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Voga. Fino a quando? - Vogatori fotocopiati
di MauSan - inviato il 03/06/2004
Devo fare un plauso al Comune di Venezia ed a tutti i suoi amministratori per la ferma volontà di preservare,anzi incentivare la cultura del mondo della voga alla veneziana.Vuole inserire il mondo della voga nelle scuole a partire dalle elementari,un bel plauso,idea magnifica,ma sa di tanto bluf,molto probabilmente bisognerà inventare dei nuovi contributi da elargire ad ulteriori amici.Le remiere,tutte senza discriminazioni dovrebbero essere aiutate nella loro soppravivenza,per il loro contributo al mantenimento della tradizione,anzi di una tradizione unica al mondo qual'è la voga,aiutate per la caparbietà e la tenacia con cui gli ultimi vogatori tentano di combattere il moto ondoso,sia esso all'interno dei canali che in laguna.Basti prendere i ''profughi'' di Punta S.Giuliano,ostinati per cercare di mantenere viva una delle tante tradizioni come la voga,forse destinati a loro malgrado ad allontanarsi se non rinunciare al loro modo di vivere con calma e tranquillità sull'acqua.Allontanarsi o rinunciare a causa di alcune movimentazioni subdole del Comune anzi per meglio dire del suo vice Mognato.Che annusando nell'aria la mano di un certo Benetton,ha pensato sia più conveniente far stufare gli ultimi ostinati del remo ad un allontanamento,graduale però,dalla gronda lagunare per non creare intralcio ai prossimi cabinati di una futura installazione a S.Giuliano.Quante società sportive se così le vogliamo chiamare sono destinate a scomparire? Parecchie basti solamente la Voga Veneta con la sua stupenda barca ammiraglia da 14 vogatori,Circolo Velico Casanova con le sue innumerevoli vele variopinte,in special modo della vela al terzo e perchè no,il Canoa Club con le loro pagaiate a pelo d'acqua.Certo, di tutto questo un po' di colpa è anche del presidente della remiera che involontariamente,ma per ottenere un qualche personale favore,involontariamente stà vendendo,anzi svendendo tutto quello che altri hanno costruito con sacrifici e ancora oggi lottano per non vedere il loro lavoro scomparire.Forse sarebbe più proficuo e più idoneo allestire non dico su tutte ma su alcune rive e su alcune bricole, delle sagome fotocopiate di vogatori,velisti,canoisti,con scritto ''ei fù''.Continuate così cari amministratori,ma ricordate,quando di Venezia e delle sue tradizioni non ci sarà più nulla da vendere,cosa venderete poi,o chi?

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