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Il canto del cigno - morte di una città
di MauSan - inviato il 02/01/2004
Prendo spunto dall'opinione di Umberto letta nel Gazzettino di oggi. A pensarci bene nelle ultime ci vedo un che di verità, noi, stiamo assistendo ad una donazione di orgagni e dovremmo gioirne tutti visto che se un domani a me verrà espianto un organo, vorrà dire che io continuerò a vivere in terza persona. Forse è proprio questo che i nostri beneamati amministratori vogliono, far rivivere la città in altro luogo e domani, in altro spazio. Dovremmo esserne felici, anzi ancorpiù premiarli per la loro sensibilità e amorevolezza dimostrata verso la nostra città. Non sarebbe il caso di insignirli di un qualche premio nobel o altro? magari inventato, qualche bel titolo a onoris causa. E' difficile amministrare dei beni pubblici, tanto vale donarli forse meglio venderli, anche perchè non sono mai riuscito a percepire la minima volontà, la più piccola idea di salvaguardia,d'altra parte è quello che ci meritiamo, non siamo stati capaci, quando era il momento di vedere all'interno dei loro cuori, delle loro idee, noi abbiamo sempre visto dei colori. Ricordiamoci di una cosa tutti noi che vogliamo la vita della e nella nostra città, noi riusciamo sempre a guardare negli occhi gli avversari o meglio tentiamo, visto che loro sono sempre a testa bassa, come se stessero cercando cosa cambiare, cosa vendere, cosa spogliare. Si usava dire ''il re è morto, viva il re'' oggi diciamo tranquillamente ''Venezia è morta,viva loro''.

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