Essere e Spazio

Lo Spazio è, in sé, entità metafisica. Come tale sfugge ad ogni esperienza tattile, olfattiva, gustativa, auditiva e visiva. A questo stadio lo chiameremo spazio puro, o vuoto metafisico.

E' la prima condizione necessaria per l'esistenza di qualsivoglia forma o ente sperimentabile o concepibile dall'uomo. L'unico rapporto accertabile tra questi e lo spazio puro é creativo. Il pensiero dell'uomo può generare spazio puro. Questo sfugge naturalmente a leggi quantitative o, se si preferisce, quantitativamente si esprime in: (infiniton + infinito1) dove infiniton, spazio generato dall'uomo, è perfettamente omogeneo a infinito1, spazio preesistente.
Omogeneo in quanto non siamo in grado di cogliere alcuna differenziazione.

Dal punto di vista qualitativo, la sua sola qualità é l'esistenza ma, più precisamente, si dirà che la sua qualità é: "permettere l'esistenza."

In maniera più sintetica, possiamo affermare che lo spazio puro e l'Essere della Filosofia coincidono: l'Essere è lo spazio puro.

Ovvero lo spazio puro è la massima sintesi a cui possiamo condurre il pensiero speculativo pertinente all'Essere.

In linguaggio più analitico, il Vuoto, spazio puro, può essere definito anche come Spazio nascente, ed è accessibile alla sola intuizione, contemplativa o creativa che sia. Diviene spazio geometrizzabile quando vi si manifesti la Luce in forma di punto. Da quel momento ne diviene possibile la percezione e l'eventuale sistematizzazione. La moltiplicazione e l'addensamento dei punti genera i corpi che risultano immersi e contemporaneamente permeati nello e dallo spazio, analogamente a quanto suggerito dall'immagine di una spugna nell'acqua.

Esiste un meccanismo di reversione che consente di percepire il punto sia come luce nello spazio sia come impedimento alla luce (quindi materia) nella luce stessa.

Sotto forma di luce nello spazio è proprio dell'ideazione teoretica pura e dell'ideazione formale applicata alla pittura; è proprio anche dell'azione informante della forma visiva.

Sotto forma di materia nella luce è proprio della sola ideazione formale e ampiamente fruito da ogni attività sustanziativa ed esecutiva.

Avendo introdotto questa differenziazione nella sfera ideativa, ritengo oppotuno chiarirne il significato: chiamo ideazione il processo umano di gestione dell'Idea (vista nell'accezione, anche Disneyana, di luce nello spazio) che si definisce in due ambiti strettamente interlacciati: ideazione teoretica e ideazione formale.

- Ideazione teoretica è, in primis, l'azione di eccitare la Luce latente nello spazio vuoto verso lo stato di Luce interiore, indi l'organizzazione di Luce formata che non prevede ulteriori passaggi di sustanziazione. L'idea teoretica si intende non destinata a produrre forma informante se non per intercessione divina; non richiede azione fisica di sorta bensì specifico indirizzamento della volontà individuale. Viene tuttavia solitamente aiutata con il rito. Esempi ne sono la preghiera e la contemplazione. Scopo precipuo dell'ideazione teoretica pura è portare l'uomo alla comunione con Dio o comunque con la luce, che io considero sua diretta emanazione.

- Ideazione formale viene invece definita l'abilità di attribuire forme alla Luce interiore e di comporle, sia in funzione dell'ideazione teoretica sia in funzione di successive fasi di sustanziazione ed esecuzione.

E già che siamo in ambito filologico, chiarirei anche altre 3 semantiche che vengono purtroppo spesso confuse con l'ideazione, chiamo

- Immaginazione la capacità di visualizzare la luce interiore nelle sue entità spirituali cromatiche in modo analogo alla luce visibile dalla retina. Diviene Immaginazione creativa quando vi si applichi l'Ideazione formale.

- Fantasia la capacità di differenziare le forme nella luce interiore.

- Composizione l'abilità di stabilire associazioni e connessioni plausibili tra forme differenziate.

Va aggiunto che la composizione senza la fantasia non avrebbe modo di esistere se non come una infinità modulare assoluta, e che d'altro canto, la fantasia senza composizione è letale nell'arte nonchè notevolmente pericolosa per la stabilità mentale dell'uomo.

L'arte quindi che voglia condurre all' essenza delle cose, non può che tendere a raffigurare lo spazio in cui sono immerse e che le permea.

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