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GENIUS LOCI
di ENZO PEDROCCO - inviato il 15/06/2006
VENEZIA E I “SUOI” ARTISTI, A TORTO, NEGLETTI

Su molti artisti veneziani contemporanei - compresi alcuni, non più fra noi, del più recente passato - rei a suo tempo, agli occhi di certa critica, di non aver aderito ad alcun movimento, corrente o moda, e di aver continuato a dipingere come avevano sempre fatto, ispirandosi per lo più alla propria città, nessun “addetto ai lavori” si è ancora preso la briga, ch’io sappia, di intraprendere alcuna iniziativa volta a porre in qualche modo riparo all’ingiusta e arbitraria discriminazione da essi subita e perpetuatasi fino ai nostri giorni.

Mi riferisco ad artisti quali, fra gli altri, Seibezzi, Bergamini, Novati, Privato, Varagnolo, Ravenna, Borsato, Ferruzzi, Pierobon, Domestici…etc. etc., tutti assai noti al grosso del pubblico – e con un loro mercato talora florido – ma invariabilmente e inspiegabilmente snobbati, a torto, da una critica miope e in tutt’altre faccende affaccendata, nonché da un’ amministrazione comunale affatto cieca, sia nel passato che tutt’oggi, nei confronti dell’arte e della cultura espresse localmente.

Mi domando, perciò, che cosa si aspetti a condurre un’ adeguata ed esauriente analisi al fine di attribuire all’opera di taluni di tali artisti, qualora ne fosse il caso, il suo giusto riconoscimento, sia pure tardivamente, non fosse che in virtù del fatto che certe teorie egemoniche dell’arte, con le loro conseguenti e inevitabili discriminazioni categoriche, sono state ormai bandite da lunga pezza, com’è noto, sia in ambito estetico-filosofico che in quello critico.


Foto:Bobo Ferruzzi(olio su legno)

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