mira a propinarci per fini affatto personali o ideologici- mercè l’ausilio,il più delle volte, di un supporto mediatico ad hoc – sono prerogative che vanno scomparendo ogni giorno di più nell’attuale società,lasciando il posto a un’acquiescenza generalizzata nient’affatto lusinghiera e foriera,con ogni probabilità,di carenze future ancor peggiori.Se così non fosse,non si spiegherebbe ad esempio,fra l’altro,come possa essere ritenuta assolutamente indubitabile in genere la notizia secondo cui sarebbero senz’altro da attribuire al fumo più di un centinaio di malattie e una sfilza di morti all'anno a causa di esso,quando a rigore non c’è scienziato,per converso,che possa inequivocabilmente dimostrare,in maniera eziologicamente corretta, l’esistenza di una relazione diretta di causa-effetto tra il fumo e anche una soltanto di tali malattie,oppure tra il fumo e anche una soltanto di tali morti;o come possa venire supinamente accettata,inoltre, l’affermazione secondo cui il fumo,di per sè, ucciderebbe,quand’è ormai noto fin’anche ai ragazzini che,in genere, a determinare il decesso di una persona non è mai una sola e unica causa,bensì varie cause contemporaneamente o,per meglio dire, varie concause,di cui una può essere,talvolta,non“il fumo”,si badi bene, ma,più precisamente,l’abuso che di esso se ne è fatto.

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