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CAMPO SANTA MARGHERITA
di ENZO PEDROCCO - inviato il 02/02/2006
L’ACCESA QUERELLE SUI CONCERTI,
DA TENERSI O MENO,DURANTE L’ORMAI IMMINENTE
CARNEVALE


Paolo Friselle, noto operatore commerciale veneziano, nonché titolare, assieme ad altri, di un locale fra i più frequentati di Campo Santa Margherita, ha accettato gentilmente di rispondere ad alcune mie domande in merito alla diatriba in corso relativa ai concerti da tenersi o meno in Campo Santa Margherita durante l’ormai imminente Carnevale, che vede contrapposti, quali parti in causa, gli esercenti e i residenti della zona.

- Personalmente, dal di fuori, trovo decisamente eccessive le doglianze dei residenti e alquanto frettolosa e arbitraria, di conseguenza, la decisione dell’amministrazione comunale di vietare la gran parte dei concerti che la vostra associazione intendeva realizzare. Qual è, in proposito, il tuo pensiero?

“Sì, a rigore, la penso anch’io come te. Se consideriamo, inoltre, che il nutrito numero di concerti da noi inseriti nel nostro programma di carnevale si giustificava con un’ ovvia aspettativa da parte nostra nei confronti dell’amministrazione comunale, legittimata dal fatto che, al fine di quietare le acque e di non alimentare ulteriormente le polemiche, ci eravamo deliberatamente astenuti durante tutto il resto dell’anno dall’organizzare dei concerti in Campo Santa Margherita - come sarebbe stato nel nostro diritto, invece, poter fare – trovo, non solo inopportuna, ma addirittura vessatoria la decisione dell’amministrazione comunale”.

- Evidentemente le doglianze dei residenti saranno state talmente tante e, magari, suffragate da qualche perizia fonometrica…

“Nessuna delle autorità locali, cui spetti di stabilire, per competenza, il potenziale rischio di una situazione di rumorosità effettivamente intollerabile e al di là della soglia stabilita dalla legge, ha infatti ancora decretato alcunchè, ch’io sappia, al riguardo di tutto ciò. Mi risulta oltremodo difficile, perciò, comprendere come, in assenza di un tale riscontro oggettivo, le sole e uniche sensazioni meramente soggettive dei residenti abbiano potuto costituire un valido presupposto per far scattare i provvedimenti di divieto adottati dall’amministrazione comunale”.

- Anche se non hai partecipato all’ incontro delle parti in causa tenutosi recentemente a Cà Farsetti, in quanto impegnato altrove, so che non ti è andata a genio una frase, alquanto infelice, profferita in quella circostanza dal rappresentante dei residenti.Vuoi parlarne?

“A giustificazione delle loro rivendicazioni i residenti hanno più volte affermato di ritenersi tra coloro che vogliono e credono in una città più civile. Ma il loro comportamento, senza tema di esagerare, mi pare tutt’altro che consequenziale e coerente con tali dichiarazioni se, per bocca del loro rappresentante Marco Bettini, essi hanno potuto affermare che Campo Santa Margherita sarebbe una zona data in pasto all’avidità di un gruppo di esercenti . Data in pasto, di grazia, da chi? Forse da un’amministrazione comunale che, si badi bene, non ha esitato a cancellarci gran parte dei concerti e che, mai come in questa circostanza, meriterebbe forse tutta la nostra comprensione per i salti mortali che è costretta letteralmente a fare nel tentativo, nient’affatto semplice, di mediare fra le parti senza arrecare un torto,possibilmente, ad alcuna di esse? Suvvìa, siamo seri!”

- E in quanto all’accusa di avidita’, vuoi glissare su di essa o intendi rispondere?

“In quanto poi alla supposta avidità di noi esercenti – sorvolando sul moralismo gratuito implicito in tale accusa - si rendono conto i residenti che è grazie proprio al fatto di aver svolto il nostro mestiere con un occhio di riguardo al profitto - com’è naturale fare, del resto, a meno che non si sia degli incapaci o dei buoni samaritani - se Campo Santa Margherita non è più quel luogo negletto e degradato di un tempo? Senza contare inoltre che, ragionando con la stessa logica loro, potremmo anche noi tacciarli di avidità allorchè, quelli tra loro che, oltre a risiedere nella zona di Santa Margherita, sono anche i proprietari di gran parte degli immobili esistenti in loco, preferiscono affittare a un canone elevato a chi intende avviare un’attività sicuramente redditizia quale un bar o un ristorante, che non esiterà a corrisponderglielo, anziché affittare a chi intende avviare una qualsivoglia altra attività dall’esito incerto, ed è solito, il più delle volte, a tirare necessariamente sul prezzo”.

- A determinare le decisioni dell’amministrazione comunale, oltre alle doglianze dei residenti, non è da escludere che vi abbiano contribuito anche delle considerazioni di ordine pubblico. Considerazioni, in altre parole, relative al rischio, sempre latente nei concerti, di incidenti e di vandalismi. Già verificatisi in passato, del resto, come sicuramente ricorderai.

“Sì, non lo escludo. E la cosa mi sta anche bene. Al riguardo, tuttavia, mi preme precisare alcune cose. Assistere a un concerto rock, checchè se ne dica, non è più pericoloso di assistere a taluni incontri di calcio o a taluni altri eventi richiamanti una gran quantità di persone. Nonostante ciò è soltanto per i concerti rock che, inspiegabilmente, si paventano anzitempo incidenti e vandalismi, dando anzi addirittura per scontato, il più delle volte, che debbano inevitabilmente verificarsi. E un siffatto modo di pensare, se permetti, non mi sta per niente bene: non fosse che per la preconcetta e generalizzante criminalizzazione, di quanti sono soliti assistere ai concerti rock, che vi è implicita".

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