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Impatto delle Navi | Ship Traffic Impact
di Etele Pechy e Umberto Sartori - inviato il 20/04/2006
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Impatto del Traffico Navale
sul Porto Storico di Venezia

Non ci è possibile, allo stato dei fatti, disporre dei dati necessari a una esaustiva comprensione della molteplicità di inferenze chimiche, fisiche e sociali del traffico navale sul tessuto urbano di Venezia.

In base alle nostre osservazioni, disponiamo tuttavia di materiale documentativo sufficiente a ben individuare alcuni fattori e soprattutto a evidenziarne la gravissima minaccia per il nostro Centro Storico.

Inquinamento da zolfo e nitrati

Questo aspetto si segnala con chiara evidenza come la minaccia più letale per l´intero corpo edificato della città. Le anidridi nitriche e solforiche sono rilasciate in enorme quantità dai fumaioli che, a differenza degli scarichi dei mezzi terrestri, sono solitamente privi di sistemi per la depurazione dei fumi.

Tali fumi sono in particolare prodotti da macchine alimentate a olio pesante (bunker fuel).
Si trattasse anche di "semplice" gasolio per autotrazione, teniamo presente che una macchina navale varia in potenza tra i 40.000 e i 120.000 cavalli, quando per muovere un TIR ne sono sufficienti 4 o 500.
Alle navi si aggiunge che i loro passeggeri (2-3000, per alcuni singoli cruiser), vengono raccolti da sciami di imbarcazioni a motore più piccole e smistati con questi ulteriori mezzi inquinanti, fin nelle vene più piccole della Città Santa e Storica e delle Isole. E che i guadagni indotti da questi traffici invogliano i locali a possedere imbarcazioni da diporto a motore sempre più potenti e numerose...

Per questo argomento abbiamo raccolto e pubblicato molto materiale sul sito http://ourvenice.org, e i distruttivi effetti della Solfatazione sulle pietre si possono trovare illustrati anche in altri articoli del Comitato di Salute Pubblica a Venezia come quello che state ora leggendo.

Moto ondoso

L´impatto delle enormi masse d´acqua dislocate dai grandi natanti in corsa e in manovra agisce su Venezia sostanzialmente in quattro modi:

Con moto percussivo quando l´onda visibile frange sulla riva:
ciò causa gravi dissesti agli argini.
Con moto sismico quando la massa d´acqua in movimento (onda muta) esercita pressione sulle isolette:
ciò causa oscillazione e vibrazione degli edifici: l´onda oltre alla pressione veicola anche il moto vibratorio in bassa frequenza del motore, causando danni a fondazioni e alle canalizzazioni sotterranee come rii interrati o fognature.
Con l´infiltrazione e il percolare:
entrambe le onde aggrediscono il sostrato e le fondazioni asportando materiale.
Con le turbolenze:
causate in prevalenza dalle violente manovre di eliche e turbopropulsori, le turbolenze, soprattutto quelle in fase di attracco e di scosto, sono le principali responsabili della sottrazione di base d´appoggio alle banchine. Sollevando il fango, infatti, esse fanno sì che questo si disperda e si formino cavità, come sembra essere il caso delle Zattere.(vedi:
http://ourvenice.org/Venezia_gessificazione/docs/Futuro_Banchina_Zattere.pdf ).
Le turbolenze causate dai moderni propulsori assiali con i loro idrogetti puntati direttamente contro le rive, hanno inoltre effetto devastante sui sistemi di arginatura in pietra d´Istria tipici del nostro Porto Storico.

È però importante capire che non sono le navi il nemico di Venezia, che anzi da sempre è città marinara e navale.

Le navi si sono modernizzate, ma la classe dirigente, troppo presa da lotte intestine e avidità di parte, non è stata capace di aggiornare la vocazione marinaresca della città al passo con i tempi e lo sviluppo delle flotte internazionali, e ciò, nonostante il fatto che molte grandi navi siano costruite proprio nei cantieri di questa città, come del resto avviene da più di mille anni.


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