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ACCATTONAGGIO MOLESTO E INVASIVO -
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di Enzo Pedrocco - inviato il 06/11/2004 (letto 3399 volte - 0 commenti)
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DIFFICILE FRONTEGGIARLO SENZA ADEGUATI STRUMENTI L’accattonaggio,il semplice mendicare che si risolva in una semplice richiesta di aiuto,non è più considerato un’attività illecita da parte del nostro ordinamento giuridico,com’è noto,a meno che non vi siano coinvolti dei minori.Ma, anche escludendo tale coinvolgimento,esistono tuttavia casi particolari in cui l’accattonaggio può venire perseguito:rientra tra questi casi,ad esempio,quella forma di accattonaggio in cui,alla molestia,si aggiunge solitamente l’impiego di mezzi fraudolenti al fine di destare la pietà del prossimo e carpirne la buona fede,con cui debbono fare i conti ogni giorno di più,trattandosi di un fenomeno in costante aumento,soprattutto le città mèta abituale di turisti.Venezia compresa,come testimoniano eloquentemente,del resto,talune accorate lettere in proposito apparse recentemente sulla stampa locale.Combattere e contrastare con efficacia un siffatto tipo di accattonaggio,come sarebbe auspicabile fare e come sicuramente si augurerebbe la stragrande maggioranza dei veneziani,presenta però non poche difficoltà,a cominciare dall’impossibilità di stabilire con certezza,ogniqualvolta si interviene, se si ha a che fare con dei bisognosi autentici o,viceversa,con dei marpioni della più bell’acqua,sia pure con menomazioni più o meno gravi e più o meno vere,che,della simulazione del bisogno e della malattia, hanno fatto una professione redditizia vera e propria.A rendere ulteriormente difficili le cose c’è poi il fatto che la polizia urbana di Venezia, a differenza di quella di altre città in cui i sindaci hanno emesso delle ordinanze ad hoc, non dispone minimamente di quegli strumenti assolutamente necessari e indispensabili per consentirle di intervenire in maniera tempestiva e coercitiva,come talora necessiterebbe fare.In conseguenza di ciò,il cittadino veneziano si trova a essere egli stesso a dover richiedere l’intervento delle forze dell’ordine,qualora lo ritenga necessario, senza doversi attendere,tuttavia, che queste ultime possano sempre intervenire nel modo in cui egli si auspica: chè esse ne hanno facoltà,infatti,soltanto qualora la sua segnalazione riguardi effettivamente dei casi di accattonaggio palesemente e inequivocabilmente di natura molesta o invasiva,o di entrambe, in atto.Una soluzione a tutto ciò potrebbero facilmente fornirla i nostri amministratori,posto che avessero la volontà politica di farlo.Ma,a detta di coloro che sono addentro alle loro cose,pare che essi rifuggano deliberatamente dal porsi il problema dell’accattonaggio,nonostante si rendano conto delle dimensioni macroscopiche che questo va ogni giorno di più assumendo,ritenendolo una gatta da pelare tutt’altro che facile da affrontare e nient’affatto immune da rischi.Come,non più tardi di un anno fa,sperimentò sulla propria pelle il sindaco di Vicenza,Hullweck,etichettato tout court quale “fascista”,”reazionario” et similia in seguito alla sua nota ordinanza volta a disciplinare l’accattonaggio nel centro storico vicentino.ENZO PEDROCCO enzopedrocco@tin.it
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