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Povera città mia - Ti derubano persino dei mattoni
di Umberto Sartori - inviato il 11/02/2005
Come si vede i mattoni sono nuovi, e già alcuni mostrano, con la colorazione rosata, i primi sfaldamenti lamellari dovuti ai fenomeni di idrolisi e solfatazione
Dove vanno a finire i mattoni vecchi?
Anche recentemente abbiamo assistito alla sparizione di migliaia di mattoni d'epoca in seguito alla demolizione dell'intera muretta del rio di San Trovaso dal lato fondamenta Nani.
La muretta è stata ricostruita interamente con mattoni sabbiati nuovi, ma quelli vecchi?
Forse non tutti i cittadini sanno che il mattone vecchio alimenta un florido mercato, quotandosi varie volte il prezzo del mattone nuovo. Le vecchie pietre sono usate principalmente per il restauro e la ricostruzione dei rustici.
Avremmo potuto sperare che i mattoni sottratti alle murette venissero usati per tamponare i gravi danni causati dall'anidride nitrica emessa dai motori marini, su ben più importanti e storici edifici, ma a ogni restauro compaiono solo orribili mattoni nuovi che trasformano palazzi e chiese in patchworks da terzo mondo.
La sfrontatezza degli amministratori cittadini e delle loro ditte appaltatrici di comodo è anch'essa già terzomondista. Guardate appunto il lavoro fatto in fondamenta Nani: non sono stati neppur capaci di mantenere la quota dei corrimani, che degradano verso le Zattere a scalini, quasi che, oltre alla Torre di Pisa (la cui immagine è stata usata con quella di altri edifici famosi per coprire il cantiere della Torre dell'Orologio), si volesse scimmiottare a Venezia anche la Trinità dei Monti.
E che dire delle costosissime pietre bianche con infissi anelli in acciaio inossidabile? Non una che sia stata montata congruentemente in asse con l'osterigio corrispondente, e tutte ineluttabilmente rovescie, sí che il senso di trazione sia tale da aver leva vantaggiosa a svellere l'intera pietra dal selciato.
Non ne possiamo più di simili cialtronate! Venezia e la sua storia meritano ben altro che questi amministratori inetti e corrotti.

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