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Ecco la cupola che ha salvato Venezia - e che adesso la uccide
di Umberto Sartory - inviato il 14/07/2004
Alcuni di voi la avranno vista in tutta la sua maestosità, la mattina di lunedì 12 luglio.Le nubi la hanno tracciata e resa visibile con grande evidenza. E' la cupola metereologica che avvolge Venezia, e che nei miei scritti sul Comitato di Salute Pubblica ho paragonato alla pallina di vetro con la neve.Questo corrugamento atmosferico ci ha salvato per decenni dai fumi di Porto Marghera e dalle altre porcherie che avvenivano e avvengono in terraferma.Adesso invece, con le grandi navi e il dissennato uso dei motori marini fatto dai miei concittadini, questa stessa cupola stà accelerando parossisticamente la distruzione della nostra meraviglia millenaria. I fumi solforici e nitrici delle navi e dei motori salgono caldi come gas, poi, raffreddandosi, ricadono all'interno della cupola che vedete. Quando arrivano a 3-4 metri dal pelo dell'acqua trovano umidità sufficiente da trasformarsi in acidi, e mangiano le pietre e i polmoni (soprattutto dei bambini, a quanto si dice).Possiamo ringraziare che qui nevica poco e la neve se ne va subito. Dopo la nevicata di quest'anno, infatti, le tegole che vedo dal mio balcone hanno cominciato a mostrare pustole rosa, in quanto i gas avevano trovato acqua per acidificare ben più in alto che a 3-4 metri dal pelo d'acqua. Meno male che nevica poco, perché, mentre mattoni e pietra d'Istria offrono alla corrosione spessori di molti centimetri, per le tegole si parla di 2 centimetri al massimo, e quando le tegole cominciano a cedere su larga scala agli edifici sottostanti resta ben poca speranza.

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