Alfio Fiorentino |
POETI | M N R |
Nella notte un cavallo magro galoppa ti passa vicino ti sfiora. È un branco di cavalli galoppanti il rumore è grande il silenzio più grande ancora. Silenzio che copri il frastuono di ciò che è mistero svelami cosa mi circonda. |
Acrobata avrei voluto essere pesce d'alto mare ala d'uccello e vento... ...mi vietarono di parlare con le stelle. |
Gridano le voci interne cercano la verità gridano interminabili ore di dubbio rodono l'anima sussurrano dolci illusioni parlano di vita e tendono alla morte. Le parole silenziose con mani possenti sbranano l'anima dicendo una parte di te. Le voci interne gridano sussurrano con voci certe parole di dubbio. |
Ascolto la voce interiore che a passi lenti si muove dentro il fiume delle parole. Sento il tumulto di questo fiume sotterraneo che rumoreggia rosso di lava. La sfera del sole scagliata da un dio silenzioso mi brucia ogni giorno e la sera muoio mille volte. |
Parola che danzi anima zitta tugurio aperto alla morte. Sorriso di vecchia pietra ruvida scendi con scarpe alate porti bisacce colme di paure. Alberi spezzati dal vento. Zitti! Che non si oda la distruzione. Giri e turbini di parole... Condanno ogni vostro respiro rotondo come foro nei vostri aliti disperati. Assetato d'ogni respiro d'amore venite a me che io possa stringervi in un abbraccio. Poi silenzio per sempre silenzio. |
Ridono appisolati sui rami fantastici i pensieri dialogando con altri. Alto vola il pensiero diviso da ogni oggetto. Risate nel buio — smarrimento di miracoli — già parte la nave un poema senza versi posandosi dove è possibile. Ecco, sono libero da ogni turbamento. |
Il graffito rupestre non è morto mentre il ricordo si slava animandosi di immagini appena accennate. |
Si danzava da tempo e vennero gli invitati con abiti di gala. Per questa danza mi sto ritto in preghiera: "Signori alzatevi dopo il banchetto! Signori dite le vostre verità!". Aprimmo le mani dalle ampie pareti e dissi parole intime agli amici. Ridevano di nulla i signori decaduti dicevano verità bisbigliate all'orecchio. Si ripeteva il verso della civetta: "Ti distruggerò per le nove di sera!". "Alziamo questo calice al cielo e sacrifichiamo al dio dell'interno!". Ripetevano aguzze punte e già sapevo tutte le parole stavano le tombali immagini scolpite sui signori ribelli. |
Essere un uomo vuol dire avere braccia grandi aperte e radici conficcate nella terra. Essere trasparenti come acqua e amare le pietre i fiori e il sembiante di un simile. Avere vento che ti soffia forte dentro al cuore. Essere un uomo vuol dire avere scarpe buone per camminare dimenticando se stessi. Essere un uomo avere braccia grandi aperte e radici conficcate nella terra. |
La mia terra si è sgretolata mostrando le radici profonde. Veloci correvano sopra la riva i gabbiani benedicendo il vento e il mare. Urlava da sotto la terra l'uragano dei sogni e dei ricordi. |
Oltre un limite che si rinnova spesso oltre le stelle nel vasto campo |