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INFORMAZIONE
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di ENZO PEDROCCO - inviato il 22/11/2006 (letto 3393 volte - 4 commenti)
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Diminuiscono ogni giorno di più i lettori dei quotidiani soprattutto tra i giovani: negli ultimi quindici anni il numero dei giovani che prendono in mano un giornale, già esiguo di per sé, pare essersi addirittura dimezzato.
L’ INFORMAZIONE NELL’ERA DI INTERNET
IL LETTO DI PROCUSTE
DELLA STAMPA QUOTIDIANA
In un editoriale apparso alcuni giorni addietro su “il Venezia”, a firma del suo direttore, leggo:“I lettori dei quotidiani sono sempre di meno, negli ultimi quindici anni si sono dimezzati i giovani che prendono in mano un giornale. Per colpa di chi? Siamo sicuri che i nostri quotidiani siano così ben fatti e così incompresi?” Alla buonora! Ma, come usa dire, meglio tardi che mai. Ciò che importa, ad ogni modo, è che finalmente qualcuno, dall’interno della categoria, abbia trovato il coraggio di interrogarsi intorno alla effettiva qualità del proprio prodotto, e alla eventualità di un suo adeguamento a modi di fare informazione meno obsoleti e più attuali, anziché attribuire frettolosamente il calo e la disaffezione dei lettori, come si è fatto finora, alla supposta scarsa propensione alla lettura degli italiani, in specie dei giovani, e alla loro predilezione per altri media. E va da sé che quanti più altri, sempre dall’interno del giornalismo, seguiranno tale esempio, come ci si augura, tanto maggiore sarà la speranza di giungere finalmente, prima o poi, a un’informazione quotidiana diversa e migliore rispetto all’attuale.
La quale, per quanto mi riguarda, abbisognerebbe anzitutto che taluni suoi redattori, con incarichi per lo più di responsabilità in seno ai giornali, abbandonassero una buona volta il loro acritico attaccamento a un modo di fare giornalismo decisamente datato - ritenendolo a torto il solo valido – e considerassero senza più alcuna puzza al naso il “nuovo” che si sta muovendo intorno a essi. O quantomeno, forti del loro potere e con l’alibi dell’unitarietà e omogeneità del giornale, non lo vanificassero, come sono soliti fare, riducendo ad unum l’infinita sua varietà: di opinioni, gusti, stili, etc.
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Commenti a questo articolo
Inviato da: Mau San
Un quotidiano, dovrebbe dare informazione, soprattutto
locale a 360°
Informare il cittadino, ma, prima di tutto, chi governa un
giornale, dovrebbe imparare ad ascoltare.
Inviato il 22-11-2006 16:51 |
Inviato da: Enzo Pedrocco (e_pedrocco@yahoo.com)
Sono d'accordo con te, Mau San: fra i numerosi difetti che rimprovero alla stampa locale veneziana c'è soprattutto, infatti, il malvezzo di scimmiottare i quotidiani a diffusione nazionale a scapito della realtà locale, a cui non viene assolutamente dedicata in genere l'attenzione che meriterebbe.
Inviato il 23-11-2006 05:13 |
Inviato da: Sergio Piovesan (sergio@piovesan.net)
Fin da ragazzo, sono stato, e lo sono tuttora, un “consumatore” di notizie. Leggo e m’interesso di tutto, ma, spesso, non trovo “adeguato” quanto leggo.
Trovo molta faciloneria, molta partigianeria ed anche molto pressappochismo! Colpa dei giornalisti, degli editori o di chi altro? Colpa dei politici o dei poteri economici?
Non lo so. Forse un po’ tutti fanno la loro parte.
Inviato il 01-01-2007 02:01 Sito web: http://www.piovesan.net |
Inviato da: Francesco
Il giornale lo leggo tutti i giorni per tenermi informato. Sulla stampa locale spicca fra tutti lo storico "Il Gazzettino" dove tutti i giorni trovo almeno un errore per articolo (per non dire più di uno): di battitura, di lessico, ripetizioni della stessa parola, frasi monche e quant'altro. Alla fine, di questo giornale, ho imparato a leggerne solo i titoli, anch'essi sovente pieni di errori, anche in prima pagina, chiedendomi: "ma dove li trovano i giornalisti e, soprattutto, gli editori li controllano gli articoli prima di mandare in stampa il giornale?"... Ehhh, quando la "vecchiaia" si fa sentire.... Sinceramente credo che anche questa possa essere una causa per la quale molta gente ha smesso di leggere i quotidiani.
Inviato il 06-01-2007 00:37 |
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