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Integrazioni al Progetto per la Salvezza in extremis di Venezia - Trasporto di passeggeri e merci dal nuovo porto al centro storico
di Umberto Sartory - inviato il 26/11/2003 (letto 3569 volte - 0 commenti)

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Integrazioni al Progetto per la Salvezza <i>in extremis</i> di Venezia - Trasporto di passeggeri e merci dal nuovo porto al centro storico
Per ulteriori riferimenti si vedano i documenti correlati.
Il trasbordo dei passeggeri dalle navi ospitate nel nuovo porto al largo della gronda di Fusina potrebbe essere effettuato con navi trainate per mezzo di cavi, a traliccio o meglio se subacquei, lungo rotta fissa a “va e vieni” (linee verde scuro nell’illustrazione).
La centrale per l’energia di movimento sarebbe collocata in prossimità di quegli stessi argini demandati a produrre aria compressa per mezzo di paratoie mobili ed elettricità a mezzo di turbine.
Dovrebbe venire studiata anche la possibilità di bighi atti a mettere sotto cappa i fumaioli delle navi in sosta, recuperando energia dal calore e depurando gli inquinanti.
Come proposta quasi puramente estetica, suggerirei di denominare la località “Porto Eolico di Venezia” e di dotare gli argini anche di un elegante sistema di produzione elettrica dal vento.
Ritengo che ciascuna di queste sorgenti, opportunamente implementata, produrrebbe surplus di energia rispetto al mero traino di 2-3 motonavi per senso di marcia, sufficienti a fornire un’accettabile frequenza nei traghetti.

Dal punto di vista del Codice di Navigazione, tali imbarcazioni dovrebbero localmente godere del diritto di precedenza su tutti gli altri natanti, sì da consentirne la governabilità coordinata nel sistema vincolato del traino.
La loro ulteriore necessità energetica individuale si ridurrebbe alle luci notturne e interne e a serbatoi di aria compressa per il solo esercizio di manovre di curva, frenata e ormeggio.
L’espansione di aria compressa a bordo fornirebbe collateralmente energia refrigerante per impianti di condizionamento d’aria e locali frigoriferi.

Il traffico passeggeri e, di notte o fuori stagione crocieristica, anche le merci, giungerebbero a smistarsi in una isola di servizio, artificiale o galleggiante, presumibilmente alle spalle di San Giorgio Maggiore.

Da quest’isola galleggiante si dipartirebbero due linee, su imbarcazioni di minor stazza, una verso il Lido e possibilmente Punta Sabbioni, l’altra a percorrere il Canal Grande fino al terminal ferroviario situato al Tronchetto, nodo di quella rete di trasporto su rotaia che dovrebbe collegare il porto passeggeri al largo di Fusina con Tessera e la dorsale Nord di Venezia (linee color celeste nell’illustrazione) attraverso il nodo di San Giuliano e quello appunto del Tronchetto.

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