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Il Comune batte cassa alla Bucintoro: 51mila euro - MONDO DELLA VOGA
La più antica società veneziana messa in mora per l’af
di Francesca Scarpa - inviato il 21/02/2003
Vi immaginate la dodesona, l'ammiraglia della Bucintoro , pignorata dal Comune? Non è una scena fantascientifica, ma quello che potrebbe accadere tra qualche mese. «La nostra associazione - spiega il presidente Giovanni Croff - è stata messa in mora per debiti. L'assessorato al patrimonio ci ha intimato il pagamento degli arretrati (circa 51.000 euro) e del canone annuo (6.222 euro) per l'affitto dei Magazzini del Sale, esortandoci a sottoscrivere un contratto di concessione che ci toglierebbe dalla posizione di ''abusivi''. Abbiamo cercato di trovare un accordo proponendo di fornire dei servizi sportivi in cambio di un cospicuo sconto, in base a una nuova normativa che permette ai Comuni di dare in comodato delle proprietà a società senza fini di lucro. La risposta è stata negativa e a decorrere dal primo aprile metteremo i nostri locali dei Magazzini del Sale a disposizione del Comune con ovvie conseguenze per il personale. In parole povere non solo la città perderà un punto d'aggregazione storico, ma ci sarà anche chi resterà senza lavoro».È ferma la posizione del presidente della più antica società veneziana di voga, fondata 121 anni fa, che non accetta di tagliare i fondi destinati alla promozione delle discipline olimpiche tra i più giovani per pagare gli arretrati: «Ogni anno spendiamo molto per i ragazzini che vogliono imparare il canottaggio, la canoa, la vela e il dragon boat. Se utilizzassi questi soldi per pagare l'affitto andrei contro lo statuto e la nostra esistenza non avrebbe più senso». «Ci auguriamo che la nostra sorte - dice Lucialda Lombardi, segretaria della Bucintoro - non segua quella della Reyer. Una storia come quella della Bucintoro non si deve chiudere nel silenzio e nell'indifferenza. La città ha un debito verso la nostra società che deve essere aiutata affinché possa ancora servire Venezia e i suoi abitanti. Non domandiamo la carità a nessuno, chiediamo solo di poter continuare ad esistere».Accantonato il problema della sede del settore canottaggio in Punta alla Dogana, di proprietà del Demanio, che avrebbe dovuto passare alla Peggy Gugghenheim, ora la Bucintoro si trova nei guai per il cantiere riservato alle barche di voga veneta. E se con il Demanio non sembrano esserci problemi, con il Comune, che batte cassa in base al suo ''Regolamento per la Gestione dei Beni Immobili'' approvato nel '95, si è ai ferri corti: «Chi indica nella nuova sede di Sacca San Biagio, a Sacca Fisola, un'alternativa ai Magazzini del Sale - ribadisce Croff - si sbaglia di grosso. Quella struttura deve essere usata da più società per l'agonismo, è così grande e quindi costosa che non può essere alla portata di una sola associazione sportiva».
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