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AMARCORD - LA LEZIONE DEL ``MONDO``
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di ENZO PEDROCCO - inviato il 29/03/2005 (letto 3587 volte - 0 commenti)
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AMARCORD/LA LEZIONE DEL “MONDO”''Il Mondo''(1949-1966),il periodico diretto e fondato da Mario Pannunzio,fu per molti della mia generazione,in un certo qual modo,la prima vera ''scuola'' di fotografia.Ovvero,per meglio dire,di fotogiornalismo:chè i fotografi che vi collaboravano – dal mitico Cartier-Bresson a Federico Patellani,Enzo Sellerio,Gianni Berengo Gardin e altri – costituivano il meglio del fotogiornalismo,italiano e non,di quegli anni.Ma,al di là di questo, ''Il Mondo'' ebbe soprattutto il merito di vaccinare quanti operavano allora nell’ambito della fotografia e del fotogiornalismo - e molti dei giovani che si accingevano a entrarvi a far parte - nei confronti di una critica oltremodo intransigente e castrante a causa delle sue posizioni falsamente idealistiche e affatto anacronistiche,secondo cui il vero fotografo,alla stregua di quanto avveniva per le altre forme di espressione artistica, era soltanto colui che,toccato dall’aura del genio,era solito produrre fotografie indubitabilmente belle e ispirate,mentre tutti gli altri sfortunatamente non toccati da tale aura non erano,viceversa, assolutamente degni di considerazione alcuna e andavano soltanto visti come dei semplici mestieranti,ancorchè,talvolta,abilissimi.Se,a dispetto di tali concezioni,molti fotografi e fotogiornalisti continuarono imperterriti a lavorare come sembrava loro giusto fare,rifacendosi esclusivamente a una propria personale poetica,attenta più al contenuto che alla forma, lo si dovette,infatti,soprattutto a ''Il Mondo'' e alla finissima sensibilità fotografica e giornalistica del suo fondatore e direttore che vi stava dietro.Dopo ''Il Mondo'',non a caso, il fare giornalismo per immagini,preoccupandosi soprattutto di documentare e informare,anziché ricercare a ogni costo la fotografia “bella e ispirata”,attecchì diffusamente nell’editoria italiana e precipuamente in rotocalchi quali ''L’Espresso'',''Epoca'' etc.,notoriamente improntati per lo più a tale modo di fare giornalismo, che,in seguito a ciò, incominciò ad acquistare anche nel nostro Paese la dignità e la considerazione di cui già godeva da tempo in altri Paesi,fra cui,in primo luogo, gli Stati Uniti.ENZO PEDROCCO
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