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LE AIUOLE ``ORFANE`` DELLA BAIA -  
di ENZO PEDROCCO - inviato il 11/05/2005
LE AIUOLE “ORFANE”DI SACCA SAN GIROLAMOPer gli abitanti delle località più periferiche e,non di rado,dimenticate di Venezia quali San Giobbe,Sacca S.Girolamo,Sant’Alvise,etc. vige necessariamente talvolta,di fronte a taluni problemi,la filosofia dell’aiutati che il ciel t’aiuta.La particolare condizione che i residenti di tali località si trovano a vivere,rispetto ad altre località più fortunate e privilegiate,impone loro infatti che, ogniqualvolta si profili un problema e chi di competenza tardi a intervenire o,come spesso accade, non intervenga affatto,sia d’uopo rimboccarsi le maniche e tentare di risolvere il problema da sé,anziché stare con le mani in mano ad attendere,per così dire, la manna dal cielo.Si deve in parte a un siffatto atteggiamento se la “vivibilità” di tali luoghi non si è deteriorata negli anni,come sarebbe facilmente potuto accadere,alla stregua di tante famigerate periferie della nostra Penisola.Un esempio piuttosto eloquente in proposito – che,si badi bene,non è che uno tra i molti esempi che potrei citare - può essere rappresentato dalle aiuole di Sacca San Girolamo - meglio conosciuta come “Baia del re” - affatto neglette da chi,a rigore,dovrebbe accudire a esse. Ebbene,nonostante ciò,grazie alle cure prodigate ad esse da alcuni volonterosi anziani del posto non solo ne è stato combattuto il degrado a cui sarebbero state inevitabilmente condannate ma,quel che più conta,si deve alla loro puntuale fioritura stagionale se l’ambiente urbano in cui sono collocate presenta in genere un aspetto particolarmente gradevole e qualitativamente migliore,senz’altro preferibile a quello,desolato e triste, di un tempo. ENZO PEDROCCO

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