Nato a Venezia nel 1956. Poeta e fotografo di poeti,si è laureato in architettura presso l'I.U.A. Venezia nel 1984. Ideazione drammatica, espressione ermetica in senso proprio, sempre capace di ricondurre gli accostamenti più arditi a quel tutto unitario che li comprende, per mezzo di un ritmo incalzante, di una tonica ripetuta, di un’allegoria fremente e originale. Dai versi si accende una voce lirica forte, che vibra dell’urgenza condotta sino al confine dell’esasperazione senza mai traboccarvi, convinta e convincente come il grido dei gabbiani al tramonto. Eppure non scabra, non ruvida; nel suo non consentire ad alcunché di lezioso, lascia talvolta che traspaia una disposizione all’idillio e la consapevolezza naturale, quasi pagana o epicurea, dell’amoroso senso. Voce spigolosa, piuttosto, come un poliedro, al pari di questo essenzialmente sferica, aggraziata e suggestiva di innumerevoli connessioni arcane. Anche, e non solo per assonanza, poesia scalpitante come puledro, dolce di eleganza ancora un poco acerba o forse solo non perfettamente rifinita, come appannata dall’indulgere talvolta al racconto nell’uso di congiunzioni che una lima poetica pura vorrebbe invece abrase, a esaltare l’ineffabile potenza evocativa del verso in sé compiuto. Quasi una sordina a quest’ultimo applicata, nel timore di quello sgomento che può accompagnare il manifestarsi improvviso dell’istante panico. Umberto Sartori |
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