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Pietro Aretino torna a Venezia - Una lapide ed una festa de I Antichi per il celebre letterato | |
di Judith Jurubeba Souza Bomfim - inviato il 07/06/2001 | |
ASSOCIAZIONE CULTURALE COMPAGNIA DE CALZA «I ANTICHI» FONDATA DA ZANE COPE PIETRO ARETINO TORNA A VENEZIA Una lapide e una festa de I Antichi il 9 giugno 2001 in Pescheria a Rialto Pietro Aretino tornerà sul Canal Grande, quasi cinquecento anni dopo, a guardare quella che aveva definito la più bella strada del mondo. E ci tornerà per sempre. Si deve alla Compagnia de Calza I Antichi, in collaborazione con l'Associazione Rialto Mio e con l'Accademia degli Acquavitai, il grande ritorno a Venezia del celebre letterato. Nella città dove aveva vissuto, da protagonista della vita culturale, per ben ventinove anni, dal 1527 al 1556, quando morì a tavola, in un eccesso di ilarità secondo la leggenda, non esisteva infatti alcuna pubblica memoria del lungo e fecondo soggiorno di Aretino sulla laguna. La Compagnia de Calza, che già ricordò negli anni '80 il grande poeta Zorzi Alvise Baffo con una lapide sulla casa di Campo San Maurizio dove abitò, e che negli ultimi sette anni ha celebrato Aretino ad ogni Carnevale con una serie di conferenze all'Ateneo Veneto, ha deciso di colmare questo grande vuoto culturale. Sabato 9 giugno 2001 un ritratto scolpito di Pietro Aretino, opera dell'artista Guerrino Lovato, verrà collocato a Venezia, sulla facciata della Pescheria di Rialto che guarda il Canal Grande, di fronte a Palazzo Bollani dove visse, per ricordarlo per sempre. Era da novant'anni che non veniva più posata una lapide sul Canal Grande: l'ultima fu quella dedicata a Riccardo Wagner nel 1911, firmata da Gabriele D'Annunzio e collocata sulla facciata di Cà Vendramin Calergi, sede del Casinò. La posa della lapide dedicata a Pietro Aretino avverrà nel corso della manifestazione Con Pietro Aretino per sempre, una non-stop di cinque ore, dalle 18 alle 23, nel corso della quale si alterneranno rievocazioni storiche e dibattiti colti, spettacoli, danze e cene rinascimentali. La giornata, aperta a tutti, inizierà alle ore 18 in Pescheria con i Racconti Aretiniani di Augusto Gentili, Lionello Puppi, Matteo Casini, Marco Zanetto e Guerrino Lovato. Sarà presente, insieme a studiosi e appassionati dell'opera di Aretino provenienti da varie città italiane, una delegazione del Comune di Arezzo, la città che diede i natali al celebre letterato nel 1492. Alle 20 verrà scoperto il Ritratto scolpito di Pietro Aretino. Seguiranno, proprio come sarebbe piaciuto all'Aretino, i festeggiamenti: pasta e fagioli, cicheti e ombre per i veneziani ed i foresti, e il Gran Ballo dell'Aretino con la grande Orchestra Montecarlo All Stars diretta dal Maestro Marney Taylor, con la voce di Piera Acone. Nel corso della serata I Antichi metteranno in scena il Tg5...Cento di Luca Colo de Fero Colferai e Silvio Giulietti, e gli spot d'epoca di Sandra Donna Lucrezia Vigarani. Con la partecipazione straordinaria di Ciucco Angiolieri in Basta con queste anticaglie. La manifestazione, organizzata dalla Compagnia de Calza I Antichi insieme all'Associazione Rialto Mio e all'Accademia degli Acquavitai, per la direzione artistica di Roberto Bianchin, è stata promossa in collaborazione con l'Amav, le Distillerie Bottega, il Ristorante Alla Scala, la casa vinicola Canella, il Bellini aperitivo di Venezia, il Centro Ceramica Cartigliano di Vicenza e l'impresa edile B.C.B. di San Donà di Piave. Aretino a Venezia, secondo il professor Augusto Gentili, docente di storia dell'arte moderna all'università di Cà Foscari, uno dei cinque letterati che parleranno del suo soggiorno veneziano, assunse in breve tempo il ruolo di intellettuale organico alla politica della Serenissima e allo schieramento filo-imperiale: fu polemista, diplomatico, opinion-maker, e ad ogni occasione esaltò la libertà di Venezia contrapponendola alla vita irreggimentata delle corti. Ora si ammirerà, dal palazzo dove abitava, come se si vedesse in uno specchio. Come quando, affacciandosi alla finestra di Cà Bollani, scriveva: io godo della più bella strada e de la più gioconda veduta del mondo. Io non mi faccio mai a le finestre ch'io non vegga mille persone e altrettante gondole su l'ora de i mercatanti. Le piazze del mio occhio diritto sono le Beccarie e la Pescaria; e il campo del mancino, il Ponte e il Fondaco de i Tedeschi; a l'incontro di tutti due ho il Rialto, calcato d'uomini da faccende... Il Ritratto scolpito che lo ricorderà per sempre, opera dello scultore e scenografo Guerrino Lovato, già Gran Priore della Compagnia de Calza e tuttora membro del Consiglio dei Savi (il massimo organo dirigente) della stessa, verrà collocato sulla facciata prospiciente il Canal Grande dell'edificio neogotico dei primi del '900 della Pescheria, in un tondo attualmente vuoto in cui campeggiava uno stemma sabaudo rimosso dopo il referendum post-bellico, parallelo allo stemma di un leone in molèca. Si tratta di una scultura in terracotta colorata e invetriata, del diametro di 80 centimetri, che richiama una medaglia che Alessandro Vittoria modellò per Aretino rappresentandolo di profilo con una barba fluente, i capelli alla Roma antica, il robone di pelliccia e la famosa collana che gli regalò Francesco IV di Francia. E' un Aretino fiero e parlante com'era dice lo scultore Guerrino Lovato, che ha dato al bassorilievo un colore particolare che ricorda certi ritratti d'affezione cinquecentesca in cera, che erano molto in voga proprio al suo tempo. La scultura è completata da un calamaio piumato, che richiama la sua attività di letterato, e da una scritta sul cartiglio: La verità è figlia del tempo. Dagli amici, 2001. Una frase coniata dallo stesso Aretino. Sullo sfondo del ritratto, la dedica: A Pietro Aretino, 1492-1556. Così tutti lo vedranno per sempre, Pietro Aretino nella sua Venezia, passando in vaporetto, o in gondola, lungo il Canal Grande. Siamo molto fieri - ha commentato il Gran Priore della Compagnia de Calza I Antichi Judith Jurubeba Souza Bomfim - di essere riusciti a lasciare a Venezia un segno indelebile, che rimarrà per sempre, di due grandi personaggi come Baffo e Aretino di cui molti si erano colpevolmente dimenticati. E' un piccolo grande gesto che ci riempie di orgoglio. Compagnia de Calza I Antichi Il Gran Priore Judith Jurubeba Souza Bomfim |
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