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MESTRE ALLAGATA ANNO 2006
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di Luciano Callegaro - inviato il 03/04/2007 (letto 3394 volte - 3 commenti)
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Mi è capitata tra le mani la Relazione sullo stato delle fognature della terraferma veneziana redatta dalla VESTA, dal Consorzio MEDIO BRENTA e dal Consorzio DESE-SILE. Non voglio commentare il documento poichè non sono un esperto di fognature, ma posso dire d'aver trovato spesso le seguenti frasi: "Fossi e canali con strozzature e restringimenti", "fossi che non hanno manutenzione", "fossi sottodimensionati", "la situazione in genere è legata al sottodimensionamento dei fossi", "idrovore insufficenti", "sezioni delle tubazioni insufficenti", "insufficenza della rete di collegamento", "reti malfunzionanti", ecc.
Nonostante questa situazione da fognature medioevali (bontà nostra) raccogliamo anche le fogne di Marocco di Mogliano. I nostri otto Comitati hanno raccolto le adesioni di circa 3000 famiglie ed il numero cresce di giorno in giorno. Vi invito a visitare il nostro sito www.mestreallagata.altervista.org e di dire la vostra. Ringrazio per l'ospitalità.
Luciano
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Commenti a questo articolo
Inviato da: Umberto Sartori
Luciano, che no sia che i Venessiani, andando via da casa, i se gabia portà drio na nostalgia par l'aqua alta?
Del testo la riagregassion in Teraferma del Popolo venessian me par che sia un fato oservabie, come sé oservabie l'ingentiimento progressivo dei panorami de Marghera e Mestre stessa, par no parlar dei vari lioghi de campagna sà in sé ameni, dove che i Venessiani esui se ga stabiio... :-)
Inviato il 03-04-2007 15:45 Sito web: http://www.ourvenice.org |
Inviato da: elbaso
Come a Venezia anche in terraferma i lavori vengono fatti con sufficenza e con i pochi soldi rimasti dai " filtraggi "
della politica e l'inondazione del 2006 ne è la dimostrazione .
elbaso
Inviato il 03-04-2007 22:12 |
Inviato da: Gianmarco (gianmarcomaria@yahoo.it)
Il mio passo si perde frettoloso
nelle callli strette e saline.
Un odore acre del tempo passato
prende la mia gola come una tenaglia
e mi stritola quasi a prendermi il respiro.
Fuggo dalla confusione e dai carnevalari
di mezzo mondo che ci consumano
gli antichi masegni, una musica
innonda la fondamenta di periferia,
anche tra queste quattro povere mura
si fa festa e si brinda e si ingoia fritelle.
E' Carnevale il più conosciuto del mondo,
ma non si sente l'idioma veneziano
che come una canzone illumina la calle,
una lingua parlata e scritta che è rimasta
solitaria nelle nostre anime morte.
Chi sono i nuovi veneziani mi chiedo.
In quel palazzo che fu del Doge Gradenigo
un ricco russo con la sua corte, in quel
palazzo che fu del Doge Zorzi un ricco
cinese che commercia in cianfrusaglie,
in quel palazzo che fu del Doge Marcello.
un ricco costruttore d'armi di Brescia,
in quel Palazzo che fu del Doge Foscari
un ricco giapponese che commercia in rottami
ferrosi, in quel palazzo che fu del Doge Correr
un ricco americano che da qui controlla la sua
catena di negozi d'alimentari. Vorrei
fuggire da questa solitudine e addormentarmi
in una gondola che si ninna solitaria legata
sulla riva deturpata dai nuovi lavori e dai nuovi
lavoranti. Vorrei morire e sprofondare con Venezia
e portare con me tutti e tutti quelli che
di Venezia hanno rapito la sua anima
e il suo dolore profondo come la morte.
...............................
Mi auguro di non essere stato catastrofico, ma purtroppo la realtà di oggi è questa, entrano valanghe di denaro che vanno a finire nelle tasche dei bancarellari che vengono dalle periferie più lontane. Tra vent'anni per entrare a Gardaland, pardon, Veneland dovrai pagare il biglietto d'ingresso.
Nessuno fa niente per impedire questa catastrofe e intanto dilaga l'esodo dei residenti che fuggono nella terraferma. Con tanta malinconia nel cuore non posso essere allegro, perdonateni.
Inviato il 12-04-2007 06:06 Sito web: www.mestreallagata.altervista.org |
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