Lettera di Cassiodoro ai Veneziani, 537 D.C.

LA TESTIMONIANZA DI CASSIODORO

CASSIODORUS, Variarum libri XII, XII, 24

Tribunis maritimorum Senator, praef. praet.

Data pridem iussione censuimus, ut Histria vini et olei species, quarum praesenti anno copia indulta perfruitur, ad Ravennatem feliciter dirigeret mansionem. Sed vos, qui numerosa navigia in eius confinio possidetis, pari devotionis gratia providete, ut, quod illa parata est tradere, vos studeatis sub celeritate portare. Similis erit quippe utriusque gratia perfectionis, quando unum ex his dissociatum impleri non permittit effectum. Estote ergo promptissimi ad vicina, qui saepe spatia transmittitis infinita. Per hospitia quodammodo vestra discurritis, qui per patriam navigatis. Accedit etiam commodis vestris, quod vobis alius iter aperitur perpetua securitate tranquillum. Nam, cum venti saevientibus mare fuerit clausum, via vobis panditur per amoenisima fluviorum. Carinae vestrae flatus asperos non pavescunt: terram cum summa felicitate contingunt et perire nesciunt, quae frequenter impingunt. Putantur eminus quasi per prata ferri, cum eorum contingit alveum non videri. Tractae funibus ambulant, quae stare rudentibus consuerunt, et conditione mutata, pedibus iuvant homines naves suas: vectrices sine labore trahunt et pro pavore velorum utuntur passu prosperiore nautarum. Iuvat referre, quemadmodum habitationes vestras sitas esse prospeximus. Venetiae, praedicabiles quondam plenae nobilibus, ab austro Ravennam Padumque contingunt, ab oriente iucunditate Jonii litoris perfruuntur, ubi alternus aestus egrediens modo claudit, modo aperit faciem reciproca inundatione camporum.

Illic vobis aliquantulum aquatilium avium more domus est. Namque nunc terrestris, modo cernitur insularis, ut illic magis aestimes esse Cyclades, ubi subito locorum facies respicis immutatas. Earum quippe similitudine per aequora longe patentia domicilia videntur sparsa, quae natura non protulit, sed hominum cura fundavit. Viminibus enim flexibilibus illigatis terrena illic soliditas aggregatur, et marino fluctui fragilis munitio non dubitatur opponi, scilicet quando vadosum litus moles eicere nescit undarum et sine viribus fertur, quod altitudinis auxilio non iuvatur. Habitatoribus igitur una copia est, ut solis piscibus expleantur. Paupertas ibi cum divitibus sub aequalitate convivit.

Unus cibus omnes reficit, habitatio similis universa concludit. Nesciunt de penatibus invidere et sub hac mensura degentes evadunt vitium, cui mundum constat esse obnoxium. In salinis autem exercendis tota contentio est: pro aratris, pro falcibus cylindros volvitis: inde vobis fructus omnis enascitur, quando in ipsis et quae non facitis possidetis. Moneta illic quodammodo percutitur victualis. Arti vestrae omnis fluctus addictus est. Potest aurum aliquis minus quaerere; nemo est qui salem non desideret invenire, merito quando isti debet omnis cibus, qui potest esse gratissimus. Proinde naves, quas more animalium vestris parietibus illigatis, diligenti cura reficite, ut, cum vos vir experientissimus Laurentius, qui ad procurandas species directus est, commonere temptaverit, festinetis excurrere, quatenus expensas necessarias nulla difficultate tardetis, qui pro qualitate aeris compendium vobis eligere potestis itineris.

"Ai Tribuni dei marittimi della Venezia, il Senatore, Prefetto del Pretorio.

Con ordine già impartito, ho deciso che la produzione di vino e di olio d’Istria, della quale c’è una grande abbondanza quest’anno, venga trasportata con buon esito alla sede di Ravenna. Ma voi, che possedete ai suoi confini numerose navi, con pari e cortese impegno provvedete a trasportare celermente ciò che quella è pronta a dare. Entrambi i compiti hanno uguale importanza, dal momento che l’uno dissociato dall’altro non permette la realizzazione dello scopo. Siate quindi assai preparati a percorrere spazi vicini, voi che spesso percorrete spazi infiniti. Voi che navigate attraverso i mari della patria, in qualche modo correte qua e là per luoghi ospitali che vi appartengono. Si aggiunge anche ai vostri vantaggi il fatto che per voi è accessibile un altro percorso tranquillo e sempre sicuro. Infatti, quando il mare non è navigabile a causa dell’infuriare dei venti, si apre a voi una via comodissima attraverso i fiumi. Le vostre navi non temono i venti violenti, toccano il terreno con grandissima facilità senza subire danni e non si rovinano, anche se urtano frequentemente. Da lontano si può credere che vengano quasi portate attraverso i prati, quando capita di non vedere il loro canale. Trascinate dalle funi procedono, esse che si solito stanno legate alle gomene, e, cambiata la situazione, gli uomini a piedi le aiutano ad avanzare. Gli uomini trascinano senza alcuna fatica le navi da trasporto e usano al posto delle pericolose vele il passo più sicuro dei marinai. Vale la pena di ricordare come sono le vostre abitazioni, che io ho visto. Le Venezie, famose un tempo e piene di nobiltà, confinano a sud con Ravenna e il Po, mentre ad oriente godono della bellezza del litorale ionico, dove l’alterno moto della marea ora copre d’acqua ora fa vedere l’aspetto dei campi.

Qui voi avete la vostra casa simile in qualche modo ai nidi degli uccelli acquatici. E infatti ora appare terrestre ora insulare, tanto che si potrebbe pensare che esse siano le Cicladi, dove improvvisamente si può scorgere l’aspetto dei luoghi trasformato. In modo simile le abitazioni sembrano sparse per il mare attraverso distese molto ampie, ed esse non sono opera della natura, ma della cura degli uomini. Infatti in quei luoghi la consistenza del suolo è resa più solida da intrecci di rami flessibili e non si esita ad opporre questa fragile difesa alle onde marine; ciò evidentemente quando la costa poco profonda non riesce a respingere la grandezza delle onde e queste restano senza forza perché non sono sostenute dall’aiuto della profondità. Dunque vi è una sola cosa in abbondanza per gli abitanti, che si saziano di soli pesci. Lì la povertà convive con la ricchezza allo stesso modo.

Un unico cibo sfama tutti, case simili ospitano tutti. Non conoscono invidia per la casa e in questo modo chi ha meno evita il vizio al quale si sa che il mondo è soggetto. Tutto il vostro impegno è rivolto alla produzione del sale: fate girare i rulli al posto dell’aratro e delle falci: da qui nasce ogni vostro guadagno dal momento che in ciò possedete anche le cose che non avete. Lì in qualche modo viene coniata una moneta che vi permette di vivere. Ogni flutto è al servizio della vostra arte. Qualcuno forse può non cercare l’oro, ma non c’è nessuno che non desideri avere il sale e giustamente, dal momento che ogni cibo che ha buon sapore lo deve a questo. Perciò riparate diligentemente le navi che tenete legate alle pareti delle vostre case come animali, in modo che quando Laurenzio, uomo di grande esperienza, che è incaricato di procurare queste merci, vi darà l’ordine, vi affrettiate ad andare, senza ritardare le spese necessarie a causa di qualche difficoltà, voi che a seconda delle condizioni del tempo potete scegliervi la strada più adatta."

 

"Voi che al margine del suo territorio possedete un gran numero di navi, provvedete con uguale devota grazia a fare in modo di portare con tutta celerità il carico che la provincia è pronta a consegnarvi. Il ringraziamento per la realizzazione sarà pari verso ambedue, dal momento che una parte separata dall' altra non permette che vada a compimento l'impresa. Siate perciò pieni di sollecitudine per questo trasporto nelle vicinanze, voi che spesso attraversate spazi di mare infiniti. In un certo senso voi andate a far visita ai vostri conoscenti, poiché navigate in terra patria. C'è ancora a vostro favore, che avete aperta anche un'altra strada sempre tranquilla e sicura. Infatti quando il mare è chiuso alla navigazione per l'imperversare dei venti, si dischiude davanti a voi l'itinerario attraverso incantevoli canali. Le vostre navi non temono gli aspri venti: toccano terra con somma allegrezza e non sanno che cosa sia fare naufragio, poiché spesso approdano a terra. Da lontano sembrano camminare sui prati, quando accade di non vedere il corso del canale, avanzano tirate da corde, le quali di solito servono a tenerle ferme e, capovolte le condizioni, la ciurma aiuta le proprie navi con i piedi: senza sforzo trascinano le loro portatrici e, invece delle pavide vele, adoperano il passo dei marinai, che è più sicuro. Ci piace parlarvi di come abbiamo visto l'ubicazione delle vostre case. Le Venezie una volta famose, piene di nobile gente, a meridione raggiungono Ravenna e il Po, ad oriente si deliziano della bellezza del litorale ionico: qui l'alternarsi delle maree ora copre, ora lascia in secco la superficie dei campi con una reciproca inondazione di acqua o di asciutto. Qui voi, alla maniera degli uccelli acquatici, avete la vostra casa. Infatti una persona ora si vede stare sulla terraferma, ora su un'isola, così che ben più a ragione credi che le Cicladi si trovino là, dove osservi che l'aspetto dei luoghi cambia repentinamente. A somiglianza di quelle isole le case appaiono sparse in mezzo ad ampi tratti di mare: e non le ha prodotte la natura, ma le ha create il lavoro umano. Infatti all'intreccio dei vimini flessibili si aggiunge la solidità della terra e non si teme affatto di opporre alle onde marine una difesa tanto fragile: si fa così perché il litorale basso non può scagliare a terra grandi onde, e queste vengono senza forza non avendo l'aiuto della profondità. Un'unica risorsa hanno gli abitanti, quella di mangiare solo pesci a sazietà. Ivi poveri e ricchi vivono allo stesso modo. Un solo cibo sostenta tutti, uno stesso tipo di abitazione rinserra ogni cosa, non conoscono l'invidia riguardante le case e, vivendo con questo tenore, stanno fuori del vizio, al quale, come si sa, tutto il mondo soggiace. Tutto il loro sforzo è rivolto alla produzione del sale: invece di aratri e di falci fate rotolare dei rulli: di qui viene ogni vostro provento, dal momento che possedete in essi anche gli altri generi che non producete; in un certo qual senso li si conia la moneta per il proprio sostentamento. Ogni onda sottostà al vostro trattamento. E' possibile che qualcuno non vada in cerca d'oro, ma invece non ce n'è uno che non desideri trovare il sale, e giustamente dal momento che ad esso ogni cibo deve il potere di essere graditissimo. Perciò con cura diligente mettete in sesto le navi, che legate alle vostre pareti, come fossero animali, affinché, quando Lorenzo, uomo di grandissima esperienza, incaricato di procurare le derrate, si metterà a chiedervele, vi affrettiate a correre per non ritardare con alcuna difficoltà a portarci gli acquisti a noi necessari, tanto più che potete scegliere, secondo le condizioni del tempo, il tragitto che vi è più vantaggioso" Cassiodoro, Senatore e Prefetto del re Vitige, anno 537 d.C.