INSEGNARE: PERCHÉ ?

Se degno di plauso è l’esercitarsi con costanza e dedizione, bisogna tenere presente che, quando un istruttore studia, durante una lezione, dimentica il rapporto che dovrebbe unirlo agli allievi. Contravviene così a uno degli aspetti fondamentali insiti nell’insegnamento del Tai Chi Chuan: "dare" con consapevolezza, il che significa insegnare con rispetto e attenzione.

Quando si insegna non va esercitato l’oblio di se stessi.

Lo scambio, il fluire della conoscenza da insegnante a studente, necessita di una presenza vigile e amorevole. Solo un insegnante nel quale i principi del Tai Chi abbiano messo radici profonde, può scegliere di dimenticare se stesso e accedere a quello stato di Wu-Chi che permette una trasmissione a livelli vibrazionali sottili, invisibili e inesplicabili.

C’è un aspetto molto importante da tenere sempre in considerazione: ogni essere ha un suo destino personale che va rispettato proprio perché diverso dal nostro. Il Tai Chi Chuan o qualsiasi altra disciplina volta all’armonizzazione dell’essere, deve consentire all’allievo di realizzare il proprio percorso, perché le esperienze, i vissuti, i traumi, l’educazione, l’ambiente che hanno formato la personalità dell’allievo sono diversi da quelli che hanno formato quella dell’insegnante. Il maestro quindi non può dire come si debba vivere. Egli può solo aiutare a trovare l’intuizione che sveglierà e che "ricondurrà a casa", all’intima essenza cioè del proprio essere.

Sostituire le proprie idee a quelle di chiunque altro é una forma di violenza sottile e perversa. "Il mio apprendimento dell’arte marziale è stato condizionato dal mio passato, l’allievo non ha il mio passato ed è probabile che non impari nel mio stesso modo."(Andrè Cognard)

Ci si avvicina al Tai Chi Chuan liberamente, e questa libertà deve essere rispettata e non va messa in discussione né dall’insegnante, né da altri praticanti.

Non si deve in nessun caso voler cambiare le idee dell’allievo. Lo si potrà fare solo migliorando e cambiando se stessi. Se ci sarà un cambiamento nell’allievo, dipenderà solo da lui, forse, la pratica del Tai Chi Chuan sarà uno degli elementi, sicuramente non il solo, ad aver contribuito all’evoluzione del praticante.

La funzione dell’insegnante é semplicemente quella di indicare la via con amorevole cura, senza forzature ne costrizioni: essere, con il suo comportamento, lo specchio che riflette le aspirazioni più nobili dell’apprendista ricercatore.

Franco Mescola, 1999

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