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Venerdì 5 maggio 2007
di Luciano Callegaro - inviato il 17/05/2007
Sabato 5 maggio 2007 alle ore 17.30 il cielo si è fatto minaccioso. Nere nuvole cariche di pioggia stavano sorvolando Mestre, troppo pesanti per quel debole alito di vento che non riusciva a spingerle lontano sul mare ove poter scaricare il loro potenziale distruttivo.
Eravamo con il naso all'insù a scrutare quel cielo che faceva paura. Qualcuno è corso a casa a mettere le paratie davanti il portoncino o al garage.
Già il giorno prima un violento acquazzone ci aveva fatto temere il peggio, poi per fortuna ha smesso di piovere all'improvviso e le pozzanghere sparse un po' qua e un po' là sono state assorbite dai pozzetti della rete fognaria.
Alcune strade allagate dalla fognatura il 15 e 17 settembre 2006 stavano già assumendo situazioni critiche passate invece col trascorrere delle ore.

Il Viale Amerigo Vespucci che non è finito sott'acqua il 17 settembre, grazie alla sua altitudine, ha invece scaricato tutta la sua acqua piovana all'interno dei garage e delle case costruite nel passato in cui questa meravigliosa arteria, che divide Mestre in due, non era ancora stata pensata, provocando moltissimi danni ai beni mobili.
Oggi ci sono decine di immobili che sono sotto la quota stradale anche di cinquanta centimetri, rinchiusi in un catino da una progettazione maldestra; quando piove e la rete fognaria non regge, per effetto dei vasi comunicanti, queste aree vengono sommerse dall'acqua e dalla fognatura. Rete fognaria che non è stata progettata per raccogliere le acque meteoriche.
Nonostante il 15-17 settembre 2006 la VESTA, che noi tutti conosciamo bene, non ha ancora provveduto a pulire tutti i pozzetti delle strade interessate dagli allagamenti, infatti un pozzetto intasato di Viale Vespucci ha trattenuto una decina di centrimetri d'acqua per almeno tre giorni.
Il nuovo piano regolatore della Terraferma veneziana prevede alloggi per 40.000 nuovi abitanti che si vanno a sommare ai 20.000 abitanti che acquisteranno gli appartamenti degli edifici in costruzione o ristrutturati.
Mestre con la sua periferia accoglierà nei prossimi 10/15 anni 60.000 nuovi abitanti.
Stranamente questo numero (60.000 abitanti) coincide esattamente con i 60.000 residenti che sono ancora ancorati alle pietre di Venezia, anche se qualche volta cadono rovinosamente in testa alle persone.
Non tutti i 60.000 residenti di Venezia si trasferiranno in terraferma, ma ne sono stati previsti molti e i pochi che rimaranno nelle loro case vivranno finalmente la favola di Veneland.
A quei veneziani che sono attratti dal garage sottocasa e dagli ipermercati dove possono trovare tutto a basso prezzo (non è tutto oro quello che luccica) che a Mestre potranno trovare INQUINAMENTO ATMOSFERICO, PARCHEGGI A PAGAMENTO, TRAFFICO CAOTICO, SERVIZIO PUBBLICO ANNI '50, FOGNATURA CHE TRACIMA, PERICOLO DI INNONDAZIONI, MARCIAPIEDI INADEGUATI, SCARSA MANUTENZIONE ALLE STRADE, ECC. ECC. ECC.
Forse le mie sono solo parole e serviranno a ben poca cosa, ma se riuscirò a convincere un solo VENEZIANO a rimanere a Venezia non avrò vinto la guerra, ma avrò certamente contribuito a rallentare questo esodo innaturale che nessuno fa niente per fermare.
Visita il nostro sito www.mestreallagata.altervista.org e vedrai una Mestre fragile e impotente.

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