Ultimi Commenti |
Storia di S.Giorgio Maggiore - Ecco spiegato perchè l`Istituto Cini non può andarsene, by Lucio
|
VANDALISMO, by Curtisdub
|
San Giorgio in Alega, by jacques TURCHET
|
San Giorgio in Alega, by jacques TURCHET
|
San Giorgio in Alega, by jacques TURCHET
|
L'assessore al decoro con delega al Turismo ed il ponte dell'Accademia., by nane
|
Venezia Malvagia ? - Wicked Venice, by Umberto Sartori
|
La Tirata, by MG
|
La Tirata, by Umberto Sartori
|
La Tirata, by Marco Girardi
|
Venezia ObServer Numbers
|
7 Sezioni
660 Articoli
1392 Commenti
2361469 Letture totali
|
|
Cose e Chiose
|
..:Torna indietro:..
|
GENIUS LOCI
|
di ENZO PEDROCCO - inviato il 15/06/2006 (letto 3595 volte - 5 commenti)
Versione stampabile
|
VENEZIA E I “SUOI” ARTISTI, A TORTO, NEGLETTI
Su molti artisti veneziani contemporanei - compresi alcuni, non più fra noi, del più recente passato - rei a suo tempo, agli occhi di certa critica, di non aver aderito ad alcun movimento, corrente o moda, e di aver continuato a dipingere come avevano sempre fatto, ispirandosi per lo più alla propria città, nessun “addetto ai lavori” si è ancora preso la briga, ch’io sappia, di intraprendere alcuna iniziativa volta a porre in qualche modo riparo all’ingiusta e arbitraria discriminazione da essi subita e perpetuatasi fino ai nostri giorni.
Mi riferisco ad artisti quali, fra gli altri, Seibezzi, Bergamini, Novati, Privato, Varagnolo, Ravenna, Borsato, Ferruzzi, Pierobon, Domestici…etc. etc., tutti assai noti al grosso del pubblico – e con un loro mercato talora florido – ma invariabilmente e inspiegabilmente snobbati, a torto, da una critica miope e in tutt’altre faccende affaccendata, nonché da un’ amministrazione comunale affatto cieca, sia nel passato che tutt’oggi, nei confronti dell’arte e della cultura espresse localmente.
Mi domando, perciò, che cosa si aspetti a condurre un’ adeguata ed esauriente analisi al fine di attribuire all’opera di taluni di tali artisti, qualora ne fosse il caso, il suo giusto riconoscimento, sia pure tardivamente, non fosse che in virtù del fatto che certe teorie egemoniche dell’arte, con le loro conseguenti e inevitabili discriminazioni categoriche, sono state ormai bandite da lunga pezza, com’è noto, sia in ambito estetico-filosofico che in quello critico.
Foto:Bobo Ferruzzi(olio su legno)
|
Versione stampabile
|
Commenti a questo articolo
Inviato da: Mau San
Fare il critico d' arte o di altra cosa, è un lavoro.
Quanti lavoratori capiscono il proprio lavoro ?
L' arte, è per la gente. Sé a me piace un quadro o,
una poesia, io sono il critico, non il criticante.
Inviato il 15-06-2006 14:08 |
Inviato da: Marco Girardi
Oggi ho visto su Sky un programma in cui Achille Bonito oliva parlava con un artista della sua arte. Un mucchio di cavolate messe su solo per far conversazione e fare gli stravaganti della nebbia, ma di stravagante c'era solo lo spreco dell'ossigeno.
Inviato il 16-06-2006 02:40 |
Inviato da: Claudio Grassi (claudiograssi@tin.it)
Gentile Sig. Pedrocco, Lei ha proprio ragione, purtroppo l'arte pittorica, come del del resto le altre, è strettamente legata alla politica.
Intendo dire che se l'artista non può o non vuole 'giungere a compromessi' con la politica, allora tale artista sarà snobbato. Quante 'croste' si vedono in gallerie illustri o in mostre patrocinate dal comune? Molte è ovvio, e solo per il fatto che l'artista si è 'venduto bene'.
E c'è chi come mio padre ha partecipato (e vinto) concorsi di pittura come il Premio Burano (ormai caduto nell'oblio) e non ha comunque ricevuto ancora le gratificazioni attese.
L'arte vera non è sempre quella che si vede nelle gallerie di grido o quella incensata dal critico d'arte prezzolato.
Inviato il 19-06-2006 15:12 |
Inviato da: Enzo Pedrocco (e_pedrocco@yahoo.com)
Sono pienamente d’accordo con lei: non sempre, e non solo, l’arte degna di attenzione e considerazione è quella proposta da talune gallerie cosiddette di prestigio o di successo, con l’avallo di critici nient’affatto disinteressati, ma trovo, a rigore, che essa possa trovarsi un po’ ovunque.
L’importante, per scoprirla e apprezzarla, è quello di porvisi di fronte senza le preclusioni aprioristiche di taluni guru della critica, su cui vive e prospera l’attuale establishment artistico.
Inviato il 20-06-2006 05:04 Sito web: http://venicedailyphotobyenzopedrocco.blogspot.com/ |
Inviato da: GIANFRANCO BALLARIN (gfball@tin.it)
Pienamente d'accordo!
Se poi teniamo presente l'arte (pittura, scultura, disegno, grafica, ecc...) proposta dalle donne allora il discorso diventa tragico.
Frase sentita in uno stand alla Milanoart di Novegro qualche anno fa "ah!, ma se l'autore è una donna allora l'opera vale meno della metà". Erano due galleristi del Nord Europa che stavano visitando la mostra.
Oppure quello che si è sentita dire mia moglie da un NOTO gallerista di Mestre, "belle le sue opere, ma perdoni, sia detto senza offesa, le donne nel mercato delle opere d' arte sono come delle handicappate".
Se questa è l' opinione corrente siamo tutt'altro che in una botte di ferro.
GIANFRANCO BALLARIN
gfball@tin.it
Inviato il 03-07-2006 21:06 |
|
|