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VENEZIA LOOTED
Saccheggio di Venezia, i masegni
Looting of Venice, the masegni
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Dove vanno le migliaia di pietre sostituite ? Where have the thousands of substitutes stones gone ?
Nel corso di secoli i veneziani hanno progressivamente sostituito la terra battuta e i mattoni a spina di pesce con una pavimentazione stradale in "masegni" di trachite euganea. Il masegno è un blocco di pietra spianato nella faccia superiore e rozzamente sbozzato a semisfera in quella inferiore. Misura in spessore circa 25 cm. mentre i lati variano dai pochi cm. delle "seragie" (piccole pietre per chiudere i corsi) a oltre cm. 100 × 50 dei grandi "salizzoni".
La trachite euganea è pietra ottimale per pavimentare, sia per le sue doti estetiche (ogni singola pietra presenta variegate tinte pastello) sia per quelle di efficienza: resistente all'usura, all'imbibimento e soprattutto alla salsedine, alta valenza anti sdrucciolio. Per ovviare al fatto che la pietra usata come sostituzione è invece scivolosa, si provvede a bocciardarla (renderne cioè scabra la superficie con speciali martelli); la faccia superiore della pietra, resa rugosa, trattiene ancor di più l'acqua, che intenerisce la pietra e fa sì che questa in breve tempo con il calpestio prenda una forma concava, in cui si ferma ancor più acqua e così via...
La varietà dei colori tutti comunque armoniosamente fusi tra loro contribuisce grandemente al fascino particolare di Venezia e ottimamente si sposa con il ritmo architettonico estremamente vario che contraddistingue questa città, oltre che con i colori dei suoi intonaci, dei suoi mattoni e, perché no, delle sue alghe e muffe salmastre.
Sfortunatamente i colli Euganei, da cui la trachite proviene, sono un complesso relativamente piccolo, già gravemente minacciato e ferito dalle cave. Di conseguenza la cava delle pietre da quelle località e oggi drasticamente limitata e in via di totale proibizione.
La trachite euganea diviene quindi da pietra di pregio una pietra assai rara. In concomitanza con la chiusura delle cave euganee iniziano massicce sparizioni di pavimentazione pubblica a Venezia. In occasione di ogni lavoro pubblico sono molte le pietre originali che vengono sostituite con piastrelloni di dubbia natura e di evidente pessima qualità, quando non addirittura con gettate di calcestruzzo.
Il fenomeno più appariscente si ha in zone in cui intere aree subiscono la sostituzione, come nel caso di campo San Giacomo da l'Orio, della Giudecca, di fondamenta degli Ormesini e delle Zattere, ma vi è un'altra manifestazione più subdola e non meno grave che passa sotto il nome di "macchia di leopardo", consistente nella chiusura di innumerevoli piccoli scavi con pietre non originali.
Al danno culturale e artistico va sommato l'aggravio per le casse comunali dell'acquisto dei nuovi piastrelloni, mentre resta ignota la sorte di decine di migliaia di originali. A titolo informativo si sappia che il Comune paga per ciascun piastrellone nuovo un prezzo che varia da un paio di centomila lire a oltre un milione, a seconda della grandezza...
During the centuries Venetians have progressively substituted dirt walkways and bricks disposed like fish bones with a street pavement in "masegni" (trachyte stones) quarried in the Euganea hills. These stones are plane on the upper surface and roughly halfspherical underneath. They measure about 25 cm in thickness and the sides vary from a few centimetres for the "seragie" (little stones used to close the courses) to more than 100 X 50 of the "salizzoni."
This mineral from Euganea is an optimum stone for pavement, both for its aesthetic value (every single stone is a various pastel tint) and for its efficiency: being resistant to wear, water, and most importantly salt as well as not being slippery. To obviate to the slipperiness of the new stones, they have to be bush-hammered, to become rough; this roughness, then, keep the water, which soften the stone. The walking action, then, shape the stone to a cup in a short time, so more water is detained, ASO...
The variety of colors however harmonize and greatly contribute to the particular charm of Venice and join with the extremely various architectural rhythm which distinguishes this city with its colourful plasters, bricks, as well as the algae and salty mold.
Unfortunately, the Euganea hills, from where the stones came, are a relatively small area already greatly threatened and damaged by the quarry. Consequently the quarry is drastically limited and on its way to closure.
The Euganea mineral is a stone of high quality although very rare. At about the same time as the closure of the Euganea quarry began the massive disappearance of the stone pavements in Venice. On occasion, all the public works have substituted many of the original stones with large rocks of a dubious nature and evidently of poor quality, when not with poured concrete.
It is a visible phenomenon that entire zones have undergone the substitution, as in the cases of San Giacomo de l'Orio, Giudecca, Fondamenta degli Ormesisni, and the Zattere, but there is a manifestation more deceitful and not less awful that goes by the name "macchia di leopardo" (spots of the leopard), consistent in the closing of numerous small excavations with unoriginal stones.
In addition to the cultural and artistic damage, we must think to the big expense of public money needed to purchase the new tiles, meanwhile it remains unknown the fate of the tens of thousands of originals. The municipality pays from a couple of hundreds thousands liras up to more than one million for each new stone, depending from the size...

Dettagli e documentazione fotografica / Details and photographic documentation

La "posa" dei masegni
The setting of the "masegni"
Macchia di leopardo
Leopard's spots
Cura dei vecchi masegni
Care of the ancient "masegni"
Calcestruzzo
Mass concrete
I siti più rilevanti / most relevant sites
Ormesini San Giacomo Giudecca
S.Eufemia
Giudecca
Zitelle
Zattere
Una credibile ipotesi / A credible hypothesis
Il Comitato per la Difesa di Venezia ipotizza che i masegni scomparsi siano venduti alle taglierie per ricavarne raffinate piastrelle da arredamento.
In una precedente versione di questa pagina, pensavo di aver fornito un esempio di dette piastrelle, nella pavimentazione di un noto antiquario che si può vedere nelle foto. Esse sono molto simili, nell'effetto cromatico, a piastrelle ricavabili dai masegni più antichi, ma un più attento esame, sollecitato da uno dei proprietari, mi ha reso avveduto che non si tratta di trachite, bensì di ardesia ligure. Ringrazio dunque il signore in questione e volentieri rettifico l'informazione: a mio modo di vedere non si tratta di trachite e neppure di ardesia ligure, pietra nota come "lavagna", notoriamente di color grigio/nero e con struttura microlamellare. Tenendo valida la provenienza ligure dichiarata, parlerei piuttosto di "roccia madre d'ardesia", che a quanto si vede è policromatica in modo simile alle trachiti euganee ma non ne possiede le doti di compattezza, rivelando alla lucidatura una non costante coesione tra le lamelle e risultando quindi in una superficie esposta non complanare. Avevo in precedenza rilevato questa incongruenza, ma la avevo attribuita a una scarsa qualità o eccessiva vetustà della trachite utilizzata, unita a tecniche semi-manuali di lucidatura. Venuto a conoscenza, grazie alla segnalazione del proprietario di questi pavimenti, delle varietà di pietra para-ardesiche, non posso che complimentarmi con lui per la scelta e ringraziarlo per avermi così consentito di rettificare i dati da me qui pubblicati.
antiquity shop at the Accademia
shoe shop at the Guglie Bridge
The Committee for the Defence of Venice thinks that the missing stones might be sold to stonecutting factories, and transformed into tiles for interior decoration.
In a previous version of this page, I thought I found an example of these tiles, on the floor of a big antiquities shop that you can see in the pictures. They are very similar, in the colour effect, to tiles that could be cutted off the elder venetian "masegni", but at a more accurate examination, after an input from one of the owners, they reveal not to be "trachyte" but "Ligurian slate". I thank that owner and I correct the information: IMHO it is not trachyte, neither "Ligurian slate", stone better known as "lavagna" from the name of the locality of extraction, used to build, and name in Italian, the blackboards. This rock is omogeneously gray/black, compact and microsliced. Those tiles, keeping the original locality, looks like cutted out of "slate motherstone", which colours are quite similar to the colours of "Euganean trachyte", but which compactness is weeker, revealing under polishing a not omogeneous cohesion between the slices, and resulting in a non complanar exposed surface. I already noticed this incongruence, but erroneously I assigned it tho the low quality or excessive age of the stones used, together with a semi-manual polishing technology. As I become aware of the para-slate varieties of rocks thanks to the letter of the owner, I only can greet him for his choice, and thank him for allowing me to correct the published data.
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