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NO ALLA PUBBLICITA` INVASIVA -  
di Enzo Pedrocco - inviato il 05/12/2004
NO ALLA PUBBLICITA’ ECCESSIVAMENTE INVASIVAAlcune multinazionali sono accorse in aiuto di Venezia in questi ultimi anni accollandosi l’onere di vari restauri;sponsorizzando non poche manifestazioni di vario genere;finanziando in parte o del tutto l’attività di associazioni,fondazioni, enti pubblici;etc.Mentre trovo tutto ciò oltremodo meritorio e degno di approvazione,disapprovo nel modo più assoluto per contro,ritenendola affatto negativa e discutibile,l’enorme mole di pubblicità invasiva che talune di tali multinazionali sono solite esigere,in genere, in cambio dei loro esborsi,non tenendo in alcun conto il fatto che la realtà architettonico-urbanistica di Venezia – tale a rigore da non consentire,pena il suo stravolgimento,alcunchè di estraneo a essa – imporrebbe loro,invece, un comportamento meno esigente e più sensibile,auspicabilmente lontano le classiche mille miglia dall’angusta e rigida norma del ''do ut des'' che regola solitamente i rapporti commerciali.Un siffatto comportamento,che si sforzasse di trovare delle alternative alla pubblicità invasiva consapevole della sua inconciliabilità con una città decisamente ''sui generis'' qual è Venezia,sarebbe fra l’altro maggiormente in sintonia con i criteri a cui i massimi esperti del settore sono soliti informarsi oggigiorno - avendo essi constatato che c’è una sorta di rigetto da parte del pubblico,a lungo andare, nei confronti della pubblicità eccessivamente invasiva – e garantirebbe altresì,a mio modesto modo di vedere,un ritorno in termini di immagine molto più onorevole e lusinghiero,senza ombra di dubbio, rispetto al ritorno solitamente garantito da un comportamento improntato solo e unicamente al mero tornaconto economico.ENZO PEDROCCO

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