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risposta a pedrocco - il gioco è sacro
di Generazione postmoderna-robertpessimo - inviato il 14/06/2004
Il gioco è sacro, e deve essere considerato sacro anche chi lo fa.Con questo aforisma di mia invenzione voglio portare avanti un'idea che mi è cara ossia dell'assoluta libertà che un bambino deve avere nel fare qull'atto sacro e di forte vitalità che è il gioco. In società cosidette primitive l'eta che va dagli anni in cui si inizia deambulare sino ai 10/ 12 anni l'individuo è libero di sperimentare e di svolgere tutte quelle attività che sono liberatorie e che mettono in diretto contatto il bambino con il mondo.La forza creativa che è una forza estremamente vitale deve essere considerata perciò essenziale per la crescita di un essere senza disturbi esistenziali, e senza malattie psico-fisiche.Venezia sta così diventato una citta morta perchè crede che le attività creative dell'individuo debbano essere represse per favorire ad altri individui di ammmirare la creatività di secoli fà.Lo so che il sogno di ogni adulto è di vedere un'omologazione culturale, quando difficilmente è spiegabile cos'è la cultura in una città che diventa meta di venditori di ''strafanti'' , sembra che la cultura sia soltanto il mantenere ciò che ci è stato dato in eredità, e nel vendere le riproduzioni di essa.E sembra che solo questi giovani siano vivaci e casinari, ma anche ciò è facilmenteconfutabile dato che mio nonno che ha la nobile età di 90 anni vivacemente si ricorda che quando aveva 10-12 anni si divertiva nel far scoppiare assieme ai suoi amici la polevere da sparo all'intero dei pozzi..facendo così attirare le ire dei ''veci'' (di allora) del vicinato.

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