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VANDALISMO URBANO
di ENZO PEDROCCO - inviato il 17/01/2006
C’E’ CHI VORREBBE ASSOLVERLO
CONSIDERANDOLO UN MALE INEVITABILE

Di fronte al deplorevole fenomeno del vandalismo urbano, che colpisce ovunque ormai quotidianamente senza soluzione di continuità, non sono pochi coloro i quali, tra i cosiddetti “esperti”, sarebbero dell’avviso di considerarlo come un male inevitabile – una sorta di “malattia fisiologica” della città – che rientrerebbe, a loro dire, nel normale corso delle cose. E tale, pertanto, da non richiedere provvedimenti mirati, da parte delle amministrazioni comunali, volti a combatterlo e a eliminarlo, come altri, invece, invocano.

Un siffatto atteggiamento, qualora dovesse malauguratamente attecchire, rappresenterebbe, secondo me, una vergognosa e inammissibile resa all’illegalità dalle conseguenze, sull’aspetto estetico delle nostre città e sulla loro vivibilità, a dir poco nefaste.

Se già oggi, i vandali, non si peritano di imbrattare i muri, incendiare i cassonetti o danneggiare qualunque cosa capiti loro a tiro nonostante le sanzioni previste per tali atti, ci si può ben figurare, infatti, che cosa essi non farebbero il giorno in cui non vi fosse alcuna sanzione a scoraggiarli o dissuaderli minimamente.
Con tanti cari e definitivi saluti, probabilmente, anche alla speranza – che, a dispetto di tutto, sopravvive un po’ in ciascuno di noi - di poter godere, prima o poi, di un contesto di vita anche soltanto un pochino più civile di quello che, nostro malgrado, ci è stato riserbato finora.

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