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Attualità del Quinto Impero enunciato da Pessoa - e le interazioni con Venezia
di Umberto Sartory - inviato il 24/07/2003
Pur non riuscendo ad accreditare come saggezza o anche solo vera conoscenza molte delle affermazioni del letterato portoghese, così come esposte nelle sue “Pagine Esoteriche” (Adelphi, 1997), sono rimasto colpito dalla sua visione della successione logica dei grandi Imperi e dalla legge che ne enuncia, evidenziandola con efficace semplicità.I Romani del Secondo Impero raccolsero la cultura dell’Impero Ellenistico (o Primo Impero, fondatore della nostra civiltà di vincitori sui miti Ctonii), la ordinarono e le diedero sede in larga parte del mondo conosciuto. Avvalendosi delle sue conquiste e del sincretismo avviato, il Terzo Impero, quello Cristiano, cominciò ad agire più profondamente nelle coscienze, allargandosi grazie non più soltanto a guerre di conquista, bensì principalmente per mezzo della diffusione della parola evangelica, che si vede come vero fondamento dell’Impero stesso, soprastante alle apparenti divisioni nazionali e politiche. Informato a questo principio sorge l’Impero Inglese, che Pessoa chiama propriamente Impero dell’Individualismo e che instaura un vero e proprio dominio politico-economico sulla maggior parte di quegli Stati che già erano stati culturalmente infiltrati dall’Impero Cristiano.Come molti metafisici della sua epoca, Pessoa attende e auspica l’hegeliana incarnazione dello Spirito nella propria Nazione, nello specifico il Portogallo, ed enuncia in maniera per me condivisiblie le condizioni morali e alchemiche necessarie a questa incarnazione, che in quel Paese prende il nome di “Sebastianismo”.Se oggi sappiamo che il Portogallo non ha conseguito quella dignità, essa appare invece in questi giorni quanto mai vicina alle azioni degli Stati Uniti d’America, in particolare a “Enduring Freedom”.Presi in esame in modo conforme all’ottica pessoana, gli Americani mostrano grande attinenza con il concetto di Quinto Impero come ipotizzato appunto da Pessoa.L’attenzione alla cultura ellenistica è manifesta per esempio in gran parte dell’architettura americana, basti pensare ai frontoni di tempio che decorano la base di molti grattacieli, ai grattacieli stessi, edifici mirabilissimi, e al monumentalismo di quel paese; anche, gli Stati Uniti dimostrano loro forme di “paganesimo” piuttosto variegate, mai però vincitrici sul “Bene Comune”.La volontà ordinatrice romana è parimenti manifesta, non solo nelle azioni militari ma anche e soprattutto nella grande diffusione e importanza assegnata all’informatica, scienza ordinatrice per eccellenza.La morale portata dall’Impero Cristiano vive in tolleranza e sincretismo con moltissime altre religioni ed è autonoma dalla visione cattolica-romana come già nell’Impero Inglese, ma ancor più libera da forme di integralismo dominante che in quello ancora sussistevano.La grande attrazione magnetica, culturale e comportamentale che gli Stati Uniti d’America esercitano anche su quelle parti del mondo che ancora erano “immuni” dagli effetti culturali del Terzo e Quarto Impero è un’altra condizione pessoana per il Quinto Impero chiaramente dimostrabile, con la mondializzazione dello stile di vita americano che chiunque può osservare, anche in luoghi che erano rimasti completamente chiusi agli Imperi precedenti fino alla seconda guerra mondiale, come il Giappone o la Cina.Risultando sintesi comprensiva ed evolutiva-espansiva dei quattro precedenti, l’Impero Americano mi sembra soddisfare tutti i requisiti dell’ipotesi pessoana di Quinto Impero.Penso però che il suo nome non potrà essere tout-court “Americano”, anche se a questa “Nazione non nazione” vanno riconosciuti enormi meriti di coraggio e di energia nonché l’attuale leadership nell’espansione dell’Impero. Ancora in parte sotto l’influenza della lettura Pessoana, e in omaggio al grande “imparziale” rispetto che a quella Istituzione dimostra l’Autore portoghese, ipotizzerei piuttosto il nome di “Impero della Massoneria Cristiana”.Solo così, infatti, l’integrazione dei fattori costitutivi risulterebbe equamente distribuita. Greci, Romani e Inglesi giustamente diedero luogo a nomi “etnici”, essendo ai tempi gli unici “inventori” e portatori del messaggio unificante. Il Quinto Impero come possiamo vederlo oggi, pur se largamente supportato dagli Stati Uniti, che ne rappresentano inoltre la principale forza militare, è però latore di un messaggio da cui non possono venir alienati popoli come l’Inglese, l’Oceanico, gli Europei con in testa l’Olanda e, perché no, anche l’attuale Italia, nella misura in cui saprà mantenere leale la sua appartenenza al Patto Atlantico e rivitalizzare la propria grande tradizione.All’apporto dei tradizionali alleati degli Stati Uniti si unisce poi la necessità di sincretizzare i nuovi spazi aperti, come l’Asia con le sue culture plurimillenarie.Gli Ideali e la morale della Massoneria Cristiana sono di fatto il più antico e condivisibile enunciato per il Quinto Impero, oltre a costituirne, a modo di vedere di Pessoa e mio, l’essenza attuale.Il termine massoneria, o meglio il suo portato evocativo, una volta tradotto nella lingua dei vari popoli, è riconoscibile come proprio dalle Americhe alla Cina alle Filippine passando per l'Africa e l'Europa. La Società degli uomini volti al Bene e all’Opera non ha ne ha mai avuto confini, e la sua Morale è quella universale di tutti gli esseri socievoli, fondata sul lavoro, la conoscenza e il rispetto reciproco, società che nella differenza di “usi e costumi” sulla Terra ha sempre coltivato incanto, fascino, arricchimento interiore e nulla di meno.Con il termine “Cristiana” si renderebbe inoltre particolare omaggio a un altro popolo, a mio modo di vedere sottovalutato da Pessoa, cioé quello di Israele: popolo piccolo ma che ha dimostrato e dimostra doti di identità culturale e transculturale, ingegno e coraggio tali da porlo almeno alla pari con qualunque altro grande fautore del nascente Quinto Impero.A discolpa di Pessoa in questo campo posso dedurre che, abbagliato com’era dal sogno di un Quinto Impero Portoghese, gli sia sfuggita l’importanza della sinergia tra Inglesi e Israeliani avviata gia all’inizio del 1900 e che lui fece in tempo a osservare di persona.La ricostruzione dello Stato di Israele andava a creare un avamposto imperiale nel territorio del peggiore oscurantismo succeduto al disfacimento dell’avventura maomettana, che a buon titolo definirei come interna al Terzo Impero Cristiano, quasi una sua eresia politica.Se pure ai tempi dell’infanzia di Pessoa gli ebrei potevano risultare una diaspora, al tempo della sua morte già si preparavano a una rinascita nazionale che sanno tuttora difendere con tributi di uomini e mezzi eccezionali per un popolo così piccolo e per uno Stato così accerchiato. Cristo sia stato o meno “figlio di Dio”, sia stato o meno “il messia” è oggetto di fede personale, ma il fatto che fosse nato ebreo e tra gli ebrei, figlio di Davide re d’Israele è notizia da tutti accettata, e a questo popolo, in ottica imperiale, ne va riconosciuto merito.Merito tanto più grande in quanto il messaggio cristiano di religiosa fraternità, pace e armonia dell’uomo e della natura è accettato e riconosciuto, o quantomeno compatibile, in tutte le religioni a me note. Mi permetto queste considerazioni conscio di appartenere, come pensatore italiano, a un popolo che ha partorito il Secondo Impero e che è stato il primo a promuovere il Terzo, pur nato in Palestina, con la dichiarazione di Religione di Stato.Come veneziano in particolare, so la mia cultura aver contribuito non poco alla diffusione del Terzo Impero Cristiano e non estranea al concepimento del Quarto Impero Inglese. La legislazione e l’ordinamento della Serenissima Repubblica fornirono nota ispirazione alla stesura della Magna Charta.La straordinaria lungimiranza con cui i Veneziani “saggiarono” l’allora “interdetto” territorio cinese ed estremorientale fanno della nostra cultura un fattore di estrema attualità. Posso personalmente e quotidianamente osservare la inequivocabile familiarità con cui i numerosissimi neocoloni cinesi si integrano con il tessuto sociale e urbano della città. Città che non ha, in se stessa, più che pochi anni di speranza, se non saprà recuperare il senso del Bene Comune smarrito dagli amministratori e da larga parte della popolazione residente, o se non sarà altrimenti riconquistata e difesa dalla Massoneria Cristiana mondiale, cui legittimamente appartiene come territorio e come eredità culturale.Leggete su questo argomento gli articoli in Venezia ObServer: “Venezia e l’Impermanenza del Mandala” e i due “Programma per la Salvezza in extremis di Venezia”. Soprattutto, visionate la documentazione fotografica sulla gessificazione delle pietre causata dallo zolfo sulla prima pagina diombra.net.Se non saranno fermati i motori diesel/benzina nella laguna di Venezia, entro pochissimi anni, della Venezia dei padri, della meraviglia di arte amore e magia non sarà destinato a rimanere che polvere di gesso. La calcite è scomparsa quasi totalmente dalle vene della pietra d'Istria, marmi, colonne e mattoni vanno letteralmente in frantumi quotidianamente. Aiutateci a salvare la città, chiedete l'esautorazione completa delle attuali sovrintendenze e autorità preposte alla preservazione dei Beni Culturali: essi non offrono alcuna speranza alla città dell'incanto: essi la hanno già condannata.Essi ne sono tutori indegni!Sostenete il Comitato di Salute Pubblica promosso da Venezia ObServer e da me personalmente!Affidate a noi la cura in extremis per la città, che essa sia sottratta alle grinfie d'incapacità e disperazione le cui ferite sono ormai ovunque in visibile suppurazione.

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