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NO AI CATASTROFISTI E MENAGRAMI - CLIMATOLOGIA
di ENZO PEDROCCO - inviato il 08/02/2004
CLIMATOLOGIANO AI CATASTROFISTI E MENAGRAMIENZO PEDROCCOUn dinosauro a un altro dinosauro:“da un po’ di tempo a questa parte,il tempo non è più lo stesso”.(Colta al volo,durante una pausa dei lavori,a un congresso di climatologia)Sotto il profilo meteorologico l’estate di quest’anno,a differenza di quella dell’anno scorso,non è poi così malvagia come,con qualche ragione, si temeva potesse essere.Non c’è stato se non altro,per esempio, il caldo torrido che caratterizzò pressochè interamente,come si ricorderà,l’estate scorsa e che in questa,almeno per il momento,si è fortunatamente fatto sentire,invece, soltanto a tratti.Prima di cantar vittoria rimane ancora da vedere,naturalmente, se agosto,appena iniziato, e settembre si comporteranno come i mesi che li hanno preceduti o se,alle volte,ci riserberanno qualche brutta sorpresa.Ma almeno finora - salvo,ovviamente,a non venire smentiti prima che essa finisca - possiamo senz’altro considerarla un’estate nella norma e tale,di conseguenza,da non destare preoccupazioni o sollevare interrogativi alla stregua di talune estati di questi ultimi anni,a causa,soprattutto, della loro anomala e inspiegabile calura.A dispetto della sua normalità,non pochi autorevoli esperti del settore,in specie quelli maggiormente presenzialisti – che si dà il caso siano anche,ahinoi, quelli maggiormente menagrami - hanno tuttavia voluto assolutamente vedere in essa, o in qualche suo particolare aspetto,ancorché nel complesso agli antipodi rispetto all’anomala e torrida estate dell’anno scorso,un ennesimo inequivocabile sintomo,se non una conferma vera e propria, dello stravolgimento climatico che,a loro dire,sarebbe in atto nel pianeta.E attraverso i giornali o la televisione,come usano fare da un po’ di anni a questa parte,puntualmente a ogni estate,non si sono peritati di togliere il sonno e l’appetito a non pochi italiani,in specie a quelli maggiormente emotivi e impressionabili,ragguagliandoci dettagliatamente,e sadicamente,sui catastrofici scenari futuri che,secondo i loro calcoli e le loro previsioni, ci attenderebbero.Tutto ciò,nonostante che la climatologia,secondo il parere della stragrande maggioranza di coloro che vi si applicano con serietà, sia ancora una scienza relativamente giovane e nessuno dei suoi adepti,che si sappia,ha ancora scoperto alcunchè di certo con cui suffragare,in maniera inequivocabile,le proprie affermazioni.E nonostante,inoltre, che i climatologi più avveduti,quelli,in altre parole, che ritengono sia d’uopo una certa cautela – e poco inclini ,pertanto,al presenzialismo e alla “chiacchiera” mediatica - siano per lo più dell’avviso che non sia affatto possibile,oggi come oggi, una previsione scientificamente credibile ,dovendosi necessariamente basare sulla conoscenza della storia del clima e dell’ambiente su scala millenaria,la cui lettura e comprensione – non foss’altro che per le frequenti discontinuità che hanno caratterizzato tale storia nel corso dei millenni - sono ancora assai lungi dall’essere congruamente acquisite.ENZO PEDROCCO

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