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E l`antico fu novo e il novo antico - Dal 6 aprile al 29 giugno la mostra di Giuseppe Torres | |
di Lorena Manesso - IUAV - inviato il 04/04/2001 | |
La mostra è dedicata a Giuseppe Torres una delle figure più rappresentative dell'architettura veneziana e veneta tra Otto e Novecento, interprete - in chiave veneto bizantina - di quella transizione tra storicismo e liberty che segna il passaggio al nuovo secolo. La mostra conclude un lungo lavoro di ordinamento e inventariazione dell'archivio dell'architetto veneziano presentando alcune delle sue opere più significative. Disegni, acquerelli, tavole di concorso, saranno esposti insieme a fotografie, gessi e oggetti di arredo e artistici realizzati sulla base dei suoi disegni. Nato a Venezia il 4 novembre 1872, Giuseppe Torres studia presso la Regia Accademia di Belle Arti, diplomandosi nel 1893. Dopo un periodo di apprendistato a Fiume inizia la propria attività a Venezia. Nei primi anni il suo interesse è rivolto soprattutto allo studio dell'architettura medioevale e prende forma nella proposta di restauro del chiostro dell'Abbazia di Follina (sulla quale pubblica anche uno studio monografico) e della chiesa di Sesto al Reghena. Il frutto più noto di questa sua fase revivalistica, che dà il titolo alla mostra, è la casa che Torres costruisce nel 1905 sul rio del Gaffaro, in stile bizantino. Un proficuo rapporto con Gaetano Marzotto e col di lui cognato Gerolamo Dalle Ore dà luogo a una nutrita serie d'incarichi professionali sia a Valdagno che nei diversi possedimenti della famiglia Marzotto. Nel 1908 la rivista l'Architettura Italiana dedica a Torres l'intero numero di settembre, presentandone diverse opere. Al terremoto di Messina (28 dicembre 1908) fanno seguito studi e progetti per edifici antisismici a pianta circolare e la partecipazione, assieme al fratello Duilio, col quale condivide una parte dell'attività professionale, ai concorsi banditi per la ricostruzione della città. Le nuove aree di espansione della città di Venezia, S.Elena e il Lido, vedono Torres molto attivo: con Faust Finzi e Giulio Alessandri presenta al Comune di Venezia un progetto per l'urbanizzazione di S.Elena (1910) e nello stesso anno partecipa al concorso per la città giardino alle Quattro Fontane al Lido. Al Lido realizza inoltre villa Predelli (1913) e l'anno successivo partecipa, vincendolo, al concorso bandito dalla Ciga per la realizzazione di cento ville nei terreni di proprietà della società. In questi anni il neomedievalismo è ormai messo in secondo piano da un'attenzione sempre più marcata per il decorativismo dello stile liberty. Importante è, anche, l'attività di Torres nella progettazione di oggetti, arredi civili e sacri, gioielli, decorazioni. Dopo la prima guerra mondiale si fa preponderante l'interesse per l'architettura sacra: dalla sua fondazione, nel 1920, Torres fa parte dell'Opera di soccorso per la ricostruzione delle chiese danneggiate e distrutte dalla guerra. In questi anni ottiene incarichi per la decorazione del Rosario a Bagnara Calabra, per la ricostruzione della chiesa di Sigliano e il restauro di quella di Baldignano (Arezzo), per la facciata votiva del Santuario della Navicella a Chioggia (non realizzata), per la ricostruzione e ampliamento della chiesa di S.Donà di Piave. Nel 1920 Torres accetta anche l'incarico di corrispondente della nascente Rivista di Architettura e Arti decorative, diretta da Gustavo Giovannoni. Dal 1926 fino al 1933 è titolare delle cattedre di Architettura Sacra e di Restauro dei Monumenti alla Scuola d'Architettura di Venezia. Nell'ultima parte della carriera si dedica principalmente alla progettazione del tempio Votivo del Lido, intrapresa nel 1918 e lasciata incompiuta alla morte, e alla partecipazione ai grandi concorsi nazionali di architettura, da quello per la stazione di Firenze a quello per il palazzo Littorio in via dell'Impero a Roma. Muore il 20 dicembre 1935. Presentazione mostra di Lorena Manesso Servizio Comunicazione e Promozione IUAV La mostra è presso l'Archivio Progetti, ex Cotonificio veneziano di S.Marta, dorsoduro 2196 Venezia, dal 6 aprile al 29 giugno 2001. Curatori: Guido Zucconi e Riccardo Domenichini Promotore: IUAV, Archivio Progetti Apertura: lunedì-venerdì dalle ore 10.00 alle ore 17.00 |
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