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SFRATTI
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di ENZO PEDROCCO - inviato il 26/02/2009 (letto 3396 volte - 1 commenti)
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SFRATTI LEGITTIMI
SPESSO COLORO CHE OCCUPANO ABUSIVAMENTE UN ALLOGGIO NON TENGONO CONTO CHE ALTRI POSSANO AVERE MAGGIOR BISOGNO E DIRITTO DI LORO
E’ noto un po’ a tutti che, per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica gestiti dall’Ater, i canoni vengano sempre calcolati in base al reddito( oltre che, naturalmente, alla dimensione e allo stato dell’alloggio). Ciò significa anzitutto che, chi dispone malauguratamente di un reddito basso, potrà senz’altro godere di un affitto modesto, proporzionato al suo reddito. Nel caso poi, come talvolta accade, non riuscisse a farvi fronte nonostante la sua modesta entità - a causa di perdita del lavoro, grave malattia o anche soltanto di momentanee difficoltà economiche - è noto che può sempre rivolgersi agli uffici comunali competenti. I quali, una volta verificato il suo effettivo stato di bisogno, sono tenuti a sostenerlo economicamente utilizzando il cosiddetto “fondo sociale per la casa”.
Stanti in questo modo le cose, senza che vi sia motivo per dubitare che esse non stiano effettivamente così, può stupire non poco, pertanto, leggere piuttosto spesso nella cronaca cittadina notizie relative a sfratti attuati per conto dell’Ater. Ma essi, come mi ha gentilmente spiegato un funzionario dell’Ente da me interpellato, lungi dal riguardare persone in stato di bisogno, riguardano per lo più persone che non si sono peritate di occupare abusivamente l’alloggio, incuranti che altri possano avere maggior bisogno e diritto di loro. Oppure persone a cui venne legittimamente assegnato l’alloggio in passato, ma che nei cui confronti, grazie a una opportuna verifica fiscale, è emerso che godono oggigiorno di un reddito tale da far decadere ogni loro diritto sull’assegnazione di esso.
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Commenti a questo articolo
Inviato da: Mau San
Enzo, ti faccio notare che, per quanto concerne il canone di affitto, viene sì calcolato in base al reddito del nucleo familiare, ma la parte più difficoltosa di chi conduce in un appartamento ATER, sono le cosidette spese condominiali, che spesso possono ridurre il portamonete di un quarto del suo conenuto mensile. E, siccome l' ATER gestisce tali apartamenti, che poi la maggior parte sono del comune, a volte ci si sente rispondere, in caso di difficoltà economiche questa frase : " l' ATER non è una associazione assistenziale " intanto paghi, poi si vedrà se sfrattarti o meno.
Inviato il 27-02-2009 15:04 |
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