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Un Uragano di Musica Giovane per Ricordare Silvano Bertaggia | |
di Umberto Sartory - inviato il 02/07/2006 | |
Di Silvano, della sua figura esemplare d'insegnante, della nostra amicizia e delle esperienze artistiche condivise ho già scritto al tempo del suo trapasso; in questa nuova occasione voglio rendere merito all'impegno di Franco Teardo, validamente affiancato dal figlio Tobia, da Max del Centro Civico Giudecca-Zitelle e da Mohamed. Incurante del caldo e di non poche defezioni tra gli invitati "storici", la squadra di Franco ha saputo allestire una vera festa veneziana fra sardee in saor, damigiane e folpeti, proprio come sarebbe piaciuta a Silvano. Sono certo che egli sorride al vedere che sono stati i giovani, soprattutto, a rispondere alla sua memoria. I giovani per educare i quali aveva sacrificato una carriera forse più brillante di musicista. E i giovani sono venuti a omaggiarlo, con le chitarre elettriche, le tastiere e i suoni di queste nuove generazioni. Hanno offerto a Silvano un update sulla situazione musicale nella sua città, e sono certo che lo ha gradito. L'atmosfera totalmente musicale che si è venuta a creare nella kermesse, più ancora del mio dolore al braccio, mi ha convinto a rinunciare la presentazione delle grafiche Web di Silvano prevista dal programma della serata, che avrebbero necessitato di atmosfere più intime e raccolte. Il lavoro digitale rappresenta infatti l'ultimo atto della vita operosa di questo fratello artista, ed è intrinsecamente collegato alla malattia e alla sua morte artisticamente epica. Ho sentito fuori luogo parlare di questo in quella atmosfera di festa popolare, di uragano musicale. In musica bisogna saper entrare e uscire al tempo giusto. Ho fatto atto di presenza all'amico: per raccontare quella ultima parte di lui che solo io conosco ci saranno altri momenti. |
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