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Barche veneziane Venetian Boats

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Sàtara
Le sàtare in origine erano vere e proprie zattere di tronchi d'albero costruite dai boscaioli del Cadore per la flottazione del legname lungo il fiume Piave fino a Venezia. Le zattere svolgevano anche servizio di trasporto per persone e merci dalla montagna al mare. Una volta giunte in laguna venivano ormeggiate nella zona di Cannaregio che oggi si chiama fondamente Nove o in quella zona di Dorsoduro che ancora ne conserva il nome. Venivano poi lentamente smontate man mano che abbisognava il legno. I conducenti, chiamati zattieri tornavano alle loro montagne solitamente a piedi.
In anni più recenti il termine sàtara è passato a indicare una piccola barca bassa di bordo con prua e poppa di forma uguale e tagliata quadra, spinta da un solo remo fuoriuscente da uno scalmo a U intagliato nello specchio di poppa; tale remo viene fatto agire più o meno come la coda di un pesce. Questo tipo di voga si chiama a la barcariola. La sàtara a remi era usata come barca d'appoggio di imbarcazioni più grandi come burci e bragozzi che la portavano sempre a traino.
Con l'avvento dei motori fuoribordo la sàtara, pur mantenendo la sua sagoma, si è vista aumentare di dimensioni e alzare il bordo, per divenire una barca veloce da trasporto leggero, solitamente usata dagli operai della manutenzione. Così trasformata, ha preso anche il nome di patana.