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Storie di libridine -  
di Annalisa Bruni - inviato il 12/06/2002
“Libridine, ovvero incontrollato appetito dei libri, riconducibile ai concetti tradizionali di lussuria e corruzione, alla brama ostinata e tormentosa dell’aver libri, possederli e abusarne. Se mai la parola libridine esistesse nei vocabolari, questa sarebbe la sua definizione più adatta. Ma riduttiva, in fondo, come sono le descrizioni, le enunciazioni di tante parole, i cui significati possono andare molto al di là di ciò che la scienza della lingua attribuisce loro. Libridine, ad esempio, porta inevitabilmente in sé anche qualcosa del sostantivo originario: libidine, inteso appunto come incontrollato appetito sessuale e di lussuria. Non è un caso (anzi è prassi) se quando si parla di amor di libro, vengono evocate parole quali passione, mania, furore, febbre. […] L’idea non convince? Provate a leggere le Storie di libridine di Annalisa Bruni: vedrete che dentro c’è tutto questo e molto altro. Come in Rito iniziatico, bell’esempio di quanto, grazie ai libri, il seduttore possa rimanere sedotto. O come in Amore antiquario, gioco nel gioco, labirinto di parole dove ogni parola, accomunata dalla stessa iniziale, rimanda ad un’altra, così come ogni libro rimanda a un altro libro, e come ogni storia rimanda a un’altra.E di rinvio in rinvio, di libro in libro, può capitare di perdersi nei labirinti di una biblioteca, luogo che letteratura e cinema hanno volentieri rappresentato come particolarmente adatto ad incontri e amori clandestini, nonché furti, omicidi e, naturalmente, apparizioni di spettri. In una biblioteca ognuno può trovare il proprio nutrimento: lo studioso come il topo. E l’uno e l’altro, ci ricorda l’autrice, in una biblioteca possono fare una brutta fine.Annalisa Bruni, che vive e prospera di libri e di scrittura, sa bene a cosa e dove può portare la libridine (che, a questo punto, è bene non confondere con la bibliomania, patologia vera e propria, una sorta di infezione da virus, di quelli difficili da debellare). E ce lo racconta con l’abilità e l’ironia (guai ad avvicinarsi ai libri senza un pizzico di socratico sarcasmo) del narratore di vaglia.In questi racconti si parla di amore, odio, libertinaggio, sotterfugi, crimine e pena, presente, passato e futuro: la vita, insomma, osservata attraverso ciò che ruota intorno ai libri. I quali libri altro non fanno che racchiudere, conservare, tramandare il nostro mondo, le nostre storie e i nostri pensieri. La nostra vita, appunto. […]”(Pietro Spirito)ANNALISA BRUNIVeneziana. Ha scritto sceneggiature e commedie radiofoniche per la RAI, la Radio Nazionale Croata e la Radio Svizzera Italiana. Ha vinto premi nazionali di narrativa. Suoi racconti sono pubblicati su riviste, volumi antologici e siti web. Dal 1995 tiene corsi di scrittura creativa. Bibliotecaria alla Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia, è attivamente impegnata nella promozione della lettura.
Annalisa BRUNI, Storie di libridine. Prefazione di Pietro Spiritop. 112, 9 Euro. ISBN 88-8345-099-X
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