Severino Bacchin


POETI   M N R

da "Amiciade"

1

In viaggio di nozze
con giacca da studente
il mio amico
parlava di macchine
distrattamente cenava
con noi
con la moglie di un altro
ruotava dietro i rami
una luna dura
di pietra d’Istria
nessuno di noi tentò di fermarlo

4

Fumava ancora nazionali
il mio amico
aveva una donna con sé
non so se parlassero o litigassero
con quella loro parlata meridionale
davanti le vetrine di s. marco
me ne andai
comperare una scatola di sigari
al ritorno
ho voluto che bevesse vino
un bevitore di schweppes

5

Non ho mai saputo
perché lavorasse in germania
e studiasse inglese
abbiamo composto canzoni
suonato la chitarra insieme
poi si lasciò crescere la barba
il mio amico
imbrattò di rosso
gli affreschi dell’aula magna
quando partii
anche per noi
una città vecchia bruciava

6

Era stato panettiere a zurigo
non conosceva né mao né marcuse
arrivato a pisa il mio amico
sembrava un pulcino
poi incominciò a bestemmiare
non la smetteva mai di bestemmiare
era strano sentirlo
con quella voce gracile
uguale a quella della zia
non conoscevo quella della madre

7

Vorrei essere una trottola
disse il mio amico
si mise a girare
ha visto il mondo intero
il mare
ha perduto anche il nome
in quel suo andare
dammi una frustata
ha detto alla madre
è diventato stella

8

Rideva sempre il mio amico
rideva
quando leggevo b. brecht
rideva del terremoto
della rivoluzione cilena
di suo padre
il giorno che morì
non voleva nessuno triste
il mio amico
l’ho visto danzare
sulle teste delle giraffe

9

Parlava molto bene
usava il passato remoto
il mio amico
conosceva vini sport violini
trasformò sterpaglie in parco
il mio amico
convertì sassi in passeri
da ultimo posò sotto il salice
divenne statua

11

Voleva essere danzatore
il mio amico
si esercitò molto
adorava i cigni
da farsi spuntare piume
su tutta la pelle
quando i pompieri
sfondarono la porta
stava danzando con la sedia
a nessuno venne voglia di ridere

17

Voglio una casa
il mio amico ha gridato
in mezzo alla piazza
voglio una casa per tutti
l’ultima volta mi disse
non voglio diventare terra
poi non l’ho più veduto

19

Hanno detto
che ha pensieri di pietra
il mio amico
la sua auto andrà alle aste
sarà vecchio al ritorno
hanno detto
di aspettare domani
per spianare le vie
poi non hanno detto più niente
sfortunato amico
non posso passarti una chitarra
dal buco della serratura

20

Fanno fumare le scatole
quei bruttissimi disegni
di rivista moderna
credo facciano perdere le staffe
anche ai santi
racconta il mio amico
ucciderei a sputi
999 sapienti
incantatori di pappagalli
ogni sera che torno
sono stanco
perché ho perso tempo
ho bisogno di cose belle
per respirare
rompo il televisore
a calci
mi riscaldo le mani
con giornali nuovi
mi dice
io gli verso da bere
perché siamo amici

30

Si accende la sigaretta
guidando a 200 all’ora
il nostro amico
non manda fiori
parla dal finestrino
non sa se passerà due volte
per la stessa strada
è moderno
stima i meccanici
io gli riparo la macchina
Nel labirinto della terra
nei campi di grano
dove dormono i grilli
quando non divorano la sera
si chiama ics
il mio amico
perché è 999 cose e una
perché il suo silenzio
fa sbiancare la luna
e dà senso agli altri
che amici non sono